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17 dicembre 2016

Inceneritore nelle ex centrali di Spezia o Savona?

Tratto da Il Secolo XIX

Inceneritore nelle ex centrali di Spezia o Savona?La Regione promette: «Mai»

 Genova - Alla Spezia e (un po’ meno) a Savona sentono puzza di inceneritore, nel senso che una delle due ex centrali a carbone, quella di Vado Ligure e quella di Vallegrande potrebbero bruciare i rifiuti (css) ottenuti dalla raccolta differenziata. A Spezia l’allarme è maggiore, perché il solo sospetto ha scatenato gli ambientalisti, tanto che il consiglio comunale ha subito votato una mozione contro la combustione di qualsivoglia rifiuto nella ex centrale termoelettrica e l’assessore regionale Giampedrone si è affrettato a promettere che mai e poi mai un eventuale inceneritore sorgerà in Liguria: «Non esiste alcun progetto, per utilizzare la centrale Enel della Spezia come inceneritore del combustibile da rifiuti - ha detto - e l’accordo che ha firmato con Ecocarbon riguarda solo «uno studio, mirato a valutare se valga la pena di produrre combustibile da rifiuti, come prevedeva il piano della precedente giunta Burlando. Se anche produrremo Css, e non sono convinto ancora di farlo, si brucerà fuori dalla Liguria».

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Ma il sospetto che la Regione trami per bruciare la spazzatura da qualche parte in Liguria non si è dissolto, tanto che il Movimento 5 Stelle ora chiede di «sospendere immediatamente il Protocollo d’Intesa con il consorzio Ecocarbon sulla gestione dei rifiuti». La portavoce Alice Salvatore è la prima firmataria di una mozione con cui il MoVimento 5 Stelle impegna la Giunta Toti a revocare la delibera incriminata. «Con questo accordo, in pratica, Ecocarbon diventerebbe una sorta di ‘superconsulente’ della Regione per lo studio di soluzioni gestionali e tecniche sull’utilizzo del combustibile solido secondario – spiega Salvatore – Peccato che il consorzio abbia evidenti interessi commerciali e imprenditoriali privati proprio in questo settore, in pieno conflitto di interessi con l’incarico affidatogli dalla Regione. Siamo al paradosso: il controllato diventa il controllore!».
«Il timore - conclude Salvatore - è che questo Protocollo sia l’anticamera di un piano ben più articolato da parte della Regione che aprirebbe la strada alla realizzazione di un inceneritore in Liguria, dopo che per mesi Toti ha sempre negato quest’ipotesi. I cittadini sono stanchi di una vecchia politica che avvelena ambiente e cittadini con trattamenti altamente inquinanti nascosti dietro finte riconversioni e anteponendo gli interessi degli amici degli amici al sacrosanto diritto alla salute dei liguri».

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