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30 maggio 2021

Fabrizio Bianchi : Perché irrobustire e non alleggerire le valutazioni preventive di impatto ambientale e sanitario


 Riceviamo dall’ Epidemiologo  Fabrizio Bianchi  del CNR

Parlare di scelte sulle quali penso abbiano influito tantissime valutazioni è difficile e penso siano da evitare banalizzazioni.  Guardando in avanti, penso che nelle aree come quella di Vado Ligure che per decenni hanno pagato un prezzo ambientale e sanitario in nome di uno sviluppo tutt'altro che sostenibile ci sia bisogno di progettare un nuovo e diverso futuro. Per imboccare una strada di transizione ecologica nella giusta direzione le aree più fragili sono i banchi di prova per tutti, industria, amministrazioni, cittadini e scienziati. Tutti siamo chiamati ad un salto di qualità per fare il quale occorre definire il razionale di partenza su cui confrontarsi e trovare convergenza. Definire vie di sviluppo in grado di migliorare ambiente e salute, dovrebbe essere l'obiettivo comune di chi ha la responsabilità di tutela dell'ambiente e della salute, di chi ha il compito di studiare e prevenire, di chi investe in attività imprenditoriali. Cambiamenti climatici e pandemia da Covid19 raccontano e indicano errori da non commettere più e scelte alternative da prendere in tempi stretti. Molte vie di cambiamento sono tracciate e dipende dalla consapevolezza e responsabilità imboccarle o insistere su vecchi schemi.

Uso di fonti rinnovabili di energia, diminuzione dei consumi di energia e materie, efficientamento energetico, riduzione drastica degli impatti, possono essere realtà o sloogan, ed è la società nel suo complesso ad essere investita dalla sfida.
In aree complesse e fragili come quella di Vado Ligure e Quiliano sulla quale sono previsti tanti interventi di tipo diverso lo strumento valutativo d'elezione è la valutazione ambientale strategica (VAS), che - se ben fatta - può dare un giudizio sulla sostenibilità degli interventi, considerati nel loro complesso oltre che singolarmente, passando dalle VIA e AIA necessarie.
Io diffido dalle rassicurazioni a-priori su quale sia lo sviluppo buono e sulla bontà degli interventi, in assenza di valutazioni adeguate sul piano tecnico-scientifico e sono preoccupato dalla tentazione di alleggerire le procedure valutative, come contemplato anche nel piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR): https://www.scienzainrete.it/articolo/perch%C3%A8-irrobustire-e-non-alleggerire-le-valutazioni-preventive-di-impatto-ambientale-e

Chi prende posizioni improntate al vecchio modello di sviluppo si assume responsabilità gravi e non sarà premiato ne sul piano civico ne su quello imprenditoriale. Mi piacerebbe poter valutare progetti industriali e sociali nettamente migliorativi, di soddisfazione per la società tutta, non penso sia un sogno ma una possibilità concreta, del resto già in atto in tanti luoghi. Credo che questa sia una delle sfide per il Vostro territorio e i cittadini rappresentano gli attori primari.

Leggi su Scienze in Rete l’ articolo integrale di diFabrizio BianchiMario CirilloMaria Grazia Petronio


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