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10 luglio 2010

1)Patrizia Gentilini:gestioni dei rifiuti più rispettose dell'ambiente e della salute 2)Sotto sequestro l'inceneritore di Pietrasanta

Riceviamo da Patrizia Gentilini

COMUNICATO STAMPA di Patrizia Gentilini


Nell'estate del 2005 ben 409 medici del territorio forlivese sottoscrivevano una petizione indirizzata al Direttore dell' ASL, al Sindaco ed al Presidente della Provincia in cui esprimevano tutta la loro preoccupazione circa il potenziamento dell' incenerimento dei rifiuti ed auspicavano l'attuazione di pratiche di gestione dei rifiuti più rispettose dell'ambiente e della salute, pratiche già ampiamente in uso in tante parti del nostro paese e non solo.

Si rammenta che le preoccupazioni espresse dai medici forlivesi non furono un atto isolato: nel 2007 pari timori furono espressi dal Presidente della Federazione degli Ordini dei Medici dell' Emilia Romagna, il Dott. Gancarlo Pizza di Bologna, che avanzò una richiesta ufficiale di moratoria sull'ampliamento od apertura di nuovi inceneritori e nel 2008 la FNOMCeO ( la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici) in un suo documento affermò che erano da privilegiare, “altre metodiche di smaltimento efficace dei rifiuti che oggi, rispetto all'incenerimento, appaiono svantaggiate per un minore interesse del mercato pur potendo presentare minori rischi ambientali.” ,senza parlare poi delle numerosissime azioni (anche giudiziarie!) intraprese dai Medici per l’ Ambiente in tutto il nostro paese.

L 'Associazione dei Medici per l' Ambiente, sezione ISDE Forlì-Cesena,(Associazione dei Medici per l' Ambiente accoglie quindi con grande soddisfazione - dopo 5 anni - la notizia del prossimo avvio della raccolta domiciliare "porta a porta" nella città di Forlì; la separazione a monte dei materiali è infatti il primo irrinunciabile passo per una corretta gestione dei rifiuti, è una pratica consolidata da decenni e la sola che permette il recupero adeguato di materiali preziosi ( carta, legno, plastiche, metalli, materiale organico per compost di qualità ecc. )
che nessuno può più permettersi di distruggere e sprecare e tanto meno di trasformare - tramite l'incenerimento- in composti tossici che avvelenano il nostro ambiente e sono causa certa di danni alla salute e di inutili sofferenze.


I Medici per l' Ambiente ricordano da un lato che le vere energie rinnovabili sono solo quelle che prevedono l'utilizzo dell'energia solare e dall' altro che distruggere materia (di qualunque tipo compreso le "biomasse"!) tramite la combustione con il pretesto di recuperare energia ( magari camuffando il tutto con bilanci in paregggio per la CO2...) è una prassi che va contro le più elementari leggi della fisica, prassi sempre più contestata e criticata nella letteratura scientifica indipendente e che trova la propria ragione d'essere solo in assurdi incentivi economici che nulla hanno a che fare con la reale tutela dell'ambiente e della salute.

ISDE Forlì invita quindi tutti i cittadini a collaborare con entusiasmo al progetto del "porta a porta", che renderà finalmente la nostra città non solo più bella, pulita ed ordinata, ma soprattutto dimostrerà la totale inutilità di impianti, quali gli inceneritori, classificati fra le industrie insalubri di 1° classe e che nessuno - crediamo - può avere piacere di lasciare in eredità ai propri figli o nipoti.

Il Presidente di ISDE Forlì
Dott.ssa
Patrizia Gentilini
Forlì 9 luglio 2010
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08/07/2010


Sotto sequestro l'inceneritore di Pietrasanta
L'associazione GCR: "Ha riempito il territori di diossina e metalli
A Falascaia è attivo o meglio era, un impianto di incenerimento considerato sicuro, perché dell'ultima generazione, di quelli che inquinano meno di un barbeque, secondo l'ormai famosa affermazione dell'assessore all'ambiente del comune di Parma Cristina Sassi.
Aperto nel 2002, 110 mila le tonnellate trattate annue, nel 2008 lo sforamento dei livelli di diossina era stato di 4 volte i limiti di legge, e addirittura si ipotizzò che si fosse costruito un software che manometteva i dati per mantenerli nei termini consentiti.
Controlli, aggiornamenti, rassicurazioni.

La commissione speciale di inchiesta non aveva portato da nessuna parte e tutti si erano detti tranquillizzati, al punto che il presidente della commissione Paolo Marcheschi aveva chiosato, “servono, non solo in questo impianto, maggiori controlli per monitore al meglio la qualità delle emissioni e per tranquillizzare le popolazioni. Nel caso specifico, il nuovo gestore dell’impianto di Falascaia, subentrato nell’esercizio da circa un anno, si è dimostrato disponibile ad aumentare i controlli e a collaborare con gli enti preposti per un monitoraggio più puntuale ed efficace delle emissioni”.
Non potevano invece stare tranquilli i cittadini versiliesi, non dovevano proprio.
E oggi la magistratura ha messo la parola fine alla storia dell'inceneritore con il sequesto di tutto l'impianto. Sigilli posti dalla Procura di Lucca con l'ausilio della polizia forestale, provinciale e comunale in località Pollino dove fino a ieri era in funzione il mostro inquinatore.
Sembra di vivere in anticipo delle situazioni a cui anche a Parma ci dovremo preparare.
L'inceneritore di Falascaia viene chiuso dopo 15 anni di lotta dei cittadini e dei comitati che avevano nel tempo denunciato innumerevoli volte lo sforamenti dei limiti di legge e gli inquinamenti subito del territorio.
Ora a Parma, ancora al momento libera da questo incubo, non soddisfatta dai danni che l'impianto del Cornocchio ha causato al territorio, i nostri amministratori, Provincia di Parma in testa, ci vogliono ributtare in questa scena che nessuno vuole.
Nonostante tutto quello che succede in giro per l'Italia il business viene messo prima dell'interesse dei cittadini
.
Svegliati Parma.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma
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E SVEGLIAMOCI ANCHE IN LIGURIA

Tratto da Terra

Un politico dotato di ubiquità


IL CASO. Armando Capurro già sindaco di centrodestra di Rapallo,è

consigliere regionale della lista Burlando. Amico del ministro Fitto, in Liguria chiede più inceneritori. Ma in Puglia il Pd lo accusa di danni ambientali

....

che il Pd in Puglia affermi che il Capurro industriale abbia causato con il suo

stabilimento danni ambientali, diossina e controverso aumento di tumori. “La fabbrica della morte”, lo chiama il sito del Pd di Maglie. ..

Il Capurro ligure sostiene che per fronteggiare il problema dei rifiuti occorra dare attuazione immediata di un Piano di Rifiuti che permetta di risolvere le criticità e il superamento delle fasi emergenza
.
Capurro consigliere regionale vuole sapere come si intenda, e con quali tempi, realizzare più moderni impianti di trattamento finale dei rifiuti che prevedano il recupero energetico.

Insomma, termovalorizzatori o gassificatori, indispensabili per risolvere i problemi dei rifiuti. Saranno l’anello di congiunzione tra il Capurro pugliese e quello ligure?


e ... Svegliamoci non accettiamo che il

business venga anteposto alla salute dei cittadini.
Le alternative all'incenerimento ci sono in Liguria come a Forlì bisogna solo volerle applicare.
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Tratto da Uomini Liberi e scritto dal MODA
UN PERICOLO REALE LA COMBUSTIONE DEL CDR DA RIFIUTO
NELLA CENTRALE A CARBONE T. POWER DI VADO

In riferimento alla realtà

tragica del savonese della "gestione rifiuti" in regime di monopolio con i continui conferimenti nella discarica del Boscaccio di Vado di rifiuti provenienti anche da fuori provincia e relativi paradisi fiscali nelle Isole Vergini ecc. ed in riferimento all' ipotesi di pericolosi inceneritori proposti anche dal vice Sindaco di Savona, il MODA vuole sottolineare e ribadire ancora una volta che attualmente il Piano Rifiuti in vigore approvato nel 2007 da Provincia e Regione pur non prevedendo l'inceneritore provinciale purtroppo consente l'incenerimento subdolo del CDR da rifiuto per un quantitativo di circa 40.000 - 60.000 tonnellate/anno (su 200.000 t/anno totali) (schema A e B allegati) in centrali a carbone o cementifici (GUARDA)...

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