Caso Basf, cittadini contro la Provincia: “Ha dato l’autorizzazione ambientale e ci porta al Tar”. L’ultimo capitolo della vicenda dell’azienda di dismissione di prodotti chimici vede la Provincia concedere l’autorizzazione integrata ambientale e portare la vicenda al Tar, costringendo i cittadini a spese processuali insostennibili

“Se sta lì muori, se se ne va licenzia, se lavora uccide i tuoi figli”. E’ amaro il commento di Mario residente della zona di Case Rosse, dove da anni i residenti combattono contro un mostro ecologico che metter a rischio la salute dei bambini. Parliamo della Basf, caso che oggi torna purtroppo agli onori delle cronache.

Oramai sono passati 8 anni da quando scoppiò il caso di questa azienda di dismissione di catalizzatori attraverso prodotti chimici. La ditta in loco dal 1956, si chiamava Engelhard fu affiancata nel 2002 da un complesso residenziale con annessi servizi tra cui un asilo nido.

Trecento venticinque metri di distanza dall’asilo, 5 tonnellate di sostanze tossiche - nocive bruciate al giorno 30% in più di mortalità di cancro nella zona non sono bastate per dare un svolta alla situazione.

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