Tratto da Il Secolo XIX
Papa Francesco:«La civiltà richiede energia, ma l’uso dell’energia non deve distruggere la civiltà!».
Città del Vaticano - Due anni e mezzo dopo l’accordo di Parigi, «le emissioni di CO2 e le concentrazioni atmosferiche dovute ai gas-serra sono sempre molto alte. Questo è piuttosto inquietante e preoccupante». Così Papa Francesco in Vaticano con i partecipanti al Simposio dirigenti imprese del settore petrolifero, del gas naturale e di altre attività collegate all’energia.
Secondo Bergoglio «destano preoccupazione anche le continue esplorazioni per nuove riserve di combustibile fossile». «Ecco perché c’è bisogno di discutere insieme - industriali, investitori, ricercatori e utenti - riguardo alla transizione e ricerca di alternative», ha detto. «La civiltà richiede energia, ma l’uso dell’energia non deve distruggere la civiltà!».
«L’individuazione di un adeguato mix energetico è fondamentale per combattere l’inquinamento, sradicare la povertà e promuovere l’equità sociale», ha sottolineato Francesco nell’udienza ai partecipanti al Simposio per i dirigenti delle principali imprese del settore petrolifero, del gas naturale e di altre attività imprenditoriali collegate all’energia svoltosi in Vaticano .
“Questi aspetti spesso si rafforzano a vicenda - ha spiegato -, dal momento che la cooperazione in campo energetico è destinata ad incidere sull’alleviamento della povertà, sulla promozione dell’inclusione sociale e sulla tutela ambientale». Secondo il Pontefice, «gli strumenti fiscali ed economici, il trasferimento di capacità tecnologiche e in genere la cooperazione regionale e internazionale, come l’accesso all’informazione, dovrebbero essere congruenti con tali obiettivi, che non vanno considerati frutto di una particolare ideologia, ma obiettivi di civiltà, che promuovono anche la crescita economica e l’ordine sociale».
«Uno sfruttamento ambientale che invece non consideri le questioni di lungo periodo - ha aggiunto - potrebbe solo tentare di favorire una crescita economica a breve termine, ma con un sicuro impatto negativo in un arco temporale più ampio, incidendo sull’equità intergenerazionale così come sul processo di sviluppo». «È sempre necessaria - ha detto ancora papa Bergoglio - una oculata valutazione dell’impatto ambientale delle decisioni di natura economica, per considerare bene i costi umani e ambientali a lungo termine, coinvolgendo il più possibile nei processi decisionali le istituzioni e le comunità locali»
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