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08 gennaio 2010

Riconversione a carbone della centrale Enel di Polesine Camerini, ricorso al Capo dello Stato /Ultimatum sulla centrale a carbone di Genova ...

Tratto da http://www.legambientedeltapo.it

Riconversione riconversione a carbone della centrale Enel di Polesine Camerini, ricorso a Napolitano.

ROVIGO Piovono i ricorsi contro la riconversione a carbone della centrale Enel di Polesine Camerini. Ad ingrossare il fronte dei contrari arriva anche Legambiente, che nei giorni scorsi si è rivolta al Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Nello specifico, il ricorso è contro il decreto del ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo che lo scorso luglio ha approvato il progetto di Enel per Porto Tolle. Legambiente segue così il Comune di centrodestra di Rosolina, che per primo si è rivolto al Presidente della Repubblica per fermare l’operazione di riconversione della centrale termoelettrica.

Come spiega per l’associazione ambientalista Angelo Mancone, «il nostro ricorso curato dall’avvocato Matteo Ceruti ha motivi procedurali oltre che di contenuto, visto che mentre altri enti si sono rivolti al Tar noi abbiamo scelto un’altra strada, che permettesse di coprire tutte le opzioni legali disponibili». Il riferimento di Mancone è al ricorso presentato al tribunale amministrativo regionale da parte del comitato anti centrale di Porto Tolle, degli operatori turistici bassopolesani, dei pescatori e di associazioni ambientaliste come Wwf e Italia Nostra. Una strategia «a tenaglia», per sbarrare la strada in ogni modo e in ogni direzione ai piani del colosso energetico. «Ora – fa notare Giorgio Crepaldi, del comitato anti Enel – i ricorsi pendenti riguardanti la riconversione a Polesine Camerini sono ben tre. Non male, visto che si vuol far credere che oramai siamo rassegnati a subire il carbone». La centrale riconvertita, una volta a regime e la data prevista è il 2014, avrà una potenza di circa 2000 megawatt, circa quattrocento in meno della potenzialità dell’impianto attuale a olio combustibile.

In questo modo sarà quindi in grado di produrre circa il 5 per cento del fabbisogno nazionale, e circa un terzo di quello del Veneto. L’investimento previsto è di circa 2 miliardi e 200 milioni di euro. Secondo le stime Enel i lavori dureranno 4 anni e mezzo ed impegneranno in media di 1.600 unità con punte di 3.500. A regime i posti di lavoro fissi saranno 350, che saranno raddoppiati con gli addetti all’indotto. Secondo quanto affermato dal colosso energetico l’opera comporterà la riduzione di ossidi, zolfo, azoto e polveri tra il 70-80 per cento rispetto all’assetto attuale ad olio combustibile. L’impianto potrà inoltre utilizzare come combustibile delle biomasse. Queste cifre vengono respinte al mittente da tutti i soggetti che hanno presentato ricorso al Tar o al Capo dello Stato, che ne contestano aspramente l’utilità e l’opportunità. Secondo Mancone, ad esempio, «è una concezione di tipo ottocentesco sperare che il carbone a Porto Tolle risolva il problema del rifornimento di combustibili». Sull’aspetto delle emissioni, per altro, la Procura rodigina ha aperto un fascicolo sulla congruità e regolarità dell’impianto partendo dal presupposto della pericolosità del carbone per la salute dei cittadini.

Antonio Andreotti - Corriere Veneto

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Ultimatum sulla centrale a carbone

METTETEVI a norma oppure chiudete, nel più breve tempo possibile. Più che disposizioni di legge, sembrano passaggi di una sentenza quelli contenuti nelle 109 pagine pubblicate nella Gazzetta Ufficiale sul destino della centrale a carbone del porto di Genova. Indicazioni precise, quelle pubblicate lo scorso 22 dicembre, che lasciano prefigurare un'accelerazione dell'addio all'impianto, previsto "naturalmente" per il 2020. Soltanto fra dieci anni, infatti, scadrebbe la concessione dell'Enel sulla centenaria struttura alimentata a carbone. Ad anticipare la scadenza, però, sembra arrivare in via definitiva questo pronunciamento del governo, che attraverso la direzione competente del ministero dell'Ambiente, pubblica in Gazzetta la "autorizzazione integrata ambientale per l'esercizio della centrale termoelettrica Enel Produzione spa di Genova". Dopo le ripetute prese di posizione del Comune e dell'autorità portuale, che da tempo chiedono il "superamento" dell'impianto, piomba quindi al centro del dibattito politico ed economico della città la "sentenza" del governo. Che, in sostanza, sottolinea come la centrale Enel non rispetti i parametri previsti dalla normativa europea.E di frontea questo, le strade da percorrere sono soltanto due: adeguarsi per rimettersi a norma, con un investimento di svariate decine di milioni di euro, oppure chiudere. Anche in questo caso, si tratta però di decisioni da prendere in tempi brevi: due anni per adeguarsi alle norme europee e cinque per chiudere, con la possibilità di una "dismissione rapida" di due. PUBBLICATE a tre giorni dal Natale, le disposizioni del governo saranno al centro della trattativa sindacale già da domani........... - MASSIMO MINELLA

Leggi l'articolo integrale

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Pubblichiamo la lettera scritta a un Sindaco da un Presidente provinciale Coldiretti perchè dovrebbe essere ribaltata su molti altri sindaci........del territorio Italiano


Tratto da 0564NEWS:RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO L'INTEGRALE

Domani mattina il documento originale , sottoscritto dal Presidente provinciale Coldiretti sarà depositato al protocollo del Sindaco di Scarlino .
07/01/2010 - 20:46 0564news.it

All ‘ Ill.mo Sindaco del Comune di Scarlino

Egr. Sig. Maurizio Bizzarri

E , Suo Tramite , Alla Giunta ed al Consiglio Comunale

OGGETTO : richiesta di adozione di ogni atto utile ad evitare la grave situazione sanitaria dovuta all’inquinamento ambientale proveniente , in prevalenza , da lavorazioni industriali .
Egr. Signor Sindaco .
In virtù degli innumerevoli studi , sia commissionati dagli Enti Pubblici ( Regione Toscana , Prov. Di Grosseto , Comuni di Scarlino e Follonica , Arpat , Usl , Università degli Studi di Firenze , Siena etc , Istituto Superiore Sanità , Consulenze Procura della Repubblica di Grosseto , CNN Pisa , Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul Ciclo Rifiuti , etc , etc , ) che da soggetti privati ( quali Comitati , Associazioni ambientali ed economiche , Circoli Culturali etc, etc )
la sottoscritta Federazione Provinciale Coltivatori Diretti di Grosseto , preoccupata per i gravi danni alla salute che possono manifestarsi sui numerosi coltivatori che vivono e lavorano con le proprie famiglie in prossimità della zona industriale del Casone di Scarlino (prevalentemente entro un raggio di 2 km dalla ciminiera della Tioxide , della Nuova Solmine e della Scarlino Energia ) notoriamente contaminata da metalli pesanti ( Arsenico . Mercurio , Piombo etc etc ) sia nei terreni che nelle acque di falda in quantità enormemente superiore ai limiti di legge , con la presente
CHIEDE
A Lei , Ill.mo Sig. Sindaco , in qualità di massima Autorità sanitaria locale
, ai sensi e per il disposto dell’art.216 e 217 del T.U.S. di cui al R . D. n. 1265 del 27 Luglio 1934 di voler emettere ordinanze sindacali e/o altre disposizioni atte a prevenire i danni alla salute ai cittadini suddetti in previsione , principalmente , della possibile prossima attivazione dell’inceneritore della Scarlino Energia srl cui , le proprie emissioni di combustione del cdr , unitamente a quelle delle altre fabbriche presenti nell’area industriale del Casone produrranno , con notevoli probabilità , un aumento delle già numerose patologie da inquinamento che molti medici di base e molti studi scientifici hanno già dimostrato .
A tal proposito , anche in considerazione delle evoluzioni della normativa vigente sulla salute pubblica , si pone a conoscenza il Sig. Sindaco di Scarlino , del
principio di precauzione( art . 174 – 2^ comma del XIX Trattato delle Unioni Europee ) con il quale è stato recentemente modificato il D.Legisl . n. 152/06 dal nuovo D. Legisl. N. 4 del 16/01/08 che all’art. 3/ter suona : << la tutela dell’ambiente e dei suoi ecosistemi deve essere garantito dagli Enti Pubblici mediante un azione che sia informata ai principi della precauzione , dell’azione preventiva , della correzione , in via prioritaria alla fonte , dei danni procurati all’ambiente …..-omissis >>
Si sottolinea ancora , solo per mero avvertimento , come tale potere , il cui mancato esercizio in presenza dei prescritti presupposti (fenomeni di grave inquinamento ambientale e conseguente pericolo per la salute pubblica ) determina , tra l’altro , reati di danneggiamento e di omissione di atti d’ufficio

Certi della Sua comprensione e fiduciosi nella Sua attivazione ci pregiamo inviare
Distinti saluti
Scarlino il 8 Gennaio del 2010
Federazione Prov . Cotivatori Diretti

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