Tratto da Earthday
Tutti uniti contro l’inquinamento
La terza giornata del Festival dei Diritti Umani ha visto avvocati e medici uniti contro il grande mostro dell’inquinamento. Un incontro proficuo per conciliare salute e rispetto delle regole
Il Festival dei Diritti Umani è arrivato ormai alla sua terza giornata; le tematiche affrontate sono state variegate e tutte coerenti con il tema cardine di tutto l’evento e cioè la devastazione della Terra e le sue conseguenze sui diritti degli esseri umani. Durante la sezione Talk di oggi è stato affrontato un altro grande problema che affligge il nostro pianeta, l’inquinamento e lo si è fatto all’interno del convegno “Medici e avvocati: un patto anti-inquinamento” che ha visto protagonisti Edoardo Bai e Paolo Crosignani, epidemiologi, Federico Boezio, avvocato specializzato in Diritto ambientale, Stefano Caserini, ingegnere ambientale ,Angelo Leone, avvocato specializzato in Diritto ambientale e Ugo Taddei, avvocato di ClientEarth. Il patto richiamato nel titolo prevede che medici e avvocati collaborino per non lasciare da solo il cittadino a difendersi dall’inquinamento, che i medici siano sentinelle sul territorio e che gli avvocati sappiano individuare le soluzioni win-win. L’evento, organizzato in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati e con l’Ordine provinciale dei medici chirurghi e odontoiatri di Milano, ha fornito una serie di informazioni sui principali inquinanti identificati nella Città Metropolitana, sulle probabili cause della loro persistenza spesso oltre i livelli di guardia e delle relative responsabilità, sulle patologie correlate e sulle modalità per l’emergenza delle stesse, e infine sulle possibili soluzioni da attuare.
Durante il dibattito è stato presentato il documentario-inchiesta di Rosy Battagliadell’Associazione Cittadini Reattivi, che racconta il riscatto dall'amianto di Casale
Monferrato, nato dalle lotte operaie, civili e dei familiari delle vittime riunite nella storica AFeVA (Associazione Famigliari Vittime Amianto), documentate dal 2013 al 2017. Il problema dell’amianto è stato per troppo tempo trascurato: secondo le indagini, in Italia, muoiono 10 persone al giorno a causa delle fibre di amianto. Molto è stato fatto ma tanto c’è ancora da fare come ha sottolineato la stessa Battaglia; la città di Casale Monferrato ad esempio nel 2020 sarà amianto free ma per le altre città i numeri non sono rassicuranti. Sulla tematica è intervenuto anche l’epidemiologo e medico del lavoro Edoardo Bai ricordando che “in 100 anni sono state estratte 173mila tonnellate di amianto, per non parlare dei morti per tumore che sono in un numero elevatissimo. E purtroppo la disinformazione è tale che ancora si continua ad usare”.
Monferrato, nato dalle lotte operaie, civili e dei familiari delle vittime riunite nella storica AFeVA (Associazione Famigliari Vittime Amianto), documentate dal 2013 al 2017. Il problema dell’amianto è stato per troppo tempo trascurato: secondo le indagini, in Italia, muoiono 10 persone al giorno a causa delle fibre di amianto. Molto è stato fatto ma tanto c’è ancora da fare come ha sottolineato la stessa Battaglia; la città di Casale Monferrato ad esempio nel 2020 sarà amianto free ma per le altre città i numeri non sono rassicuranti. Sulla tematica è intervenuto anche l’epidemiologo e medico del lavoro Edoardo Bai ricordando che “in 100 anni sono state estratte 173mila tonnellate di amianto, per non parlare dei morti per tumore che sono in un numero elevatissimo. E purtroppo la disinformazione è tale che ancora si continua ad usare”.
I numeri relativi all’amianto sono davvero impressionanti: si parla di 32 milioni di tonnellate ancora presenti in Italia che potrebbero essere bonificate in 85 anni; il problema, come sottolineato dall’avvocato esperto in diritto ambientale Federico Boezio, è soprattutto economico e legato alla scarsità di discariche in Italia in grado di eliminarlo. A contribuire all’inquinamentodella Terra siamo però anche noi esseri umani che dovremmo sviluppare una responsabilità morale nei confronti di essa: poter respirare aria pulita è un nostro diritto ma anche un nostro dovere e anche i governi devono impegnarsi a rispettare delle norme che troppo spesso vengono dimenticate. In Italia la situazione è nettamente migliorata rispetto al passato, basti pensare che a Torino 20 anni fa c’era il doppio di pm10 rispetto ad oggi ma siamo ancora il fanalino di coda di tutta l’Europa.
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