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28 settembre 2010

PER LA CENTRALE DI VADO DEPOTENZIAMENTO E COMPLETA METANIZZAZIONE

Tratto da Uomini Liberi

Scritto da Torcello e Fadda

PER LA CENTRALE DI VADO DEPOTENZIAMENTO E COMPLETA METANIZZAZIONE

Il PIANO REGIONALE DI RISANAMENTO E TUTELA DELLA QUALITA’ DELL’ARIA DELLA REGIONE LIGURIA 2006 a PAG. 1072-1073 E 1074 per La sottozona 2b) che comprende i Comuni di Savona, Quiliano e Vado Ligure, quando non era ancora entrato in funzione il gruppo a gas da 760 MWe (anno 2007) e la centrale funzionava a metà potenza di quella attuale con i "soli" gruppi 3 e 4 a carbone, documenta che ( Nella zona sono residenti complessivamente 74.930 abitanti di cui l’80% a Savona. Si valuta in prima approssimazione e cautelativamente

- che l’intera popolazione residente nella zona sia potenzialmente esposta ai livelli di concentrazioni inquinanti stimati, poiché quasi tutte le aree urbanizzate (maglie di un kmq con urbanizzazione superiore al 25%) sono interessate da superamenti dei limiti fissati dal DM 60/02.

· la combustione nell’industria dell’energia e quindi essenzialmente la centrale termoelettrica, è la prioritaria responsabile delle emissioni di Ossidi di azoto (68,3%); PM10 (34,9%), SOx (89,7%) e di COV (37,9%).

· Per quanto concerne il PM10 le campagne effettuate nel corso del 2004 fanno stimare il superamento del limite giornaliero.


2. Inquinamento persistente ed elevato del territorio savonese come dimostrato da studi con i licheni dal 1991 (Nimis '01) al 2001 (Lupieri 2001) al -2003 (Giordani) con valori di inquinamento "...paragonabili a quelli delle zone più inquinate della pianuta Padano-veneta orientale" in una zona molto estesa e che interessa tutta la costa da Spotorno a Varazza estendendosi notevolmente verso l'interno (valle di Cadibona e di Quiliano) (leggi).

Gli studi lichenici che dimostrano anche altissiimi valodi di alcuni metalli pesanti cancerogeni (Cd, Cr, Cd) superiori al ai background naturali che seguono il modello diffusionale del vanadio (V) prodotto solo dalla combustione del carbone

3. I TABULATI ARPAL RELATIVI ALLE POLVERI SOTTILI PM10 MONITORATE PER LA ZONA 2B NEL COMUNE DI SAVONA E I DATI SATELLITARI EVIDENZIANO SUPERI DEI LIMITI DI LEGGE PER GLI ANNI 2005, 2006, 2007, 2008:

· Nell’anno 2005 il limite giornaliero di legge (35 giorni con superi giornalieri di 50 microgrammi/mc) è stato superato in ben 51 giorni. (Centralina metodo gravimetrico via Zunini) (DM 60/02)

· Nell’anno 2006 il limite giornaliero di legge (35 giorni con superi giornalieri di 50 microgrammi/mc) è stato superato in ben 48 giorni. (DM 60/02) così come anche superato risulta il valore limite della media annuale (28 microgrammi/mc) con il valore di 36 microgrammi/mc (DM 60/02). (Centralina metodo gravimetrico via Zunini) (DM 60/02)· Nell’anno 2007 il limite giornaliero di legge (35 giorni con superi giornalieri di 50 microgrammi/mc) è stato superato in ben 50 giorni. (DM 60/02) così come anche superato risulta il valore limite della media annuale (26 microgrammi/mc) con il valore di 30 microgrammi/mc (DM 60/02). (Centralina metodo gravimetrico via Zunini e misure satellitari)

· Nell’anno 2008 il valore limite della media annuale (24 microgrammi/mc) è stato superato con il valore di 30 microgrammi/mc (DM 60/02).

4. DA CIO' SI DEDUCE CHE LA MAGGIOR PARTE DELL'INQUINAMENTO NEL SAVONESE E' DOVUTO ALLA CENTRALE A CARBONE T. POWER ED IN PARTICOLARE AI GRUPPI 3 E 4 A CARBONE CON VALORI ALTISSIMI DI EMISSIONE DAI CAMINI DI SO2, NOX E POLVERI (allegato EMISSIONI CENTRALE T. POWER E RELATIVO PROGETTO AMPLIAMENTO)

5. I VALORI DI EMISSIONE DEI GRUPPI A CARBONE 3 E 4 ATTUALI SONO MOLTO SUPERIORI A QUALLI STABILITI DALLA COMUNITA' EUROPEA PER CONSIDERARSI BAT. L'OTTENIMENTO DELLA BAT E' CONDIZIONE ESSENZIALE PER OTTENERE L'OBBLIGATORIA UTORIZZAZIONE A.I.A.

6. ANCHE SE IGRUPPI A CARBONE VENISSERO RESTAURATI E MIGLIORATI SECONDO IL PROGETTO DI TIRRENO POWWER NON OTTERREBBERO MAI VALORI DI EMISSIONE A CAMINO COMPATIBILI CON LE BAT STABILITI DALLA COMMISSIONE UE PER CUI L'UNICA ALTERNATIVA E' LA LORO IMMEDIATA DISMISSIONE CON TEMPI CERTI PER IL LORO SMANTELLAMENTO (lettera a Boffa del MODA inviato a alla Giunta e al Consiglio regionale).

CONCLUSIONI

Nella zona della provincia savonese altamente inquinata il funzionamento della centrale cosi' come e' stutturata oggi (2 obsoleti gruppi a carbone da 660 mw e un gruppo a gas da 760 mw) non e' compatibile con i valori di emissione stabiliti dalla ue perche' possa considerarsi bat (migliore tecnologia disponibile) e si impone quindi:

L'IMMEDIATA DISMISSIONE IN TEMPI CERTI DEI VECCHI GRUPPI A CARBONE 3 E 4 PER I QUALI LE BAT (e quindi L’A.I.A.) NON SARANNO MAI TECNICAMENTE OTTENIBILI .

Visto l'alto livello di inquinamento attribuibile alla centrale in piu' di 30 anni di combustione del carbone e gli altissimi costi esterni in termine di mortalita' precoci ( circa 20 morti all'anno e in 30 anni con 4 gruppi a carbone circa 1.400) e costi esterni complessivi di circa 140 milioni di euro all'anno per danni alla salute e all'ambiente (leggi) si impone oggi un depotenziamento dell'impianto per attutire almeno l'impatto ambientale e ridurre drasticamente le mortalita' e i costi esterni che ricadono interamente sulla societa' civile. Quindi appare piu che ragionevole chiedere non il potenziamento che produrrebbe più inquinamento (tabella) ma:

DEPOTENZIAMENTO E METANIZZAZIONE

 

CHIUSURA DEI GRUPPI 3 E 4 A CARBONE LASCIANDO IL GRUPPO A TURBOGAS DA 760 MW MENO INQUINANTE CHE GIA' DA SOLO PRODUCE IL TRIPLO DELL'ENERGIA ELETTRICA CONSUMATA IN PROVINCIA DI SAVONA CON BUONI MARGINI DI GUADAGNI PER T. POWER.

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