Tratto da Inchiostro Verde +
Ilva, Legambiente presenta ricorso al TAR
L’inizio dei lavori per la copertura dei Parchi minerali dell’Ilva è un fatto importante, ma da solo non basta. Per Legambiente infatti rimane dirimente il nodo della valutazione sanitaria. Non è ammissibile attendere, in silenzio, una valutazione del danno sanitario che a posteriori confermi quello che già oggi sappiamo riguardo i rischi per la salute derivanti da una produzione superiore alle 6 milioni di tonnellate annue di acciaio, ottenute dal solo ciclo integrale.
Lo dicono chiaramente i dati riportati nella Valutazione del Danno Sanitario effettuata da Arpa ed Ares Puglia e dalla ASL di Taranto, che nessuno fino ad oggi ha mai confutato. Questo uno degli elementi principali alla base della scelta dell’associazione di presentare il ricorso al TAR ad adiuvandum di Regione Puglia e Comune di Taranto.
.....«Ci auguriamo – dichiarano Giorgio Zampetti, responsabile scientifico nazionale di Legambiente e Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – che riparta una discussione vera, che coinvolga tutti i soggetti interessati e che si giunga a risultati che diano a cittadini e lavoratori la garanzia che i drammi del passato non si ripetano in futuro. Siamo consapevoli che il ricorso al Tar non sia la “madre di tutte le battaglie”, ma al tempo stesso rappresenta un atto “normale”, un diritto previsto dal nostro ordinamento, che abbiamo ritenuto di esercitare, intervenendo ad adiuvandum dei ricorsi presentati da Comune e Regione, come extrema ratio, viste le risposte che ancora oggi non sono pervenute, e per provare ad ampliare le garanzie e le tutele per l’ambiente e per la salute dei cittadini di Taranto e dei lavoratori dell’Ilva. Fiduciosi nella possibilità di accoglimento, anche parziale, delle nostre ragioni, continuiamo a chiedere che si giunga ad un accordo che sposti più in alto l’asticella delle tutele ...Leggi tutto
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