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19 luglio 2010

1)Le mamme di Washington scalano il vulcano per dire no al carbone 2)Le Ass. Ambientaliste su copertura carbonile e convenzioni

Tratto da Ecoblog

Le mamme di Washington scalano il vulcano per dire no al carbone

Decisamente coraggiosi: sette persone, tra uomini e donne di Washington, si sono arrampicati sulla cima del monte Rainer (un vulcano dormiente a circa 90 chilometri daSeattle) per protestare contro la locale centrale a carbone gestita da Transalta, azienda canadese attiva nella produzione di energia elettrica. Di queste sette persone, solo due avevano mai fatto qualcosa del genere.

Evidentemente sono molto motivati: la centrale a carbone in questione, infatti, è l’impianto più inquinante dello stato di Washington e i sette alpinisti, specialmente le donne," temono per il futuro dei propri figli."

Si dirà: core de mamma

No, c’è anche altro: secondo il Seattle Times la governatrice dello stato di Washington Christine Gregoire sarebbe stata troppo accondiscendente nei confronti di Transalta. Di certo c’è che l’accordo sulle emissioni della centrale a carbone è stato fatto a quattr’occhi, senza alcuna consultazione pubblica. E, si sa, gli americani amano essere consultati.

Per rendere nota tutta la vicenda, quindi, si è organizzato il pic nic in montagna (quasi 4.400 metri). Il tutto ben pubblicizzato e diffuso su internet tramite un apposito sito web e un pagina Facebook su cui gli scalatori tengono il diario dell’impresa.

Viva la mamma!

Via | Treehugger

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Tratto da Brundisium

Brindisi, 18/07/2010

Le Ass. Ambientaliste su copertura carbonile e convenzioni

La notizia dell’autorizzazione da parte del Ministero alla copertura del carbonile è un atto doveroso che auspichiamo dia luogo ad una rapida costruzione del manufatto. Meglio tardi che mai.
E’ un primo passo sulla strada, ancora lunga, dell’impegno rivolto a rendere, in qualche misura, ambientalmente compatibile il colosso energetico di Cerano. Un cammino verso la necessaria compatibilità che richiede, come abbiamo più volte sottolineato, la seria riduzione del carbone bruciato in detta centrale.
Un argomento questo che si lega alla questione delle convenzioni con l’Enel e col polo energetico in generale.

Il problema non è se le convenzioni debbano essere o no firmate, perché un accordo tra il territorio e le aziende elettriche è indispensabile e urgente, ma solo se questa intesa comporta un’apprezzabile riduzione del rischio per la salute dei cittadini.
Questa condizione è irrinunciabile, in mancanza della quale qualunque contropartita risulterebbe inaccettabile dal momento che il diritto alla salute non può essere oggetto di alcuna contrattazione.
Sinora vi è stato solo l’annuncio della volontà di firmare al più presto le convenzioni, ma chi si attivato a fare queste sollecitazioni non ha accompagnato le medesime all’indicazione degli obiettivi da perseguire.
Certo, sono importanti le cosiddette ricadute positive sul territorio ma esse vengono dopo le esigenze della tutela della salute e devono essere specificate e rese note perché i cittadini possano, in qualche modo, far sentire la loro voce su problemi che li riguardano direttamente.
Il PEAR stabilisce un abbattimento del 30% del carbone usato, ed è proprio da questa indicazione che occorre partire. La riduzione del carbone deve essere effettiva e consistente perché non sono ipotizzabili, in materia, “compensazioni” di sorta anche in considerazione che la Puglia è la prima regione italiana nella produzione di energia fotovoltaica con 161 megawatt installati e primeggia anche nell’eolico.
Primati questi che non hanno prodotto la benché minima riduzione, neanche simbolica, di carbone.

Attendiamo, quindi, non ulteriori dichiarazioni sulla necessità di firmare il prima possibile le convenzioni, ma auspichiamo invece che vengano resi noti i presupposti irrinunciabili per la firma delle medesime.
Le istituzioni non devono giocare di rimessa ma svolgere un ruolo indispensabile di proposta
facendo capire alle aziende elettriche che il no al carbone non è solo uno slogan, ma esprime l’esigenza che esse rinuncino ad ingiuste pretese, rifiutate come si è visto anche durante la grande manifestazione del 19 giugno da una coscienza collettiva non più disposta a subire arroganze ed abusi.
Ed intanto è necessario che le strutture pubbliche preposte, a partire dall’ARPA, intensifichino i controlli che sino ad oggi sono stati gravemente carenti sia sotto l’aspetto quantitativo che qualitativo.
E’ questo un discorso che le nostre associazioni vogliono seriamente fare con la Regione Puglia e le Amministrazioni locali.


COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO:
Italia Nostra, Legambiente, WWF Brindisi, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Lipu, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente, Salute Pubblica.

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Tratto da Impronta L'Aquila.org

I “grandi concerti Enel” tra musica e polemiche

Stralciamo le parti più significative di un commento di un cittadino pugliese che fotografa benissimo la situazione ed è un lacerante grido di dolore che deve far meditare ....

.Quando ascolto questi signori …e prima di manifestargli il mio pensiero , solo per un attimo mi guardo dietro e vedo i miei 7 parenti morti di tumore, e poi rivedo le tante lacrime versate , il grido di dolore di chi non cè piu e di chi è rimasto a ricordarli….
Io dico a questi signori….che si limitano a chiedere una inutile riduzione del carbone atta solo a far bruciare ancora sulle nostre teste ulteriore carbone….dico…speriamo cche non capiti mai a voi cio che è capitato ad Alba, a Elisa,a Mario, a Orenzino, a jolanda, a Elena, a Annarita, …e a tanti altri ancora…

Anche voi siete nella lista di chi un giorno dovrà tener conto sulle vostre coscienze di cio che non è stato fatto per eliminare il tumore, per non aver voluto eliminare il carbone….
......quanti altri dovran morire, noi compresifinchè ci sara qualcuno come voi .... ad invocare una convenzione atta solo alla riduzione del carbone!!!

Non può la sinistra limitarsi a chiedere semplicemenmte una residua riduzione del carbone…per salvare la nostra terra, per salvare noi e i nostri figli occorre…e voi lo sapete …occorre ELIMINARE IL CARBONE…ELIMINARE PER IL 100 % IL CARBONE NELLA CENTRALE ENEL DI CERANO….

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