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19 dicembre 2016

Lifegate : L’era del carbone è finita. Ora si apre un mondo di opportunità economiche

Tratto da Lifegate
Il declino del carbone crea nuove opportunità economiche. Dalla Cina agli Stati Uniti, ecco come rinascono le comunità dopo la fine della dipendenza.

Il sorpasso delle rinnovabili sul carbone è una realtà. Nei prossimi 5 anni la crescita della domanda mondiale di carbone si fermerà. È quanto sostiene l’Agenzia internazionale per l’energia (Aie) nel rapporto di medio termine sul mercato del carbone. In questo contesto anche i maggiori consumatori di carbone, come Cina e India, non potranno fare a meno di pensare a soluzioni energetiche alternative.
Le città che sono sorte intorno alle miniere e che si sostengono grazie alle attività legate all’estrazione del carbone dovranno essere in grado di trasformare la propria economia, affrontando un cambiamento non solo economico e produttivo ma più profondo, antropologico e culturale. In Appalachia, una regione degli Stati Uniti orientali che attraversa il West Virginia, il Kentucky e altri territori situati lungo la catena montuosa omonima nella parte orientale del nord America, ci stanno faticosamente provando.

Il rallentamento del carbone a livello mondiale

La quota di carbone nel mix energetico per la produzione di elettricità scenderà nei prossimi 5 anni dal 41 (dato 2014) al 36 per cento, secondo l’Aie. Un trend positivo sostenuto dalla rapida crescita delle rinnovabili e dalla minore domanda di carbone proveniente da Cina e Stati Uniti. Un segnale positivo nonostante il mondo resti ancora fortemente dipendente dal carbone. Oggi, il 30 per cento dell’energia mondiale deriva da questa fonte e scenderà al 27 per cento nel 2021.
Nei prossimi anni, al calo dei consumi di carbone negli Stati Uniti e in Europa, si affiancherà un aumento nei paesi emergenti, in particolare nel Sudest asiatico, dove per crescere si sta puntando alla fonte di energia più ampiamente disponibile e relativamente conveniente quale è il carbone.
carbone
Il consumo (in percentuale) di carbone nel mondo nel periodo 2000-2015. Fonte: Iea

Le centrali a carbone inutili, in Cina

Il picco massimo nel consumo di carbone in Cina è stato raggiunto nel 2013 e da allora la tendenza si è invertita. “Il decennio d’oro del carbone in Cina è finito. Vediamo la domanda di carbone in calo, lento ma strutturale”, ha detto Keisuke Sadamori, uno dei direttori dell’Agenzia internazionale per l’energia. Un’inversione di rotta che ha stupito la stessa Aie che non aveva previsto tale cambiamento. Le cause sono l’aumento dell’efficienza energetica, la crescita della produzione di energia a basso tenore di carbonio e una minor intensità energetica nel settore industriale.
Nel settore energetico Pechino sta pian piano spostando gli investimenti dal carbone al nucleare e alle fonti rinnovabili, a fronte di una domanda di energia che si sta indebolendo. Ma nonostante questo continua a investire in nuove centrali a carbone. Uno spreco di risorse, in un paese dove esiste un numero più che sufficiente di centrali elettriche a carbone che, di fatto, renderanno i nuovi impianti del tutto inutili. Quelle attualmente in attività stanno funzionando meno della metà del tempo e non ci sono segnali che nel prossimo futuro la tendenza possa invertirsi.

Il carbone è in declino anche in America

Anche negli Stati Uniti, la crisi del carbone si tocca con mano, soppiantato sempre più dalle energie rinnovabili che si stima aumenteranno del 72 per cento entro il 2040, o dal gas naturale diventato l’anno scorso la principale fonte di energia elettrica del paese.
Nonostante la campagna elettorale del presidente eletto Donald Trump in cui ha promesso di salvare l’industria del carbone passando dall’abolizione dell’Environmental protection agency e disconoscendo gli accordi internazionali sul clima, nel West Virginia e in Kentucky un reportage pubblicato su FastCoExist.com, racconta una storia diversa. Molti cittadini, amministratori statali e dirigenti di società private sanno bene che l’industria del carbone sta morendo e che presto si dovrà mettere la parola fine a tutte le attività e i lavori che aveva creato.Continua a leggere qui

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