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08 marzo 2010

2010/03/08 ISDE Italia per un governo sano del territorio/INFORMARE PER RESISTERE:così l’inquinamento modifica il genoma


Tratto da "Uomini Liberi"
L’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente
(International Society of Doctors for the Environment) - ISDE Italia
per un governo sano del territorio

Come ormai cittadini sensibili e scienziati responsabili sostengono già da decenni, il progressivo degrado del nostro habitat appare sempre più inarrestabile e preoccupante: sostanze tossiche e cancerogene sono sempre più massicciamente presenti in aria, acqua, suolo, cibo e nel nostro stesso corpo, compreso il latte materno;tutto ciò si ripercuote sulla nostra salute dal momento che l’ambiente costituisce un determinante fondamentale della salute, intesa nella sua più ampia accezione di complessivo benessere psico-fisico.
Di fatto, di pari passo col degrado del nostro habitat, si palesa anche un progressivo deterioramento dello stato di salute degli italiani documentato non solo dall’aumento di patologie tumorali soprattutto fra giovani e bambini, ma, in modo inequivocabile, anche dall’aumento di consumo di farmaci di fascia A (ovvero salvavita) che dal 2000 al 2009 è cresciuto del 60%: le dosi giornaliere di farmaci di Classe A ogni 1000 persone sono infatti passate da 581 a 924, con costi sempre più insostenibili per il SSN (AIFA-Osmed,2009).
Pertanto ogni intervento legislativo, programmatico e d’indirizzo, anche delle nuove amministrazioni regionali, provinciali e comunali, dovrà tener conto dell’imprescindibile rapporto tra ambiente e salute e dovrà fare della tutela dell’ambiente e del suo miglioramento la scelta prioritaria per ristabilire salute e benessere ai cittadini e garantire tutto ciò anche alle generazioni future.
Purtroppo, invece, l’ambiente è considerato sempre più spesso come un nuovo settore d’affari e sempre più numerosi e drammatici sono diventati i crimini e gli scempi ambientali: incentivazione dei processi di combustione per produzione di energia, comprese biomasse, quotidiani scandali per smaltimento illecito di rifiuti tossici e pericolosi, uso crescente di pesticidi in agricoltura e pratiche che prevedono l’utilizzo di OGM, allevamenti intensivi con conseguenti problemi di smaltimento dei reflui, inquinamento dell’intera eco-biosfera, con particolare riferimento alle catene alimentari e agli ecosistemi; deforestazione, desertificazione, cementificazione di territori sempre più vasti; grandi opere e infrastrutture, spacciate come cruciali (spesso con il sostegno di vere e proprie campagne mediatiche e pubblicitarie), ma devastanti per l’ambiente e dannose per la salute delle persone.
Per questi motivi è necessario che ogni scelta in tali ambiti sia preceduta sempre dalla più rigorosa ed obiettiva informazione scientifica così da permettere e promuovere una vera ed attiva partecipazione dei cittadini secondo quanto previsto dalla Convenzione di Aarhus e dall’ordinamento democratico.
In considerazione di quanto sopra affermato, l’ISDE individua alcuni principi fondamentali e settori prioritari per una sana politica di salvaguardia dell’ambiente e di tutela della salute
Principi fondamentali
Il Diritto alla Salute
Il Diritto alla Salute è sancito dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani e dall’art. 32 della
Costituzione italiana, che lo includono tra i diritti fondamentali ed inalienabili di ogni essere umano.
L’ISDE chiede a coloro che si candidano al governo dei territori di operare per rimuovere ogni ostacolo alla
piena attuazione di questo diritto inviolabile, che dovrà essere garantito pienamente a tutti i cittadini italiani
e a quanti si trovino a vivere, anche temporaneamente, in Italia; senza alcuna discriminazione, in quanto la
tutela del benessere psicofisico di ogni individuo è premessa e garanzia indispensabile per il benessere e la
salute dell’intera comunità.



LEGGI ANCHE:

INFORMARE

PER RESISTERE:

Così l’inquinamento

modifica il genoma

di Valerio Ceva Grimaldi -

Ernesto Burgio, coordinatore nazionale del Comitato scientifico dell’Isde: «L’esposizione continua ad agenti nocivi come metalli pesanti e particolato ultrafine crea le premesse alle mutazioni che daranno origine ai tumori»


Ernesto Burgio, coordinatore del Comitato scientifico di Isde Italia, l’associazione dei medici per l’ambiente affiliata all’International Society of Doctors for the Environment, gira da anni il Paese per illustrare le nuove frontiere del dna, ed in particolare il fondamento scientifico delle modifiche del nostro programma genetico. Secondo molti scienziati sono alcuni fattori esogeni (inquinanti chimici, virus, radiazioni ionizzanti) a determinare una sorta di stress genetico, che nel giro di alcuni anni o decenni si traduce in vere e proprie mutazioni.

Piuttosto che spendere ingenti somme nel settore sanitario solo per le cure, i medici e ricercatori dell’Isde indicano dunque da decenni la strada obbligata della prevenzione primaria: meglio evitare di costruire un impianto inquinante e inutile piuttosto che ignorarne le ricadute ambientali ed esser poi costretti a curare chi ne subisce gli effetti nocivi. In altre parole:meglio cominciare a combattere le cause dei tumori invece di puntare esclusivamente su cure costose e troppo spesso tardive.

Terra ha incontrato Burgioo a Napoli. Nella giornata in cui molti Comuni hanno bloccato la circolazione alle auto per provare a contrastare i livelli di inquinamento atmosferico, le sue parole appaiono come un appello accorato alla comunità scientifica e alla società verso un’evoluzione culturale dell’approccio al legame tra salute ed ambiente.

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