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10 giugno 2010

TARANTO:Cokeria: eravamo andati a “sbattere contro il Palazzo”./Centro qualità dell'aria e storie di ammalati


A CHI pensa che i cittadini non possono fare nulla ,che ormai è tutto deciso, che i nostri legittimi desideri di vivere in un'ambiente sano hanno poco peso sulla poltica ,riportiamo due articoli tratti da Peacelink ,segnalatici Dal Prof Marescotti di Altamarea che siano di monito a chi pensa "CHE SIA UNA PARTITA PERSA IN PARTENZA e che i cittadini non abbiano voce in capitolo.......

Tratto da Peacelink

Cokeria: eravamo andati a “sbattere contro il Palazzo”. Ma non invano


A furia di sbattere contro il Palazzo sentiamo di aver conquistato la fiducia di gran parte dei cittadini che ormai seguono la questione dell'inquinamento della cokeria con interesse altissimo. E i cittadini hanno intuito che solo questa strategia “garibaldina” ma “rigorosa” ha consentito di risvegliare il Palazzo imponendo un'accelerazione alla questione cokeria che ristagnava dallo scorso anno
7 giugno 2010 - Luigi Boccuni, Paola D'Andria, Alessandro Marescotti
Fonte: Corriere del Giorno, 7 giugno 2010
Il giorno dopo il sit-in del 29 maggio di fronte al Municipio, il Corriere del Giorno titolò che Altamarea era andata a “sbattere contro il Palazzo”. Titolo efficace che coglieva la frattura che si era prodotta fra cittadini e potere su una questione delicatissima. A “sbattere contro il Palazzo” ci siamo tornati nuovamente in un duro confronto televisivo il 3 giugno con il Sindaco e il Direttore Generale dell'Arpa. A furia di sbattere contro il Palazzo sentiamo di aver conquistato la fiducia di gran parte dei cittadini che ormai seguono la questione dell'inquinamento della cokeria con interesse altissimo. E i cittadini hanno intuito che solo questa strategia “garibaldina” ma “rigorosa” ha consentito di risvegliare il Palazzo imponendo un'accelerazione alla questione cokeria che ristagnava dallo scorso anno, nonostante la grande manifestazione popolare del 28 novembre.

Da mesi assistevamo ad un rimpallo di responsabilità fra Comune, Regione e Arpa. Da mesi facevamo una precisa richiesta: sapere da dove provenisse il benzo(a)pirene cancerogeno che aveva determinato lo “sforamento” nel quartiere Tamburi. E ora siamo di fronte ai dati terrificanti resi noti dall'Arpa: 99,7% degli IPA cancerogeni del quartiere Tamburi è “targato” Ilva. E, dato che il benzo(a)pirene è l'IPA più cancerogeno fra tutti, ecco venire dall'Arpa l'altro dato terrificante: all'interno di quel 99,7%, ben il 98,5% del benzo(a)pirene è “targato” cokeria Ilva.

L'opinione pubblica ha capito che quei dati Arpa sono emersi dopo che una pattuglia agguerrita di cittadini ha “graffiato” il Palazzo con la convinzione che fosse non solo utile ma necessario forzare i tempi.

L'Arpa ha stimato che il solo benzo(a)pirene determina 2 morti di tumore in più nel quartiere Tamburi. Ci sono civiltà in cui ogni anno sull'altare del tempio venivano collocate due vittime sacrificali e lì venivano immolate come offerta votiva agli dei. A Taranto possiamo continuare a tollerare di portare sull'altare di un tempio di acciaio due esseri umani e di decretarne la morte di cancro?

Che potere abbiamo di farlo? Che senso dell'etica ci può spingere tale scempio di umanità?

No, non ci possiamo inchinare di fronte al moderno altare del profitto offrendo ogni anno, come dono propiziatorio, due vite da sacrificare, magari due bambini.

Siamo stati convocati alla Regione Puglia.

Il vertice in Regione è il riconoscimento della linea e del ruolo di Altamarea....

All'assessore all'Ambiente Lorenzo Nicastro diremo che non siamo disposti ad accettare che muoiano altre persone attendendo altri mesi invano. E illustreremo la nostra diffida alla Regione che impone l'adozione di un urgente piano di azione.

Occorre infatti, come prevede la legge, un “piano d'azione” perché nel 2010 nei polmoni dei cittadini non entri più tutto quel benzo(a)pirene e non vengano provocati altri ulteriori danni alla salute.
La palla ora passa all'Ilva. Non possono continuare a far funzionare questa cokeria. Infatti, anche se fosse dotata delle “migliori tecnologie disponibili” (che l'azienda dice tra l'altro di aver installato!), è evidente che la vicinanza è tale da imporre scelte ancora più radicali, anche alla luce di quanto appurato dall'Agenzia Europea dell'Ambiente, la quale valuta in non meno di 5 nanogrammi a metro cubo le emissioni di benzo(a)pirene di una cokeria dotata delle “migliori tecnologie disponibili”. Quindi viene meno la compatibilità con un quartiere vicino che abbia come obiettivo di qualità quello di scendere sotto 1 nanogrammo a metro cubo.

Abbiamo inviato una diffida alla Regione che verte su un pilastro giuridico: l'obiettivo di qualità. Il valore di 1 nanogrammo (che è stato sforato del 30%) è un “obiettivo di qualità” e non un “valore obiettivo” come sostiene l'Ilva. E gli obiettivi di qualità impongono provvedimenti che vadano anche oltre le “migliori tecnologie disponibili” se esse non si dimostrano sufficienti a raggiungere l'obiettivo di qualità stesso. Questo dice la legge e questo chiederemo. La nostra diffida è un forte richiamo alla legalità e al dovere di tutelare immediatamente la salute dei cittadini.

La sentenza della Corte di Giustizia della Comunità Europea n. 237 del 25 luglio 2008 riconosce a ciascun cittadino dell’Unione Europea il diritto soggettivo a ottenere un piano d’azione diretto a contenere le emissioni inquinanti entro i valori normati.

Se l'Ilva non darà risposte convincenti, la scelta non potrà che essere il fermo della cokeria.

Non tollereremo che si perda più tempo.

L'azione di Altamarea si fa responsabilmente carico dei problemi dei lavoratori dell'Ilva.

In questi giorni sentiamo anche la vicinanza dei lavoratori che ci scrivono email e usano la Rete per dialogare con noi. Faremo pressione perché venga avviata un'ampia bonifica e un progetto di formazione e riconversione professionale che faccia perno sugli stessi lavoratori. Occorrerà vigilare sul Comune perché il risarcimento per i danni ambientali venga effettivamente richiesto costituendo quel “fondo per il lavoro” su cui rilanciare uno sviluppo pulito. I profitti sporchi di inquinamento devono essere restituiti alla città e dalla città riutilizzati per rinascere. Siamo di fronte ad una svolta e nulla sarà come prima.

Luigi Boccuni ,Paola D'Andria ,Alessandro Marescotti



Tratto da Peacelink

Centro qualità dell'aria e storie di ammalati lette all'assessore Nicastro

8 giugno 2010 - Altamarea (Coordinamento di cittadini e associazioni)

CENTRO QUALITA' DELL'ARIA

Nell'incontro con l'Assessore all'Ambiente della Regione Puglia,Lorenzo Nicastro, Altamarea ha sottolineato la necessità di sostenere a Taranto la costituzione di un centro di eccellenza per la qualità dell'aria presso l'ex Ospedale Testa. In tale struttura dovrebbero infatti essere trasferiti i laboratori dell'Arpa. Necessitano lavori di climatizzazione e di isolamento al fine di rendere idonea la sede.
Abbiamo appreso con soddisfazione dall'assessore che è stato deliberato dalla Regione uno stanziamento di due milioni di euro per favorire il potenziamento dell'Arpa e di tale struttura nell'ex Ospedale Testa. Qui infatti sorgerà il Centro Regionale per la qualità dell'aria, uno strumento importante per acquisire quei dati che sono fondamentali i fini di un controllo della situazione tarantina, così altamente inquinata.

STORIE DI INQUINAMENTO E DI SOFFERENZA

Infine inviamo delle testimonianze di "malati da inquinamento".


Queste sono le storie di sofferenza che Altamarea ha letto ieri all'Assessore Nicastro a Bari.

SONO STATE LETTE DA ALTAMAREA nell'incontro presso l'assessorato all'ecologia. E' stato un momento in cui si è fatto un grande silenzio, con attimi di vera commozione. Queste testimonianze ci sono giunte per email o tramite Facebook.

PRIMA STORIA

Questa estate sono rimasta paralizzata dal busto in giù per mesi, ho scoperto di avere una malattia auto-immune.. dopo mesi di riabilitazione avevo ripreso tutte le mie funzioni, ma ho avuto una ricaduta, questa volta all'encefalo: metà faccia paralizzata. Sono uscita dall'ospedale e sto riprendendo a parlare normalmente ma sono in attesa dei risultati dei nuovi esami perché non si comprende quale sia la causa.

SECONDA

Sono un padre disperato con un bimbo di 6 con asma cronica e con una malattia ancora da capire. Nessuno sa darci risposte. Solo l'ultima volta a Brescia ci hanno confermato che la causa è l'inquinamento. Nei lunghi e disperati viaggi di questi 18 mesi, tra Roma, Torino e Brescia, di una cosa sono certo: che Davide non può portare avanti una vita normale. Si stanca dopo 5 minuti di gioco e lo vedi con gli occhi pieni di vita ma lucidi e io o il cuore spaccato in due. Così come vorrei spaccare quell'industria causa della nostra morte e tutti coloro che ci stanno uccidendo in silenzio. In questo calvario abbiamo conosciuto tanti genitori di Taranto, la maggior parte del quartiere della morte come noi con gli occhi spenti come i nostri che corrono da un ospedale all'altro dell'Italia con la speranza di avere risposte che mai avranno. Ma nessuno parla della nostra sofferenza. E molti non possono neanche farlo perché non ne hanno la possibilità

TERZA

Ho lavorato in quell'inferno 35 anni, di cui molti in acciaieria, Lo stabilimento l'ho conosciuto a menadito, dai parchi minerali, all'imbarco dei materiali finiti. Qualche hanno fa abbiamo accompagnato un nostro nipotino sul letto di morte, dopo un cancro spaventoso.
Ho una sorella giovane che abita al rione Tamburi ammalata gravemente,il suo sistema immunitario è impazzito.
All'Ospedale Nord non avevano capito nulla; un ricovero urgente allo Spallanzani di Roma gli ha salvato la vita, ma è irreparabilmente inguaribile, con una connettivite mista. Ci hanno chiesto se lavorasse direttamente nel ciclo produttivo del siderurgico, in linea d'aria starà a un chilometro. Inoltre il mio genitore anziano è malato di Alzheimer. Ai Tamburi sono a decine i casi di malattie immunitarie. Altro motivo che mi spinge a partecipare alla mobilitazione contro l'inquinamento è personale. Ho grossi e dolorosi problemi alla colonna vertebrale, non sono stati uno scherzo 35 anni di sbalzi di calore-freddo.

QUARTA

Stamattina a scuola il sindaco ha convocato il consiglio d'Istituto per illustrare (di corsa senza concedere tempo alle domande) tutto ciò che è stato fatto in collaborazione con Arpa e Provincia per migliorare la situazione ambientale. Voleva forse rassicurare la popolazione dei Tamburi tramite la scuola???!! Boh!!

O forse si è preoccupato che il popolo assopito dei Tamburi potesse risvegliarsi scosso dalle scritte che ultimamente come un marchio appaiono sui muri e sul pavimento dicendo: attenzione città inquinata (e al centro appare un grosso teschio).

Avrei voluto che avesse pronunciato il suo discorso non ad un gruppo di persone sorridenti e accoglienti ma all'alunna che ogni giorno cambia il suo foulard colorato per coprire la calvizie dovuta alla cura che la allontana spesso da scuola, o a quell'altro alunno a cui un gruppo di docenti fa lezione a domicilio perché non può recarsi a scuola (segue la stessa terapia della prima) o a quell'altra alunna dagli occhi tristi che dall'età di 8 anni si deve occupare della casa e del fratellino più piccolo perché la mamma è morta a soli 25 anni sempre dello stesso male!! E non vado oltre…potrei raccontare decine e decine di “casi” di bambini che ogni giorno nella nostra scuola si ammalano!!!! E poi ci sono i bambini più “fortunati” quelli che però vedi sempre pallidi, stanchi, con una tosse continua come se avessero appena finito di fumare… loro lo sanno di essere “fortunati” perché ognuno di loro nella loro breve esistenza ha perso un fratellino, un cuginetto, un amico.

Ma i nostri bambini non fanno “notizia”, fanno notizia i numeri, le leggi, le scuse che s’inventano per non salvarci….PERCHE’? Ma insomma il sindaco che cosa è venuto a fare?
Firmato: “insegnante di una scuola dei Tamburi”

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