“Lettera Aperta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e per conoscenza al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni – Per la difesa del patrimonio ambientale italiano, della salute dei cittadini e delle risorse economiche del paese”
Gent.mo Presidente Mattarella,
ci rivolgiamo a Lei in quanto garante delle Costituzione della Repubblica Italiana, su cui si fonda la vita democratica del Paese.
ci rivolgiamo a Lei in quanto garante delle Costituzione della Repubblica Italiana, su cui si fonda la vita democratica del Paese.
Con questa nostra lettera vogliamo portare alla Sua cortese attenzione i problemi posti dal D.Lgs. riguardante le “Disposizioni concernenti la revisione e l’armonizzazione della normativa nazionale in materia di foreste e filiere forestali” che a breve Lei sarà chiamato a visionare.
È nostra convinzione, supportata da dati scientifici, che tale D.Lgs. contrasti con alcuni punti fondanti del
nostro ordine Costituzionale, in particolare i seguenti articoli:
Art. 9. La Repubblica “Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.
Art. 32. “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della
collettività”
Art. 41. L’iniziativa economica (…) “Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare
danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.
Un D.Lgs. che se attuato porterebbe danni enormi all’ambiente, all’economia e alla salute dei cittadini
italiani, ripetendo un copione sfortunatamente visto troppe volte1
.
Questa nostra lettera si associa ad altre iniziative, come l’Appello sottoscritto da 264 docenti e ricercatori
universitari , che come noi esprimono profonde preoccupazioni, e fa seguito al Comunicato Congiunto fra
ISDE e Scienziati di Energia per l’Italia e ad altre petizioni di cittadini italiani .
Il D.Lgs promuove la “valorizzazione energetica” del bosco, una fonte energetica inefficiente e favorisce il
taglio incondizionato e sistematico del bosco. La promulgazione del D.Lgs. produrrà:
danni al patrimonio ambientale
promozione di un insostenibile processo di consumo e degradazione del territorio
danno al patrimonio boschivo e ambientale italiano, già messo a dura prova
degrado di importanti servizi ambientali, come la depurazione dell’aria, la regolazione del regime
idrico, la conservazione del suolo e della biodiversità
aumento delle emissioni nette di gas a effetto serra, data l’inefficienza energetica del processo
danni alla salute dei cittadini
aumento dell’inquinamento atmosferico, sia per il venir meno dell’azione depurativa dell’aria
operata dalle piante, che per aumento di combustione di biomassa: già oggi il nostro paese è sotto
procedura di infrazione da parte dell’UE per la cattiva qualità dell’aria, i cui rischi per la salute
saranno meglio specificati in seguito.
rischio che il proliferare incontrollato di tali impianti porti alla combustione di materiale pericoloso
per la salute pubblica
perdita di spazi verdi e/o naturali, fruibili dai cittadini e importante fonte di salute e benessere
psicofisico
danni all’economia
spreco di preziose risorse economiche (denaro pubblico) in attività che sono energeticamente
inefficienti, come provato da decenni, da dettagliati lavori scientifici svolti dai maggiori esperti di
energia .......
Una erronea ed ingannevole interpretazione delle “energie rinnovabili” continua a incentivare i processi di
combustione e trasformazione di biomassa (biofuels, legna) energeticamente ed economicamente
inefficienti, che trovano il loro sostegno solo nei sussidi pubblici. Ciò sottrae preziose risorse economiche
alla ricerca e allo sviluppo di fonti energetiche più efficienti e sostenibili.
Per quanto attiene i rischi per la salute, come anticipato, già oggi nel nostro paese la qualità dell’aria è
particolarmente scadente e per questo siamo sotto procedura di infrazione da parte dell’UE. Le biomasse
solide contribuiscono (dati ISPRA6
) per circa il 68% al PM2.5 primario, cui va attribuito una consistente quota
dei decessi prematuri che si registrano ogni anno in Italia . La componente ultrafine del PM2.5, una volta
inalata, passa direttamente nel torrente sanguigno e da lì nelle cellule di ogni distretto dell’organismo. La
cattiva qualità dell’aria è uno dei più importanti fattori di rischio a livello globale cui vanno ascritte, oltre
alle morti premature per eventi cardiovascolari , numerose altre patologie quali alterazioni della fertilità ,
della gravidanza e del periodo perinatale, nonché numerose patologie croniche cardio-respiratorie,
metaboliche e neurologiche, compreso l’Alzheimer, cancro a polmone e vescica e ricoveri per patologie
acute (soprattutto negli esposti più suscettibili come bambini e anziani).
A fronte dei rassicuranti messaggi sullo stato di salute degli italiani, vogliamo solo ricordare che ormai 1
maschio su 2 ed 1 donna su 3 sono destinati ad ammalare di cancro nel corso della vita. Soprattutto ci preoccupa il fatto che in Italia si osservino le più elevate incidenze, a livello continentale, di
tumori sia nella popolazione infantile (0-14 anni) che adolescenziale (15-19 anni) .....
La preghiamo di ascoltare la voce di scienziati, giuristi, medici, ricercatori, esperti indipendenti e professionisti di diversi settori, nonchè quella di oltre 11.000 cittadini perché non vorremmo che visioni riduzionistiche o conflitti di interesse, che troppo spesso offuscano una parte della scienza, supportino soluzioni che rischiano di essere peggiori dei mali che si vorrebbero risolvere.
Ci appelliamo a Lei, Presidente Mattarella, perché rimandi questa decisione ad una consultazione partecipata e supportata da studi più approfonditi sugli impatti del D.Lgs nella sua attuale formulazione.
9 Marzo 2018
La preghiamo di ascoltare la voce di scienziati, giuristi, medici, ricercatori, esperti indipendenti e professionisti di diversi settori, nonchè quella di oltre 11.000 cittadini perché non vorremmo che visioni riduzionistiche o conflitti di interesse, che troppo spesso offuscano una parte della scienza, supportino soluzioni che rischiano di essere peggiori dei mali che si vorrebbero risolvere.
Ci appelliamo a Lei, Presidente Mattarella, perché rimandi questa decisione ad una consultazione partecipata e supportata da studi più approfonditi sugli impatti del D.Lgs nella sua attuale formulazione.
9 Marzo 2018
Leggi Qui la lettera per intero!
Nessun commento:
Posta un commento