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03 ottobre 2016

Ilva il report della Regione Puglia (PDF) :“Aumento 4% di morti, colpiti soprattutto i bambini” .

Tratto da www.italia.co

Ilva, Report Regione Puglia (PDF): “Aumento 4% di morti, colpiti soprattutto i bambini”

Il processo per disastro ambientale dell’Ilva riprende in Corte d’Assise all’indomani della presentazione, da parte della Regione Puglia, del nuovo rapporto su malattie e mortalità a Taranto legato all’inquinamento provocato dagli impianti dell’azienda.

Rapporto messo a punto dal Centro Salute e Ambiente della Regione da cui si evidenzia un eccesso di tumori, di malattie cardiovascolari, respiratorie e di altre patologie serie per oltre 300mila persone residenti tra Taranto e i vicini comuni di Statte e Massafra, seguite dagli epidemiologi sino alla fine del 2014.

Fra i dati che spiccano, quelli relativi alle malattie e ai ricoveri dei bambini residenti nei rioni Tamburi e Paolo VI di Taranto. La presentazione dei dati, avvenuta a Bari, ha riacceso anche lo scontro che da mesi contrappone sull’Ilva la Regione Puglia e il governo.…


LA RELAZIONE CONCLUSIVA DELLA REGIONE PUGLIA SU ILVA
 Clicca e scarica la copia del Report del Centro Salute Ambiente Puglia
Sintesi dei principali risultati
  • +24% Ricoveri per malattie respiratorio dei bambini residenti nel quartiere Tamburi , +26% quartiere Paolo VI;
  • l’esposizione alle polveri industriali è responsabile di un +4% di mortalità, in particolare +5% di mortalità per tumore polmonare;
  • +10% per infarto del miocardio;
Per effetto dell’SO2 (anidride solforosa) industriale:
  • +9% mortalità, in particolare +17% mortalità per tumore polmonare, +29% per infarto del miocardio;
  • Entrambi gli inquinanti sono responsabili di nuovi casi di tumore del polmone tra i residente (+29% le POLVERI e +42% l’SO2)   ........                                                                                                                                                     In sintesi, l’indagine epidemiologica conferma i risultati degli studi precedenti rafforzandone le conclusioni, estende l’ambito di osservazione a diversi esiti sanitari, e considera diversi aspetti metodologici. La lettura dei risultati, anche alla luce della letteratura più recente sugli effetti nocivi dell’inquinamento ambientale di origine industriale, depone a favore dell’esistenza di una relazione di causa-effetto tra emissioni industriali e danno sanitario nell’area di Taranto. La latenza temporale tra esposizione ed esiti sanitari appare breve, ad indicare la possibilità di un guadagno sanitario immediato a seguito di interventi di prevenzione ambientale. ....                                        Continua a leggere qui               ________________________________________
Ilva il report della Regione Puglia: “Più 24 e 26 per cento di bambini malati in due quartieri vicini all’impianto” .
 ilva
LIlva ha provocato e provoca malattie e decessi nei quartieri più vicini all’impianto. Soprattutto nei bambini. Tra il 2008 e il 2014 c’è stato un nesso chiaro tra l’inquinamento e la mortalità nei rioni a rischio di Taranto, soprattutto per cause respiratorie. Non solo: quando sono aumentati due veleni – le polveri sottili e l’anidride solforosa – ci sono stati più ricoveri, con effetti “importanti” nei bambini fino ai 14 anni. In pratica più ilsiderurgico tarantino produce, più inquina, più aumentanodeterminate malattie e cause di morte, tra le quali i tumori. Sono le conclusioni choc dello “Studio di coorte sugli effetti delle esposizioni ambientali ed occupazionali sulla morbosità e mortalità della popolazione residente a Taranto”, voluto dal Centro Salute e Ambiente della Regione Puglia. La ricerca esamina “l’associazione tra l’inquinamento prodotto dalle emissioni industriali di Ilva e la mortalità, i ricoveri e l’incidenza dei tumori” e dettaglia così quanto era già noto dal 2011 con lo studio Sentieri, ovvero che nei quartieri Tamburi, Paolo VI e Borgo – i tre con ‘vista’ sulla fabbrica – si moriva più spesso e prima chealtrove.

“Nesso tra inquinanti e mortalità”  C’è un nesso, dunque, tra l’inquinamento prodotto dal polo siderurgico della città jonica e la salute di chi vive nei rioni più vicini, dove le emissioni arrivano più facilmente? Secondo gli scienziati, sì: “L’esposizione continuata agli inquinanti emessi dall’impianto siderurgico ha causato e causa nella popolazione fenomeni degenerativi di apparati diversi dell’organismo umano che si traducono in eventi di malattia e morte”, affermano gli studiosi specificando che i margini di errore sono ridotti. Anzi: è probabile una sottostima dei dati riferiti agli anni passati e l’incidenza di fattori di rischio come fumo, alcol e obesità è “marginale” e “trascurabile”. E tra le conclusioni se ne rintraccia anche una inquietante, da “verificare in indagini successive”: “Appare rilevante – si legge nel dossier – la relazione tra esposizione ambientale e aborti”.
Aumentano tumori e infarti  Lo studio, condotto da un team guidato dal professor Francesco Forastiere in collaborazione con Arpa Puglia e Ares Puglia, mette in evidenza come le polveri sottili industriali (Pm10) siano responsabili di un aumento del 4% del rischio di mortalità, in particolare del 5% per tumore polmonare, oltre che del 10% per infarto del miocardio. L’anidride solforosa, invece, provoca un aumento del 9% della mortalità, con eccessi più marcati per tumore polmonare (+17%) e infarto (+29%). E nel periodo compreso tra il 2006 e il 2011, entrambi gli inquinanti sono stati responsabili, inoltre, di aumento del rischio di tumore del polmone tra i residenti: alle polveri è imputabile un +29%, mentre all’anidride solforosa sarebbe riconducibile un incremento del 42 per cento.
A Paolo VI +57% tumore al polmone  Il gruppo di lavoro ha preso in esame 320mila persone residenti a Taranto, Statte e Massafra tra il 1998 e il 2010 registrando come muoia di più, per tutte le cause, chi vive nei quartieri Tamburi, Borgo, Paolo VI e Statte. Gli eccessi sono particolarmente rilevanti per tumori maligni a Paolo VI (+20%) con un boom del tumore al polmone (+57%) e della BPCO, l’infiammazione cronica di bronchi e polmoni (+85%). A Statte, sottolineano gli scienziati, si evidenziano eccessi per malattie cerebrovascolari e si nota un “eccesso del 43% di mortalità per infezioni respiratorie”. Nel rione Tamburi aumenta invece il rischio di mortalità per malattie cardiovascolari, malattie renali e BPCO.

Eccessi di ricoveri tra i bambini  Se si considerano i ricoveri per quartiere di residenza, emerge un “eccesso di ricorso alle cure ospedaliere” compreso tra il 7 e il 50 per cento a Tamburi e Paolo VI, con dati rilevanti nella fascia d’età compresa tra gli 0 e i 14 anni. I bambini finiscono più spesso in ospedale se sono residenti a Tamburi (+24%), Borgo (+16%) e Paolo VI (+26%). E gli incrementi diventano ancora più elevati quando si considerano le sole infezioni delle vie respiratorie.

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