Pubblichiamo il comunicato diffuso da ISDE, l’associazione italiana dei Medici per l’Ambiente, in riferimento al provvedimento di legge del Min. Martina per il trattamento della Xylella che ha colpito gli ulivi della Puglia.
Il recente decreto legge del Ministro Maurizio Martina avente per oggetto “Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l’eradicazione di Xylella fastidiosa nel territorio della Repubblica Italiana” (GU del 6 aprile 2018) impone l’utilizzo di pesticidi di riconosciuta dannosità per la biodiversità, per la sicurezza alimentare e per la salute, violando apertamente i principi di prevenzione e precauzione, i diritti degli agricoltori e delle popolazioni potenzialmente esposte e danneggiando le tante imprese che hanno investito con convinzione nei metodi biologici di coltura come unica forma sostenibile di agricoltura.
Il decreto obbliga, nelle aree affette da xylella fastidiosa, all’uso, tra Marzo e Aprile, di erbicidi. Si ricorda che l’erbicida più estesamente utilizzato è, ovunque, il glifosato, del quale ISDE ha già denunciato i gravi rischi anche promuovendo recentemente un appello internazionale....
Per imposizione di legge, dunque, per la maggior parte dell’anno gli agricoltori salentini saranno obbligati a contaminare suolo, acqua e prodotti agricoli, a compromettere gravemente la biodiversità in un’area a rischio desertificazione, a correre rischi sanitari insieme alle loro famiglie e a farli correre a chi consuma i loro prodotti.
I legislatori avrebbero dovuto chiedersi se un utilizzo così pesante di sostanze tossiche e il prezzo che questo potrebbe comportare in termini ambientali e, di conseguenza, sanitari, potranno mai essere effettivamente utili ad eradicare o anche solo a limitare la xylella in un’area molto vasta, nella quale questo batterio è già da tempo endemico e nella quale si utilizzano già ora quantità molto elevate di pesticidi.
Ma ancor prima, dal punto di vista della tutela della salute pubblica e dell’ambiente, avrebbero dovuto chiedersi quanto etico possa essere imporre per legge obblighi di questo genere, quanto tutto questo costerà alla Puglia ed ai pugliesi e quanto tempo ci vorrà a pagare il conto.
Leggi tutto su greennews.info
Nessun commento:
Posta un commento