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10 maggio 2010

2010/05/10Brindisi:POLVERE DI CARBONE SULLA ZONA INDUSTRIALE, IL PROCESSO CONTINUA ./ RUSSIA Esplode miniera di carbone. Dentro 312 minatori, 12 morti




09 maggio 2010

POLVERE DI CARBONE SULLA ZONA INDUSTRIALE, IL PROCESSO CONTINUA

di Piero Argentiero www.brindisireport.it
BRINDISI – Un passo dopo l’altro il processo per l’inquinamento provocato dal trasporto e dallo stoccaggio del carbone nella centrale di Brindisi Nord (centrale di proprietà dell’Edipower mentre il carbonile è di proprietà dell’Enel) continua ad andare avanti. Cinquantacinque imputati tra dirigenti Edipower, dirigenti Enel e autotrasportatori, cinque persone offese dal reato di inquinamento ambientale: il Comune di Brindisi, il ministero dell’Ambiente, l’Autorità portuale, Mariano Antelmi e Riccardo Attorre, imprenditori le cui aziende si trovano nella zona che per anni è stata invasa dalle polveri di carbone.
Nell’ultima udienza, svoltasi dinanzi al giudice monocratico De Angelis, è comparso il maresciallo Mancarella, della Guardia di Finanza di Brindisi, colui che praticamente ha svolto le indagini. Il sottufficiale ha ricostruito la vicenda, ha parlato della polvere di carbone che si trovava ovunque, e ovviamente con maggiore concentrazione nella zona di transito dei camion carichi di carbone, per la maggior parte scoperti e quindi disseminatori di polveri a cielo aperto. Come, d’altro canto, era quel carbonile che il magistrato inquirente fece sottoporre a sequestro. Terminato l’interrogatorio, l’udienza è stata aggiornata all’11 giugno per il controesame del maresciallo.
La vicenda è complessa e rientra nell’annosa controversia con i produttori di energia che operano sul territorio di Brindisi.
Il Comune di Brindisi, attraverso l’avvocato Daniela Faggiano, si è costituito parte civile in questo giudizio ed ha chiesto, con riserva di quantificazione, una provvisionale per risarcimento danni pari a cinque milioni di euro......

Peraltro, a margine di questa vicenda, va ricordato che c’è la questione dei terreni destinati a produzione di ortofrutta situati in queste zone.
Il sindaco Mennitti, con ordinanza del 28 giugno 2007 adottò il divieto assoluto di coltivazione in queste aree agricole. Con ordinanza del febbraio 2009 il sindaco aveva parzialmente modificato l’ordinanza “consentendo le attività di preparazione alla coltivazione, messa a dimora di specie arboree ad alto fusto e manutenzione delle stesse nelle predette aree agricole”.
Il 18 giugno del 2009 il Tar di Lecce, in accoglimento del ricorso presentato dall’Enel, ha annullato l’ordinanza comunale del 2007. Ma non finisce qui.
Il Comune ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato. Vicenda infinita e complessa che tiene con il fiato sospeso gli abitanti di Brindisi e quelli delle zone circostanti.
La salute è un bene primario e in questa città la mortalità per malattie cancerogene è elevatissima.
Ma purtroppo non si riescono mai a trovare cause e responsabilità. E’ ancora aperta la ferita dei morti di cancro del Petrolchimico. Un processo partito tra grandi clamori, con reati gravissimi come la strage. Poi finito con tutti assolti. Ora c’è quest’altro procedimento in corso. I reati contestati sono il getto pericoloso di cose ed omessa bonifica dei suoli inquinati connessi alla gestione del carbonile annesso alla centrale di Brindisi Nord.Leggi l,articolo integrale
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E il carbone continua ad incrementare la lunga fila delle sue vittime .......
Tratto da "La Repubblica"
RUSSIA
Esplode miniera di carbone Dentro 312 minatori, 12 morti

Il bilancio è provvisorio, anche per i feriti che, al momento, sarebbero 41. L'incidente in un impianto nei pressi della città siberiana di Mezhdurechensk. Sono invece137 gli uomini che sono riusciti a venir fuori dalle gallerie


MOSCA -
E' di almeno 12 morti e 41 feriti il bilancio delle vittime delle esplosioni avvenute ieri sera nella miniera siberiana di Raspadskaya, una delle più grandi della Russia: lo ha reso noto il ministero per le situazioni di emergenza; altre 83 persone, fra cui numerosi soccorritori, sono ancora intrappolate nel sottosuolo.

Al momento della prima esplosione, avventua poco dopo la mezzanotte e causata probabilmente dal metano, nella miniera si trovavano 359 persone;
tre ore e mezzo dopo, mentre erano in corso le operazioni di salvataggio, si è verificato un secondo scoppio che ha distrutto il principale pozzo di ventilazione causando altre vittime; al momento i soccorsi sono stati sospesi dato che vi è il rischio di nuove esplosioni.

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