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17 dicembre 2016

Disinvestimento dai combustibili fossili. Impegni raddoppiati negli ultimi 15 mesi

Tratto da greenreport

5,2 trilioni di disinvestimento dai combustibili fossili. Impegni raddoppiati negli ultimi 15 mesi 

L’appello globale per un'economia di energia pulita del movimento DivestInvest continua a rafforzarsi
[16 dicembre 2016]
disinvestimento
Secondo un recente rapporto  pubblicato da Arabella Advisors, 688 istituzioni e 58,399 individui in 76 Paesi si sono impegnati a disinvestire dai combustibili fossili. Il movimento DivestInvest spiega che «I settori che hanno storicamente spinto il movimento – comprese le università, fondazioni e organizzazioni basate sulla fede – rappresentano il 54% ei nuovi impegni assunti». Sempre più leader della finanza, filantropi, religiosi, personaggi dello spettacolo e scienziati appoggiano il movimento e alla conferenza stampa internazionale simultanea di presentazione del rapporto, che si è tenuta il 12 dicembre a New York e Londra, la star era Lou Allstadt, un ex alto dirigente della Mobil Oil che è stato uno dei protagonisti dellla fusione Exxon-Mobil.
Secondo Arabella Advisors, a livello globale, il disinvestimento dai combustibile fossili è raddoppiato negli ultimi 15 mesi, con le istituzioni e i singoli cittadini che controllano 5.197 miliardi di dollari di assets  e che si sono impegnati a disinvestire.
Il movimento è diventato così esteso e forte che ne ha preso atto anche il segretario uscente dell’Onu, Ban Ki-moon, che ha sottolineato: «Un anno dopo l’adozione dell’accordo storico di Parigi sul clima, è chiaro che la transizione verso un futuro ad energia pulita è inevitabile, utile e ben avviato e che gli investitori svolgeranno un ruolo chiave. Mi congratulo per l’annuncio che un numero crescente di investitori sta realizzando uno spostamento dalle più fonti di energia ad alta intensità di carbonio verso la sicurezza, l’energia sostenibile. Gli investimenti in energia pulita sono la cosa giusta da fare e il modo intelligente per costruire la prosperità per tutti, mentre proteggiamo il nostro pianeta e garantiamo che nessuno sia lasciato indietro».
May Boeve, direttore esecutivo di 350.org, l’organizzazione climatica che ha sostenuto di più la campagna per il disinvestimento, ha detto che «Mentre si conclude l’anno più caldo nella storia, il successo globale del movimento del disinvestimento dai carburanti fossili e è innegabile. Quello che era iniziato in alcuni campus universitari negli Usa si è diffuso in ogni angolo del mondo, proprio nel mainstream finanziario. Il disinvestimento ha permeato ogni settore della società: dalle università ai fondi pensione, dalle istituzioni filantropiche e culturali alle città, gruppi di fedeli, compagnie di assicurazione ed oltre. Ora, a 5 miliardi di dollari, il movimento è inarrestabile. Le istituzioni e gli investitori devono scegliere se stare dalla parte giusta della storia».
E’ abbastanza incredibile che un movimento nato dalle idee socialiste di Occupy Wall Street abbia trovato un tale sostegno da parte di istituzioni profit come i fondi pensione, grandi assicuratori privati e banche che ormai citano i rischi climatici nei loro portafogli di investimento.  Tra questi ci sono  il potentissimo fondi sovrano della Norvegia,  il gigante delle assicurazioni Tedesco  Allianz e Amalgamated Bank che a settembre è diventata la prima banca Usa a disinvestire dai fossili. Da solo il  private businesses reppresenta  4.6 trilioni di assets, quasi il 90% del totale.
Ma mentre le istituzioni finanziarie tradizionali si impegnano sempre di più nel disinvestimento, l’industria e le grandi banche restano ancora sulla vecchia strada. Allstadt  ha spiegato che «L’industria petrolifera e del gas sta sperimentando un livello senza precedenti di fattori negativi – dai profitti ridotti a una maggiore indebitamento per pagare i dividendi – mentre i costi dell’energia solare, eolica e delle batterie continuano a scendere. Il fiduciari prudenti agisce subito per ridurre il rischio nei loro portafogli. Il disinvestimento sta facendo accelerare l’orologio del conteggio finale  che dimostra che i combustibili fossili sono out e l’energia pulita è in».
Nel 2015 gli investimenti rinnovabili hanno stabilito un nuovo record , raggiungendo i 288 miliardi di dollari, circa il 70% di tutti gli investimenti mondiali per la produzione  di energia elettrica. Recentemente Google ha annunciato che nel 2017  acquisterà il 100% del suo fabbisogno energetico da fonti rinnovabili ed è già oggi il più grande acquirente privato di energia rinnovabile in tutto il mondo, in gran parte perché ha un senso economico.

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