
Inquinamento e salute dei bambini. Cosa c'è da sapere, cosa c'è da fare
E'stato recentemente pubblicato il volume «Inquinamento e salute dei bambini. Cosa c'è da sapere, cosa c'è da fare»; i curatori del volume, Giacomo Toffol, Laura Todesco e Laura Reali sono pediatri di famiglia che fanno parte del gruppo di studio sull'ambiente dell'Associazione culturale Pediatri (Acp). Il gruppo di studio, denominato «Pediatri per un mondo possibile» (Pump) si è costituito in seno all'Associazione 5 anni fa, con l'obiettivo di diffondere le conoscenze scientifiche sulle correlazioni fra ambiente e salute del bambino in particolare tra i colleghi medici, e conseguentemente tra le famiglie dei loro piccoli pazienti.
Si tratta del primo libro uscito in Italia dedicato al rapporto tra inquinamento e salute dei bambini. Il volume tratta il tema dell'inquinamento in tutte le sue possibili declinazioni, da quello atmosferico a quello acustico, dagli studi sulle radiazioni alla questione degli Ogm, dall'inquinamento dell'acqua a quello del cibo, fornendo ai pediatri di famiglia, ai medici di medicina generale e agli specialisti un ricco ventaglio di informazioni scientifiche integrate con raccomandazioni pratiche.
Come spiega il sottotitolo, Cosa c'è da sapere, cosa c'è da fare, il libro non si limita a dare una presentazione teorica su queste tematiche per aumentare l'attenzione sul rapporto ambiente e salute. Ma offre anche suggerimenti pratici su come agire per evitare o ridurre l'esposizione agli inquinanti.
Ogni capitolo si compone infatti di tre parti. La prima, mediante l'uso di semplici scenari clinici, presenta le risposte ai quesiti che frequentemente vengono posti ai medici sui problemi sanitari legati all'inquinamento.
Segue una parte più approfondita, che presenta le più recenti evidenze scientifiche delle correlazioni tra inquinamento e salute, frutto dell'attento monitoraggio di numerose e selezionate riviste scientifiche, ed infine ancora una parte pratica, che descrive le principali misure che possono essere messe in atto per ridurre i rischi per la salute.
È indirizzato principalmente ai medici, ma è un libro utile anche agli amministratori locali che intervengono su questioni pubbliche che riguardano anche l'inquinamento dell'aria dal traffico o quello acustico delle scuole.
Il libro ha infatti lo scopo di rendere disponibili a tutti coloro che si occupano di bambini sia le conoscenze attuali sulle correlazioni tra inquinamento e salute infantile, sia le modalità più efficaci e documentate per prevenire e ridurre i rischi....
Poiché «la salute dei bambini è il principale indicatore della salute di una popolazione», come afferma nella prefazione al volume Roberto Romizi, Presidente dell' Associazione Medici per l'Ambiente (Isde Italia), la salvaguardia dell'ambiente in cui i bambini vivono diventa l'unica garanzia possibile di migliori condizioni di vita per tutti.
È possibile ridurre i rischi per la salute delle comunità attraverso strategie adattative locali, atte a limitare i cambiamenti ambientali. I medici e gli altri professionisti della salute hanno l'opportunità, le conoscenze e spesso il peso politico, per incrementare il sostegno necessario alle strategie adattative. Essi hanno pertanto un ruolo cruciale nel promuovere la comprensione dell'associazione tra degrado ambientale e rischi per la salute e nell'aumentare la consapevolezza di persone e istituzioni.
Possono ottenere tale risultato, facendo comunicazione, informazione, formazione,advocacy e partecipando direttamente alle azioni preventive da intraprendere.
La ricerca e la letteratura scientifica hanno dedicato relativamente poco spazio al problema delle patologie pediatriche ambiente-correlate, con conseguente scarsa consapevolezza dell'entità del problema fra i pediatri ed in generale i medici e gli operatori della salute. Aumentare la consapevolezza del singolo, promuovendo comportamenti personali corretti, può rappresentare il primo passo verso una maggiore coscienza collettiva e di conseguenza verso una maggiore pressione sulle istituzioni, per orientarle verso politiche a favore di uno sviluppo sostenibile...
Una volta che un medico, e ancor di più un pediatra, è informato e consapevole dell'effetto del degrado ambientale sulla salute dei bambini non può non impegnarsi in questo ambito.
(Fonte Arpat)
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Tratto da "La Nuova ecologia"
Potocnik: «in Europa 350.000 morti l'anno a causa delle poveri sottili
Secondo il commissario europeo all'Ambiente l'inquinamento atmosferico continua a causare ogni anno più di 350.000 morti premature in Europa. In Italia sono ancora troppi i luoghi dove, per ogni 10.000 abitanti, più di 15 persone muoiono prematuramente solo a causa delle particelle sottili
L'inquinamento atmosferico continua a causare "ogni anno più di 350.000 morti premature in Europa. In Italia sono ancora troppi i luoghi dove, per ogni 10.000 abitanti, più di 15 persone muoiono prematuramente solo a causa delle particelle sottili", le PM10. Lo ha detto oggi a Bruxelles il commissario europeo all'Ambiente Janez Potoknik, nell'annunciare l'invio all'Italia del "l'ultimo avvertimento scritto" nella procedura di infrazione che la Commissione europea ha aperto lo scorso anno nei confronti all'Italia. Bruxelles e gli Stati membri hanno negli ultimi anni dichiarato guerra alle particelle sottili contenute principalmente nelle emissioni dell'industria, del traffico e degli impianti di riscaldamento domestico, in quanto possono causare asma, problemi cardiovascolari, tumore ai polmoni e, per l'appunto, morte prematura. L'infrazione, riguarda l'applicazione della direttiva Ue sulla qualità dell'aria che é entrata in vigore nel giugno 2008 e che autorizza gli Stati membri a chiedere, nel rispetto di certe condizioni e per determinate parti del paese, una proroga di durata limitata per l'adeguamento alle norme in materia di PM10 in vigore nel 2005. L'Italia come altri Stati membri - spiega Bruxelles - "ha inviato richieste di proroga riguardanti circa 80 zone situate in 17 regioni e province autonome". Bruxelles ha però "respinto gran parte delle richieste in quanto le zone non soddisfacevano tutte le condizioni previste dalla direttiva, in particolare la garanzia del rispetto dei valori limite Ue entro il termine della proroga". I valori limite per il PM10 impongono una concentrazione annuale di 40 microgrammi per m3 e una concentrazione giornaliera di 50 microgrammi per m3, che non può essere superata più di 35 volte per anno civile.La palla è ora nel campo dell'Italia. (Ansa)
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