Tratto da ComeDonChisciotte
Uno studio scioccante scopre che l’inquinamento dell’aria danneggia le funzioni cerebrali, e danneggia principalmente chi abita in città
Uno studio scioccante scopre che l’inquinamento dell’aria danneggia le funzioni cerebrali, e danneggia principalmente chi abita in città
Se fossimo costretti a indicare le possibili cause di demenza, la maggior parte di noi probabilmente indicherebbe cose come lo stile di vita, la dieta e la genetica. Una delle ultime cose che verrebbero in mente sarebbe l’inquinamento dell’aria; eppure secondo un recente studio alcuni tipi di inquinamento dell’aria potrebbero aumentare i rischi di contrarre la demenza -particolarmente l’Alzheimer- di uno sconcertante 40%. Inquinamenti ad alta concentrazione di questo tipo esistono in città di tutto il mondo, inclusa Los Angeles, Città del Messico e Pechino. E’ interessante notare come questo non sia il primo studio che stabilisce il nesso, ma si aggiunge ad una lista in costante aumento di prove che suggeriscono come per alcune persone aumenti il rischio di contrarre la demenza ad ogni respiro.
Lo studio in questione ha avuto luogo a Londra ed è stato pubblicato dal giornale online BMJ Open.
(Questo un articolo simile in inglese: Perché le città rendono le persone stupide: l’inquinamento dell’aria riduce in maniera significativa il quoziente intellettivo dei bambini, dice uno studio).
L’inquinamento dell’aria è legato ad un notevole aumento del rischio di contrarre la demenza
Mentre è accertato che l’inquinamento dell’aria è un fattore importante per contrarre parecchie malattie dell’apparato circolatorio e respiratorio, gli scienziati sono oggi impegnati nello studio del collegamento tra aria e sviluppo della demenza.
Con questo collegamento in mente la squadra di ricercatori ha focalizzato la ricerca su 131.000 persone di età compresa tra 50 e 79 anni ai quali non fosse mai stata diagnosticata alcuna demenza e che siano registrati in uno dei 75 ambulatori di medicina generale di Londra. I dati relativi alla salute di questi pazienti sono stati studiati via CPRD (Clinical Practice Research Datalink), un database di informazioni mediche attivo in Gran Bretagna dal 1987.
Lo stato di salute di questi pazienti è stato monitorizzato per una media di sette anni fino a che sono stati esclusi dal controllo per demenza oppure morte.
Lo stato di salute di questi pazienti è stato monitorizzato per una media di sette anni fino a che sono stati esclusi dal controllo per demenza oppure morte.
I ricercatori hanno stimato la quantità di inquinanti in ogni area e da lì hanno calcolato l’esposizione annuale dei pazienti al diossido di azoto (NO2), alle nanopolveri (PM2.5) e all’ozono (O3). Sono anche stati misurati gli effetti di altri fattori come il rumore stradale ed il traffico pesante per trarre delle conclusioni.
BMJ scrive questo riguardo alle ricerche: Durante il periodo considerato a 2181 pazienti (1,7%) venne diagnosticata una forma di demenza, compresa l’Alzheimer.
A queste diagnosi sono stati associati i livelli ambientali di NO2 e PM2,5 rilevati nelle case dei pazienti all’inizio della ricerca nel 2004.
Per chi risiedeva nelle cinque aree con più alti livelli di NO2 si è riscontrato un aumento del 40% del rischio di contrarre la demenza rispetto a chi risiedeva nelle cinque aree con i livelli più bassi. Aumenti di rischi simili sono stati osservati per livelli più elevati di PM2,5.
Tali legami, sebbene limitati a specifici tipi di demenza, si sono dimostrati coerenti e non relazionabili a noti parametri quali fumo e diabete.
Dato che lo studio è basato sull’osservazione, non si può affermare categoricamente che l’inquinamento dell’aria è stata la causa di questi casi di demenza, cionondimeno gli autori dello studio notano come non esistano altri fattori in grado di spiegare il rischio di contrarla.
Dato che lo studio è basato sull’osservazione, non si può affermare categoricamente che l’inquinamento dell’aria è stata la causa di questi casi di demenza, cionondimeno gli autori dello studio notano come non esistano altri fattori in grado di spiegare il rischio di contrarla.
“Lo studio conclude suggerendo una relazione [tra inquinamento atmosferico e demenza] ma non riesce a individuarne le cause” dice al Guardian Frank Kelly, professore di igiene ambientale presso il King’s College di Londra ed uno degli autori dello studio in questione. “Ad ogni modo credo che oggi abbiamo un grado di conoscenza sufficiente per aggiungere l’inquinamento dell’aria alla lista dei fattori di rischio per la demenza. Secondo i nostri calcoli tale rischio viene innalzato del 7% [totale], e questo significa, in termini matematici, circa 60000 sul totale di 850000 casi di demenza in Gran Bretagna.”
Gli esperti suggeriscono al governo di valutare urgentemente delle misure per ridurre le emissioni inquinanti da auto, furgoncini e camion per ridurre i rischi.
Fonte: https://www.pollution.news/
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