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08 febbraio 2018

Ansa: Greenpeace, Generali investe in carbone, Sos inquinamento

Tratto da Ansa 

Greenpeace, Generali investe in carbone, Sos inquinamento

 © ANSA

Rapporto Dirty Business su centrali superinquinanti in Polonia

ROMA - Generali ha un ruolo di primissimo piano nella copertura assicurativa delle principali centrali a carbone della Polonia, tra cui le più inquinanti di tutta Europa per la quantità di CO2 emessa. A puntare il dito contro il colosso italiano delle assicurazioni è Greenpeace, che oggi pubblica il report "Dirty Business", lanciato dalla rete internazionale Unfriend Coal, di cui fa parte Re:Common.

Il rapporto rivela come alcune compagnie assicurative sostengano finanziariamente il comparto carbonifero in Polonia, settore in grande espansione, con 10 gigawatt di nuove centrali e 3,2 miliardi di tonnellate di lignite da miniere a cielo aperto. Tra le centrali finanziate da Generali ci sono Kozienice, secondo impianto più grande d'Europa, Turow, che secondo gli ambientalisti inquina l'acqua potabile di circa 30mila persone, e Opole, che passerà da circa 1.500 a oltre 3 mila megawatt di capacità e che già emette 5,8 milioni di tonnellate di CO2 l'anno.

La centrale di Turow e la centrale di Belchatow per Greenpeace sono le più inquinanti di tutta Europa, responsabili di migliaia di morti premature stimate, ma la compagnia energetica polacca PGE intende costruire nuovi impianti a carbone per una capacità di 5.260 megawatt.

In particolare, si afferma nel rapporto, fra il 2016 e il 2017, Generali ha aumentato il suo portafoglio di investimenti in azioni della polacca PGE e di altre aziende del settore per un totale di 9,7 milioni di euro di investimento. Una mossa in controtendenza, afferma Greenpeace, rispetto ad altre compagnie assicurative, come Axa, Allianz e Aviva, che invece dal 2015 hanno cominciato a disinvestire dal business del carbone per circa 16 miliardi di euro.

Di qui l'appello di Alessandro Runci di Re:Common e di Luca Iacoboni di Greenpeace Italia: "È giunto il momento per il Leone di Trieste di decidere se prendere la leadership nel settore seguendo l'esempio virtuoso di Axa, o se invece rendersi responsabile della peggiore catastrofe sanitaria e climatica associata alla promozione di una fonte energetica così obsoleta come il carbone".

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