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06 luglio 2010

Inquinamento e trombosi: nuovi filoni di ricerca/Da studio Usa prove più forti su impatto inquinamento sul cuore


Tratto da Italia news

Inquinamento e trombosi: nuovi filoni di ricerca

Un filone di ricerca tutto italiano che, dall’accertamento del nesso tra il fenomeno dell’inquinamento atmosferico e l’incremento del rischio di trombosi, sta andando verso la messa in luce dei meccanismi di azione attraverso i quali le polveri sottili inducono alterazioni della coagulazione del sangue, facendo leva su una delle discipline più innovative: l’epigenetica.
Al centro della sessione inaugurale del 21st International Thrombosis Congress, che si aprirà domani a Milano fino al 9 luglio 2010 presso l’Hotel Marriott, presieduto dal Professor Pier Mannuccio Mannucci, professore ordinario di medicina interna all’Università di Milano e direttore della Clinica Medica presso la Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore di Milano, l’intervento del professor Andrea Baccarelli - responsabile del Centro di epidemiologia molecolare e genetica del Policlinico di Milano e adjunct professor all’Harvard School of Public Health di Boston – spiega gli effetti molecolari e cellulari delle polveri sottili,cercando di identificare nuove strategie di protezione.
“Gli effetti dell’inquinamento atmosferico - è stato ormai ampiamente dimostrato - non si fermano all’apparato respiratorio, ma coinvolgono molti altri distretti dell’organismo, tra cui, il sistema cardiocircolatorio – dichiara il Professor Baccarelli -
Uno studio da me guidato, eseguito in collaborazione con il centro Trombosi della Fondazione ospedale Maggiore e pubblicato su Archives of Internal Medicine nel 2008, dimostra che l’inquinamento da polveri sottili è causa di un notevole incremento del rischio di trombosi venosa profonda. Realizzata in Lombardia, coinvolgendo più di duemila persone, l’indagine ha evidenziato che, per ogni aumento di 10 microgrammi di PM10 per metro cubo d’aria, si ha un incremento del 70% del rischio di trombosi”.

“Il nostro organismo è un network – aggiunge il professor Pier Mannuccio Mannucci - è una totalità integrata e interconnessa. Quello che accade in un punto della rete, il più delle volte segue i grandi circuiti di collegamento interno, in primo luogo il sistema immunitario. Le cosiddette polveri sottili, un insieme di inquinanti aerei e solidi, che provengono da processi di combustione – e quindi soprattutto da traffico automobilistico dal riscaldamento domestico e dalle attività industriali - attivano in senso infiammatorio le cellule immunitarie presenti nelle vie aeree, in particolare i macrofagi alveolari.

Queste cellule residenti nei bronchi e nei polmoni, contaminate dalle polveri, cominciano a produrre grandi quantità di 6 citochine, che innescano una generale reazione infiammatoria, la quale può manifestarsi sotto forma di asma o allergia respiratoria, ma può anche dare origine a un evento trombotico, a causa degli effetti pro-coagulanti del mediatore stesso”. ........
Ma il futuro della ricerca si sta spostando sui meccanismi di regolazione epigenetica del DNA: quei meccanismi che modulano l’espressione genica, senza intaccare la sequenza del DNA stesso.
“Uno dei meccanismi epigenetici più conosciuti è la metilazione, cioè l’aggiunta di particolari gruppi chimici a regioni specifiche di DNA – afferma Baccarelli. Con il mio gruppo di ricerca, abbiamo scoperto che in cellule di persone esposte all’inquinamento dell’aria, il livello di metilazione del DNA cambia rispetto a chi non lo è. I nostri risultati dimostrano che respirare aria inquinata può mettere a soqquadro il nostro DNA, determinando la riprogrammazione della funzione dei nostri geni anche soltanto dopo sette giorni caratterizzati da livelli di inquinamento sopra la soglia”.
“Lo studio è stato effettuato a Boston ed è confermato da indagini simili che stiamo conducendo su popolazioni italiane – aggiunge Baccarelli - e la cosa interessante è che nella stessa popolazione in cui si è osservata una consistente diminuzione della metilazione di particolari regioni del genoma, in concomitanza di picchi di inquinamento, si è anche osservato un aumento della frequenza di infarti e ictus.
Questo ci fa sospettare che i due fenomeni siano legati”........

Fonte:
Salus.it
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Da studio Usa prove più forti su impatto inquinamento sul cuore

Photo

WASHINGTON (Reuters) - Uno studio diffuso dall'American Heart Association dice che le prove che l'inquinamento provocato da industrie, traffico e produzione elettrica causano infarti e ictus sono più forti che mai.

E le polveri sottili prodotto dalla combustione di carburanti fossili come benzina, carbone e petrolio sono in tutta evidenza le prime responsabili.

"Il particolato appare aumentare direttamente il rischio provocando eventi in individui sensibili in ore o giorni di aumentato livello d'esposizione, anche tra coloro che altrimenti sarebbero stati in salute per anni", ha detto ieri il dottor Robert Brook dell'Università del Michigan,che ha guidato il gruppo autore del rapporto .

La revisione condotta su sei anni di ricerche mediche indica anche una forte prova sul ruolo dell'inquinamento nell'intasamento delle arterie, e una "piccola ma consistente" associazione tra esposizione a breve termine all'inquinamento atmosferico e morte prematura.

L'American Heart Association dice che il particolato agisce in molti modi, anche provocando infiammazioni: "E' possibile che certe particelle molto piccole, o elementi chimici che viaggiano insieme a esse, possano raggiungere la circolazione e causare un danno diretto", ha detto Brook.

"Queste risposte possono comprendere coagulazione del sangue e trombosi, funzionamento vascolare e circolazione sanguigna danneggiati, pressione alta, e possono anche danneggiare l'attività elettrica cardiaca che a sua volta può provocare infarti, ictus e anche la morte".

Leggi l'articolo integrale

Leggi anche

Riceviamo dal Dottor Ghirga: Polveri sottili e trombosi venosa


Considerazione di "Uniti per la Salute"

Dopo la lettura dei due precedenti articoli e dopo gli innumerevoli articoli presenti sul nostro sito che correlano l' inquinamento industriale ed anche da traffico con la salute dei cittadini le nostre preoccupazioni continuano ad aumentare............
Anche perchè sul nostro territorio le fonti di inquinamento sono numerose:
vedi centrale a carbone Tirreno Poweer,
vedi serbatoi costieri Sarpom,
vedi Infineum con la sua produzione di prodotti chimici industriali ed altri........
Vedi anche l' inquinamento indotto da navi da crociera e da attività portuali di Savona e Vado Ligure
inoltre il nostro territorio è tagliato in due dall' autostrada Genova Ventimiglia con il relativo inquinamento e quantità di polveri sottili emesse.

Aggiungiamo due dati tratti dal sito di Ambiente in Liguria di questi giorni per una aggiornata documentazione per i nostri amministratori e per i cittadini

Via Aurelia - Via Ferraris - Vado L. - Tipo zona: Urbana - Tipo postazione: Traffico
Pm10 - continuo, nefelometrico
Via Aurelia - Via Ferraris - Vado L. - Tipo zona: Urbana - Tipo postazione: Traffico
Pm10 - continuo, nefelometrico (microg/m3)
Dati dal 01/01/2010 al 31/12/2010
Inizio rilevazioneFine rilevazioneValore


04/07/2010 14:0004/07/2010 15:0042.28

04/07/2010 15:0004/07/2010 16:0052

04/07/2010 16:0004/07/2010 17:0067.47

04/07/2010 17:0004/07/2010 18:0063.78

04/07/2010 18:0004/07/2010 19:0055.07

04/07/2010 19:0004/07/2010 20:0050.97
04/07/2010 20:0004/07/2010 21:0055.84


04/07/2010 21:0004/07/2010 22:0058.33

04/07/2010 22:0004/07/2010 23:0058.42

04/07/2010 23:0005/07/2010 00:0055.11


Ricordiamo quello scritto nel sopracitato articolo: l’indagine ha evidenziato che, per ogni aumento di 10 microgrammi di PM10 per metro cubo d’aria, si ha un incremento del 70% del rischio di trombosi”.

E per quanto riguarda le misurazioni del Pm2,5 siamo ancora in attesa che il nostro territorio e le relative cetraline si uniformino alla normativa vigente.

Mercato Generale - Quiliano - Tipo zona: Suburbana - Tipo postazione: Industria
Ozono - continuo, fotometrico uv

Mercato Generale - Quiliano - Tipo zona: Suburbana - Tipo postazione: Industria
Ozono - continuo, fotometrico uv (microg/m3)
Dati dal 01/01/2010 al 31/12/2010
Inizio rilevazioneFine rilevazioneValoreValidato COP (a)Certificato (b)
02/07/2010 10:0002/07/2010 11:00108.82SiNo
02/07/2010 11:0002/07/2010 12:00128.12SiNo
02/07/2010 12:0002/07/2010 13:00133.25SiNo
02/07/2010 13:0002/07/2010 14:00131.85SiNo
02/07/2010 14:0002/07/2010 15:00136.71SiNo
02/07/2010 15:0002/07/2010 16:00133.04SiNo
02/07/2010 16:0002/07/2010 17:00130.13SiNo
02/07/2010 17:0002/07/2010 18:00132.12SiNo
02/07/2010 18:0002/07/2010 19:00 117.16SiNo


30/06/2010 12:0030/06/2010 13:00113.86SiNo
30/06/2010 13:0030/06/2010 14:00122.52SiNo
30/06/2010 14:0030/06/2010 15:00139.1SiNo
30/06/2010 15:0030/06/2010 16:00135.91SiNo
30/06/2010 16:0030/06/2010 17:00143.69SiNo
30/06/2010 17:0030/06/2010 18:00150.4SiNo
30/06/2010 18:0030/06/2010 19:00146.76SiNo

Collegamento al sito di Ambiente in Liguria per una più capillare informazione

Valori sicuramente notevoli........A buon intenditor poche parole.

La situazione attuale è già per noi cittadini fonte di parecchie problematiche per la salute ed avremmo bisogno di un allegerimento delle fonti emissive di inquinamento e non di un ulteriore potenziamento a carbone,di un'ulteriore piattaforma con tutto l'inquinamento marino e su strada indotto ed inoltre della possibilità non più così remota (visto che vorrebbero utilizzare anche la discarica di Vado Ligure per Imperia)di bruciare i rifiuti in centrale o in apposito inceneritore .

MEDITE GENTE MEDITATE

MA SOPRATTUTTO NON DORMIAMO .....NON E' PROPRIO IL MOMENTO.

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