COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE.

QUESTO BLOG UTILIZZA COOKIES ,ANCHE DI TERZE PARTI.SCORRENDO QUESTA PAGINA ,CLICCANDO SU UN LINK O PROSEGUENDO LA NAVIGAZIONE IN ALTRA MANIERA ,ACCONSENTI ALL'USO DEI COOKIES.SE VUOI SAPERNE DI PIU' O NEGARE IL CONSENSO A TUTTI O AD ALCUNI COOKIES LEGGI LA "COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE".

20 giugno 2010

2010/06/20 Risposta al Direttore di Tirreno Power Gosio/ "19 GIUGNO 2010: UN OCCHIO ALLA CENTRALE DI VADO! / BRINDISI LA MARCIA DEI 5000

Riceviamo dal dottor Paolo Franceschi Referente Scientifico della Commissione Salute e Ambiente dell’ Ordine dei Medici di Savona.

"Risposta al Direttore di Tirreno Power Gosio:
inquinamento gruppi 3 e 4 "

Le affermazioni che si leggono in questi giorni sulle cronache locali dei quotidiani secondo cui Tirreno Power produce “energia tutelando l’ ambiente”, utilizzando “le tecnologie più avanzate, accompagnata dalla insinuazione del direttore generale di Tirreno Power Giovanni Gosio, secondo cui la manifestazione organizzata dai movimenti per la difesa della salute e dell’ ambiente della provincia di Savona sarebbe “una preoccupazione infondata, soprattutto dopo… la riqualificazione degli impianti a carbone esistenti…” , richiedono una immediata risposta che non lasci alcun dubbio in merito.

Deve assolutamente essere denunciato all’ opinione pubblica il fatto che gli attuali gruppi 3 e 4 a carbone attualmente non utilizzano affatto “le tecnologie più avanzate” , in quanto emettono oltre il quadruplo degli ossidi di zolfo, e oltre il triplo degli ossidi di azoto e del particolato di quanto potrebbero fare se veramente utilizzassero “le tecnologie più avanzate”.

Poiché le acquisizioni scientifiche attuali permettono di affermare che i danni sanitari causati alla popolazione dalle centrali termoelettriche sono direttamente proporzionali alle emissioni, si deduce che i danni sanitari, che la letteratura scientifica specializzata conteggia in termini di morti e di malati, potrebbero essere da 3 a 4 volte maggiori rispetto a quanto sarebbe consentito dall’ applicazione delle migliori tecnologie disponibili, come dettato dal decreto legislativo n. 59 / 2005.

Dottor Paolo Franceschi

ISDE Italia,

Referente Scientifico della Commissione Salute e Ambiente dell’ Ordine dei Medici di Savona.

Tratto da Trucioli Savonesi

Perché ammalarsi ancora e morire per produrre un quantitativo così esagerato di energia che serve solo ad alimentare i profitti dei soliti noti?

19 GIUGNO 2010: UN OCCHIO ALLA CENTRALE DI VADO!

Sabato mattina alle 10 comincia il presidio davanti ai cancelli della centrale a carbone di Vado per dire ancora NO al carbone e rivendicare un diritto sancito dalla Costituzione: quello alla salute.

IL GIRO NELLA CENTRALE

Ai cancelli ci chiedono i documenti e ci danno un cartellino, che chiamano gadget, da mettere al collo con su scritto “visitatore”....

l primo giovanotto ci spiega il funzionamento dei gruppi e, alle mie domande sulle emissioni, ci rassicura spiegando che la tecnologia è avanzata e sicura, basata su denitrificatori e i desolforatori e le polveri sarebbero abbattute da precipitatori elettrostatici. Alla mia richiesta su quali polveri, mi garantisce “anche le più sottili, arriviamo sino a un micron!!!”

Non manca di aggiungere che con l’ampliamento si potrebbe migliorare ma non sa dire perché non farlo ora.

Mentre lo ascolto svolgere diligentemente il suo compito, penso alle 64 sostante inquinanti emesse nella nostra atmosfera dalla centrale a carbone, penso ai danni alla salute quantificati in 40 milioni di euro l’anno, penso all’aumento drammatico di patologie cardiovascolari e tumorali sul territorio savonese e ai valori della mortalità tumorale che supera regioni che spesso sono additate come le peggiori in tema di difesa dell’ambiente.

Penso ai bambini, in gran parte figli di dipendenti, che sotto il gazebo giocano ignari e che sono quelli più esposti all’inquinamento con i loro piccoli apparati respiratori pronti a ricevere, più di un adulto, proprio quel particolato sottile che i precipitatori elettrostatici dovrebbero miracolosamente trattenere e che invece è responsabile dell’aumento di patologie respiratorie anche gravi proprio nei bambini del nostro territorio.

Più avanti un altro giovanotto ci spiega come la caldaia a ciclo combinato a gas di 800 MW emetta in atmosfera solo ossido di azoto e, naturalmente, CO2. Entrambi mi assicurano che i controlli vengono monitorati dall’ASL e quando chiedo “dall’ASL o dall’ARPAL?” mi rispondono decisi “ Da tutti e due!!!Omettono di dire che il rilevamento dei dati è ad opera proprio di Tirreno Power e che le centraline di controllo sul territorio che dovrebbero misurare le sostanze non ci sono e se ci sono non funzionano come dovrebbero.

Però a detta di Arpal e Ist a Savona si muore di più a causa del traffico come se nel resto d’Italia il problema non ci fosse !!!

Insomma possiamo stare proprio tranquilli!.......

Allora chiedo di vedere il monitor dei nodi della rete di energia elettrica prodotta dalla centrale e scopro che i nodi gestiti da Enel, con la quale Tirreno Power si rapporta, sono quattro, ma che su quattro:

-il primo va ad alimentare il Piemonte

-il secondo, la vicina Francia dalla quale non compriamo energia come spesso ci viene detto per convincerci della bontà delle centrali nucleari , ma alla quale ne vendiamo in uno scambio vicendevole:

-il terzo servirebbe la rete europea,

-solo il quarto rimarrebbe ad alimentare il nostro territorio, provando così quello che da lungo tempo sosteniamo.

Non abbiamo bisogno dei 1460 MW che la centrale produce, men che meno degli ulteriori 460 previsti con l’ampliamento. Forse è a questo che ci si riferisce quando ci si accusa di effetto Nimby ?

Ma i costi in termini di malattie e morte prodotti in decine e decine di anni, ci appaiono oggi ampiamente insopportabili.

Perché ammalarsi ancora e morire per produrre un quantitativo così esagerato di energia che serve solo ad alimentare i profitti dei soliti noti?...

Leggi l' interessante articolo integrale su Truccioli Savonesi
_________________________________________

Tratto da Noalcarbone Brindisi

La marcia dei 5000

In 5mila per dire no al rigassificatore
«Bisogna tutelare lavoro e salute»

Ieri la manifestazione a Brindisi che ha coinvolto
tutta la Puglia. Vendola: "Non siamo una discarica"


«Questa grande manifestazione di piazza - spiega il presidente Vendola - è l’ennesima conferma di quale sia la volontà di questo territorio. E Brindisi parla a nome e per conto di tutto il Mezzogiorno che non vuole continuare ad essere percepito come una discarica. Faremo la guerra - conclude - a questa decisione, con tutti gli strumenti politici e tecnico-giuridici a nostra disposizione».

«La massiccia presenza di oggi - spiega - dimostra che la forza delle istituzioni e dei cittadini è ancora intatta, che chi credeva di avere piegato la volontà popolare con il marketing ha fallito. Ma dimostra anche dove sia la forza della ragione, dimostra che quella operazione è stata un imbroglio: sono state rilasciate autorizzazioni che non si sarebbero potute rilasciare». ( fonte www.quotidianodipuglia.it)

Leggi l'articolo integrale

Nessun commento: