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24 settembre 2010

1)TIrreno Power:Continua il pressing sull'opinione pubblica..

Tratto da Savona News

Tirreno Power:Promettere occupazione mentre si firmano incentivi all'esodo?

A proposito di promesse future (note) ed accordi presenti (meno noti)

Dopo le 10 domande rivolte all'Ing. Carlo De Benedetti sull'ampliamento a carbone della centrale tremoelettrica di Vado Ligure, è scattato in "grande stile" il pressing sull'opinione pubblica al quale i sindacati non si sono certo sottratti.

L'arma Tirrenica - la solita, la principale, la meglio collaudata - è quella del classico ricatto occupazionale: se ampliamo assumiamo; se non ampliamo chiudiamo e licenziamo.

Un classicone del bastone & carota, efficacemente applicabile con quadrupedi adibiti al tiro, meno con bipedi privi di clava ma dotati di un pur labile intelletto.

E' interessante notare come, se da una parte Sindacati & azienda brandiscano questo refrain, dall'altra, con ben altra discrezione, abbiano GIA' firmato un "Piano di incentivazione all'esodo"

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Tratto da Savona e Ponente

Tirreno Power: all’ incontro del 30 settembre invitati tutti tranne medici e comitati

“Giovedì 30 settembre, presso la sede della Regione Liguria, avrà luogo il primo incontro tra tutte le parti interessate sul progetto di ampliamento della centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure e sull’insieme dei problemi ad esso connessi.

Il presidente Claudio Burlando ha invitato a essere presenti i sindaci dei comuni di Vado e Quiliano, il presidente della Provincia di Savona, le organizzazioni sindacali regionali e provinciali, i vertici dell’azienda e l’Unione Industriali di Savona. All’incontro saranno presenti anche il vice-presidente Marylin Fusco e gli assessori regionali Renata Briano (Ambiente), Renzo Guccinelli (Sviluppo economico), Enrico Vesco (Politiche del lavoro).”.

TUTTE LE PARTI INTERESSATE?

Ma interessate a cosa? Al business?
No, perché non vediamo, tra gli invitati, nè i Comitati cittadini che da trent’anni (e qualcuno anche di più) combattono ........,

nè– cosa ancor più grave – i MEDICI.

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Guarda su Ivg

24/09/2010

Tirreno Power, i sindaci di Vado e Quiliano: "Vogliamo i monitoraggi"

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Tratto da Terra

Il Belpaese dei veleni

Erasmo Venosi
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IL CASO. L’Unione europea da tempo chiede agli Stati membri di adoperarsi per la tutela dei cittadini dalle emissioni inquinanti. Ma il nostro governo approva un decreto che rimanda i limiti e depotenzia le sanzioni.

Altro che qualità dell’aria, vivibilità e salute. Il governo, con il provvedimento sulla qualità dell’aria in sede di conversione di una direttiva europea, approvato il 13 agosto, e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 settembre scorso,

ha certificato ancora una volta da che parte sta: quella della logica economica a discapito del diritto alla salute.

Ma vediamo come questa deregulation ecologica, grazie alla quale si potrà derogare dai limiti di emissioni di pericolose sostanze inquinanti, ha preso forma. Gli obiettivi della politica comunitaria sono fissati nell’art. 174 del Trattato sull’Unione (Trattato di Amsterdam) e riguardano difesa, tutela e il miglioramento della qualità dell’ambiente, protezione della salute umana, l’utilizzazione razionale delle risorse naturali.

Una posizione centrale nel Trattato è occupata dai Principi dell’azione preventiva e da quello di precauzione. Il primo impone che un’efficace azione di tutela ambientale consista nell’evitare di creare inquinamento, piuttosto che cercare di contenerne o rimuoverne gli effetti dopo. Il principio di precauzione, poi, consiste nell’intervenire anche in assenza di una piena certezza scientifica, e di prove atte a dimostrare l’esistenza di un nesso causale tra emissioni e degrado ambientale.

Il corollario del Principio di Precauzione è il Principio A.L.A.R.A. (As Low As Reasonable Achievable), secondo cui l’esposizione agli effetti potenzialmente nocivi deve rimanere al livello più basso ragionevolmente ottenibile.

Nel caso del nostro governo, sono stati elusi tutti e due........

Riportiamo per completezza il finale e vi linkiamo la 'articolo integrale.

E' sufficiente una comparazione con il dato dell’Europa a 15 di alcuni pericolosi inquinanti, tra il 1990 e il 2007, (fonte: European Community emission inventary report 1990-2007) per valutare l’inesistente azione del legislatore italiano nell’azione di tutela dell’aria dall’inquinamento e quindi della tutela della salute. Diminuiscono in Europa le emissioni di cadmio (32%), mercurio (26%), arsenico (13%), Ipa (22%), diossine (60%). In Italia il cadmio diminuisce del 5% e aumentano mercurio (4%), arsenico (70%), cromo (37%), Ipa (26%) mentre le diossine diminuiscono del 25%.

Ed ora sarà festa per chi avvelena il Belpaese.

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