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05 ottobre 2009

Brindisi e le Emissioni della Centrale a Carbone :E come la mettiamo con l'ENI "turbogas"?/Nuovo impianto ad Acerra.NGP ci riprova.

Tratto da "Il blog del Comitato per taranto"

E come la mettiamo con l'ENI "turbogas"?

Sforate le quote di CO2: interrogazione di Maniglio sulle emissioni di Cerano

“In base alle indagini del Registro europeo e di ‘carbon market data’ lo stabilimento brindisino è al primo posto in Italia per quantità di emissioni di anidrite carbonica (Co2) con 14,9 milioni di tonnellate; un dato impressionante se si tiene conto che l’Ilva di Taranto, collocata al secondo posto, emette 10,8 tonnellate.
Ma mentre l’Ilva si mantiene al di sotto delle quote assegnate (13,3) la centrale di Cerano ne sfora i limiti (+ 3,9), con l’aggravante che a Brindisi operano due altre centrali (edipower ed enipower) che immettono altro gas serra (5,1 tonnellate).
In presenza di questo quadro è necessario che Enel riveda le sue modalità di produzione per attenersi anzitutto alle quote assegnate e per programmare già un ulteriore abbattimento delle emissioni.
Si tratta di una scelta non contrattabile, sia perché corrisponde agli interessi del Salento, e alla necessità di tutelare la salute dei cittadini e l’ambiente, ma anche perché è uno dei punti qualificanti del Pear (piano energetico ambientale regionale).

E’ ora, pertanto, che - come è accaduto con Taranto, attraverso l’approvazione di una legge regionale che ha costretto l’Ilva a ridurre le emissioni di diossina - anche per Brindisi si apra un confronto per approdare a una riduzione delle emissioni in tempi rapidi.
Questo, d’altronde, era e rimane un impegno del presidente Vendola e questa deve essere la priorità per gli enti locali di Brindisi e Lecce.
Ecco perché ho preparato un’interrogazione urgente al Presidente della giunta per sapere quali sono le iniziative della Regione in corso e come ci si intende rapportare con le altre istituzioni territoriali, e con Enel, per cancellare il poco invidiabile primato delle emissioni di Cerano”. (Brundusium)
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Tratto da "La voce dell'Emergenza"
Nuovo impianto ad Acerra.NGP ci riprova

Il sindaco Esposito in conferenza stampa: “Abbiamo trovato una chiusura totale; ora valuteremo quale strada intraprendere”.

Il maxidepuratore di rifiuti tossici e liquami potrebbe a breve diventare realtà. La conferenza dei servizi, tenutasi ieri pomeriggio, e durata ben sette ore, ha infatti respinto la richiesta del comune di Acerra di una nuova Valutazione di Impatto Ambientale, dopo quella del 2007, anno dell’accordo programmatico sottoscritto con l’azienda NGP.

Una richiesta formulata alla presenza di Provincia, Asl Napoli 2 Nord ed Arpac e motivata con le mutate condizioni ambientali della zona di contrada Pagliarone, vicina al termovalorizzatore appena aperto ed a nuovi insediamenti industriali. Accolta quindi la richiesta dell’Ngp. “C’è stata una chiusura netta nei nostri confronti” ha dichiarato il sindaco Tommaso Esposito durante la conferenza stampa odierna, tenutasi in Comune “Anche la Provincia si è mostrata sorda alle nostre ragioni; ora valuteremo quali strade intraprendere per fronteggiare quest’impianto. Non escludiamo il ricorso alla magistratura”.

Col sindaco c’è anche l’assessore all’ambiente Pasquale Marangio:
“Agiremo nei termini imposti dalla legge per tutelare la salute pubblica; per tale motivo ieri avevamo richiesto anche che il comune di Acerra svolgesse attività di monitoraggio su questo futuro impianto”. Un vuoto di due anni dalla presentazione del progetto nel luglio 2007 all’informativa pervenuta in viale della Democrazia in estate che rischia di aggravare la situazione di un territorio ormai in ginocchio:
il depuratore, che sorge negli impianti della ex Montefibre, sarà ampliato e smaltirà i rifiuti tossici provenienti non solo dalle industrie della zona, come un primo momento ventilato.

“Abbiamo mosso valutazioni importanti sia in consiglio che durante la conferenza dei servizi, che riguardavano sia la questione ambientale che lo sviluppo futuro della città, che secondo me non va nella direzione imposta da queste scelte. Acerra non deve diventare il luogo dove sversare e trattare tutto ciò che arriva” dichiara amareggiato il sindaco Esposito. “Abbiamo tentato di scindere l’aspetto occupazionale, tentando di salvaguardare i lavoratori dell’ex Montefibre, da mesi senza stipendio, dalla questione politica. Purtroppo c’è il gioco da parte di molti a scappare dalle proprie responsabilità ed in tali situazioni i vincoli imposti da un consiglio comunale possono non bastare”.
L’assise acerrana si era espressa venerdì scorso, al termine di una seduta fiume, in maniera favorevole al rispetto dell’accordo di programma, sottoscritto nel 2007 con la Ngp. Il prossimo appuntamento è fissato per mercoledì 7 al Ministero delle Attività Produttive. Il tempo per scongiurare l’arrivo di una industria insalubre di prima classe sembra ormai scaduto. (IlMediano)

Considerazioni di Uniti per la Salute

L'immagine è molto significativa e rappresenta adeguatamente la situazione dei molti territori e con essi la relativa popolazione MESSI IN GINOCCHIO ," non adeguatamente tutelati da chi di dovere nei termini imposti dalla legge per tutelare la salute pubblica" , ma anzi alle loro richieste viene quasi sempre anteposta "la crescita non sostenibile dell'economia" e una soluzione non lungimirarante del problema....

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