

Manifestazione alla Tirreno Power: tra Digos e Diluvio
di VALERIA ROSSI –
Prima considerazione: a forza di allarmismo (questo sì) sulla “sicurezza, oggi come oggi annunciare pubblicamente e chiedere regolare autorizzazione per una manifestazione pacifica significa arrivare lì al mattino (mezz’oretta prima dell’ora stabilita, giusto per organizzare un po’ di “posizionamento striscioni”) e trovare più Forze dell’ Ordine che manifestanti e visitatori messi insieme. Noi arrivavamo tranquilli e sereni, alla spicciolata, con le nostre borse della spesa piene di volantini e manifestini, un po’ stampati e un po’ fatti a mano, molti fatti dai bambini: loro erano schierati in forze, con auto di pattuglia e facce perfino un po’ preoccupate. Carabinieri, Polizia Municipale, Digos…

Continua l' articolo integrale su Savonaeponente di cui riportiamo la conclusione
"Quella che non lasceremo MAI perdere è la battaglia per la nostra salute"....
BENE: NOI NON ASPETTEREMO TRENT’ANNI.
Non è giusto, non è umano, non è accettabile. Siamo nel 2010, e di vederci ancora davanti montagne di carbone, sapendo che esiste ancora SOLO.... perché è il più economico per gli industriali (il prezzo che si paga è la salute dei cittadini, ma quello mica lo pagano loro),
siamo sinceramente STUFI.
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Tratto da IVG
Tirreno Power, Ferrando: “Visita di cortesia"

di non parteciperò a nessun tavolo di trattativa"
"Non credo comunque che si debba cedere ad un ricatto occupazione a fronte di salute, credo che ci sia una scala di valori noi tra le priorità mettiamo la salute dei nostri cittadini".______________________________________________________________________________
UNIONE EUROPEA :Chiusura entro il 2024 degli impianti inquinanti a carbone
Chiudere gli impianti a carbon
e che inquinano entro il 2024. LO dice l’Unione Europea in un accordo stilato oggi fra i paesi membri.
I gestori dovranno dotarsi di attrezzature in grado di filtrare gli inquinanti acidi o chiudere gli impianti del tutto entro la fine del 2023.
Anche gli altri tipi di impianti devono mettersi in regola, dotandosi di attrezzature in grado di tagliare gli inquinanti come zolfo e ossidi di azoto che sono dannosi per la salute dell'uomo e la qualità del suolo e dell'acqua.
Fino ad oggi ogni tentativo di regolamentare gli impianti inquinanti era fallito per l’incredibile numero di varianti presenti negli ordinamenti delle varie nazioni che fanno parte dell’Unione. Talmente tante e diverse che gli oltre 52.000 impianti distribuiti in Europa fino ad oggi sono riusciti a evitare il blocco degli inquinanti acidificanti.......
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