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17 aprile 2010

2010/04/17 Benzo(a)pirene a Taranto nel quartiere Tamburi/Le ceneri del vulcano del ghiacciaio di Eyjafjallajokull,

E' stato superato per il terzo anno consecutivo il valore obiettivo di 1 nanogrammo a metro cubo per uno dei più potenti cancerogeni a Taranto: il benzo(a)pirene

Benzo(a)pirene: superato il valore di 1 nanogrammo a metro cubo a Taranto nel quartiere Tamburi

PeaceLink chiede che non venga concessa l'Autorizzazione Integrata Ambientale all'Ilva se riamangono in funzione le batterie obsolete della cokeria
16 aprile 2010 - Ing.Biagio De Marzo e Prof. Alessandro Marescotti (Peacelink)


Nubi fuoriuscite dall'impianto di depolverazione dell'IlvaIl benzo(a)pirene è un genotossico e può modificare il DNA trasmesso dai genitori ai figli.

PeaceLink ha ottenuto i dati ambientali con apposita richiesta scritta e allega a questo comunicato il fax del'Arpa.

Nonostante la riduzione della produzione di coke dell'Ilva nel 2009 il benzo(a)pirene rimane a 1,3 nanogrammi a metro cubo nel quartiere Tamburi, ossia il 30% oltre il valore obiettivo fissato dalla legge che è di 1 nanogrammo.

Respirare per un anno un simile quantitativo di questo cancerogeno equivale per un bambino a respirare l'equivalente di mille sigarette all'anno.

Le analisi ventoselettive hanno dimostrato inquivocabilmente che il benzo(a)pirene proviene in quantità preponderante dall'area industriale.

Diverse sono le sorgenti di questo inquinante. Tuttavia una percentuale significativa è attribuibile all'Ilva.

Dato che buona parte del benzo(a)pirene è emesso dalla cokeria Ilva, PeaceLink chiede che non venga concessa l'Autorizzazione Integrata Ambientale all'Ilva se riamangono in funzione le batterie obsolete della cokeria. O si acquistano le migliori cokerie del mondo nuove di zecca e le si piazzano nel punto più lontano dalla città oppure nessuna autorizzazione può essere concessa.

PeaceLink richiede al sindaco di Taranto un deciso intervento a tutela della salute pubblica di fronte ai gravi dati dell'inquinamento ambientale emersi con le misurazioni dell'Arpa Puglia.

In particolare al Sindaco di Taranto richiediamo un'ordinanza che prescriva all'Ilva un'immediata drastica riduzione delle emissioni.Richiediamo inoltre che sia installato entro un mese attorno alla cokeria Ilva un sistema ad alta risoluzione temporale di rilevazione istantanea e continuativa delle emissioni di IPA,di cui il benzo(a)pirene è il componente più pericoloso.

Non possiamo aspettare i dati del benzo(a)pirene del 2010: occorre agire subito.

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Tratto da Ecoblog

Il tg1 santifica i termovalorizzatori

Al TG1 lo spot occulto sulla santificazione dei termovalorizzatori

Nel servizio di ieri sera del Tg1 delle 20,00 è andato in onda uno spot occulto sulla santificazione dei termovalorizzatori. Il servizio è partito alla larga: dalla bonifica del fiume Lambro, inquinato qualche mese fa dalla marea di idrocarburi, 1600 tonnellate rilasciati nelle sue acque.

Il servizio è di Elena Fusai e racconta di come tutta l’immondizia recuperata sia finita bruciata nel termovalorizzatore di Piacenza per produrre energia. Dal servizio sembra di capire che i residui siano finiti nei forni nella forma talquale. Viene raccontato di come tutti i rifiuti raccolti alle acque del Lambro e impastati di idrocarburi, incluse le barriere assorbenti, siano stati mescolati, prima di essere bruciati, ai rifiuti solidi urbani per impedire l’emissione di sostanze nocive.

Si specifica che i valori dei fumi emessi sono costantemente sotto controllo. Infine, grazie a quanto raccolto nel Lambro 150 famiglie accendono luci e tv.

A questo punto, dopo uno spot del genere, chi non vorrebbe un termovalorizzatore dietro il giardino di casa?

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Tratto da Ticinoliberoch

Vulcano Eyjafjallajokull. Quando la natura inquina più di miliardi di uomini.

Le ceneri del vulcano del ghiacciaio di Eyjafjallajokull, in Islanda, che hanno paralizzato gran parte dello spazio aereo dell’Europa, potrebbero influire sul clima della terra se raggiungono la stratosfera.
Secondo un esperto austriaco, se le particelle di cenere del vulcano islandese raggiungeranno la stratosfera, per diversi anni questo potrebbe avere “un effetto refrigerante perche’ ridurra’ la radiazione solare”.

Anche se è l’inquinamento originato dall’uomo quello che risulta più imputato nel peggioramento della qualità dell’aria, non bisogna dimenticare quindi l’importanza dell’inquinamento di origine naturale. ...

Le polveri e i vari gas emessi dai vulcani, dagli incendi delle foreste e dalla decomposizione dei composti organici entrano in atmosfera ad intervalli più o meno regolari e in qualche caso a livelli che possono causare degli effetti drammatici a carico del clima.
Gli inquinanti naturali non rappresentano necessariamente un serio problema come possono esserlo quelli generati dalle attività umane perché risultano meno pericolosi dei composti prodotti dall’uomo e non si concentrano mai sulle grandi città. Leggi l'articolo integrale


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