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28 novembre 2016

L' inquinamento dell’aria va affrontato in modo strutturale

Inquinamento dell’aria: va affrontata in modo strutturale

467mila morti premature in Europa dovute all’inquinamento dell’aria: un dato terrificante diffuso dall’Agenzia Ambientale Europea che rilancia l’allarme sullo stato di salute delle persone che abitano le aree urbane. Ma combattere l’inquinamento dell’aria deve essere fatto in modo strutturale e la politica, finalmente e abbandonando scelte facili e populiste, deve assumersi questo compito come priorità nazionale e territoriale. Il problema dell’inquinamento dell’aria è infatti stato trascurato negli ultimi anni, correndo ai ripari con soluzioni estemporanee quando i limiti venivano superati ma senza applicarsi con assoluta dedizione a trovare soluzioni definitive e strutturali. 
Per il WWF, alla luce dei tremendi dati diffusi, è assolutamente necessario agire subito sulle cause e rivedere in senso restrittivo e preventivo i limiti di emissione a livello europeo e nazionale, nonché attuare politiche severe e di sistema a tutti i livelli. Cosa fondamentale è decidere di tutelare e di incrementare la ricchezza della natura nelle aree urbane, vere e proprie green infrastructures capaci di intercettare il particolato, di mitigare l’inquinamento e di proteggere le comunità dagli effetti del cambiamento climatico. Le città devono essere sempre più naturalizzate e devono essere sempre meno preda di strutture energivore e inquinanti. L’aspetto più sorprendente è il fatto che l’Italia si attesti su livelli di inquinamento alto, quasi sempre tra i Paesi peggiori insieme ai paesi dell’Europa orientale; addirittura, nel nostro Paese le morti premature attribuite al PM2,5 sono 66.630, la cifra più elevata in termini assoluti. 
“L’85% della popolazione urbana è esposta a livelli di particolato fine (PM 2,5) giudicati dannosi, possibile causa o aggravanti di malattie cardiovascolari, asma e cancro ai polmoni; tra gli altri inquinanti, diossido di azoto, benzopirene, biossido di zolfo, monossido di carbonio, metalli tossici e benzene. Gran parte della popolazione europea è esposta ai rischi, e altrettanto lo sono gli ecosistemi: l’impatto dell’inquinamento dell’aria influenza direttamente la vegetazione, nonché la qualità delle acque e del suolo, nonché dei servizi ecosistemici che sostengono e che sono fondamentali per il nostro benessere e la nostra salute. Occorre quindi affrontare con decisione le cause: traffico, centrali termoelettriche (in primis quelle a carbone), agricoltura, riscaldamento domestico, inceneritori”.

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