
ALLA RICERCA .... DEL BENZENE EVAPORATO... A VADO LIGURE IL 5 NOVEMBRE.
Riportiamo i dati tratti da Ambiente in Liguria del 5 novembre 2010 relativi al Benzene a Vado Ligure.
I dati riportati in questa schermata presentano
un buco di valori nell' intervallo dalle ore 9 del mattino alle ore 16 del pomeriggio.
Via Aurelia - Via Ferraris - Vado L. - Tipo zona: Urbana - Tipo postazione: Traffico | |
Benzene - adsorbimento continuo, gc/fid |
05/11/2010 05:00 | 05/11/2010 06:00 | 4.46 | Si | No |
05/11/2010 06:00 | 05/11/2010 07:00 | 5.16 | Si | No |
05/11/2010 07:00 | 05/11/2010 08:00 | 7.19 | Si | No |
05/11/2010 16:00 | 05/11/2010 17:00 | 1.51 | Si | No |
05/11/2010 17:00 | 05/11/2010 18:00 | 1.4 | Si | No |
05/11/2010 18:00 | 05/11/2010 19:00 | 1.84 | Si | No |
05/11/2010 19:00 | 05/11/2010 20:00 | 3.46 | Si | No |
05/11/2010 20:00 | 05/11/2010 21:00 | 4.38 | Si | No |
Chissà che valori vi erano in quell' intervallo tra le 9 del mattino e le 16?
Siete subito accontentati avevamo precedentemente salvati i valori prima che venissero tolti dalla schermata e li avevamo già pubblicati nel post del 6 novembre BENZENE A 48 A VADO LIGURE.
ECCOLI
05/11/2010 05:00 | 05/11/2010 06:00 | 4.46 | No | No |
05/11/2010 06:00 | 05/11/2010 07:00 | 5.16 | No | No |
05/11/2010 07:00 | 05/11/2010 08:00 | 7.19 | No | No |
05/11/2010 08:00 | 05/11/2010 09:00 | 12.59 | No | No |
05/11/2010 09:00 | 05/11/2010 10:00 | 21.27 | No | No |
05/11/2010 10:00 | 05/11/2010 11:00 | 48.33 | No | No |
05/11/2010 11:00 | 05/11/2010 12:00 | 32.69 | No | No |
05/11/2010 12:00 | 05/11/2010 13:00 | 30.55 | No | No |
05/11/2010 13:00 | 05/11/2010 14:00 | 16.78 | No | No |
05/11/2010 14:00 | 05/11/2010 15:00 | 15.41 | No | No |
INOLTRE IL VALORE DELLE ORE ORE 16 è 2.64
AVEVAMO SALVATO LA SCHERMATA COMPLETA PERCHE' I VALORI CI AVEVANO MOLTO PREOCCUPATI ,PER SOTTOPORLI QUINDI A CHI DI COMPETENZA .
MA ORA CI VENGONO SPONTANEE ALCUNE DOMANDE.
PERCHE' IN FASE DI VALIDAZIONE QUESTI DATI SONO STATI ELIMINATI?
PERCHE' NON SONO STATI RITENUTI VALIDI?
LE AUTORITA' COMPETENTI DOVREBBERO DAR CONTO AI CITTADINI SUL PERCHE' DI QUESTA ELIMINAZIONE DAL SITO DI AMBIENTE IN LIGURIA .
ATTENDIAMO CHIARIMENTI....
SIMILI VALORI DI BENZENE POTREBBERO RAPPRESENTARE INDUBBIAMENTE UN PROBLEMA PER LA NOSTRA SALUTE (IL PROBLEMA NON LO SI RISOLVE CERTO ELIMINANDOLI DAL TABULATO)INOLTRE QUESTI VALORI SECONDO NOI CITTADINI DOVREBBERO RIMANERE BEN VISIBILI SUI MONITORAGGI ANCHE
PER RIMARCARE AI NOSTRI AMMINISTRATORI CHE HANNO IL DOVERE DI TUTELARE "PRIMARIAMENTE LA NOSTRA SALUTE" E DI CONTROLLARE CHE TUTTO VENGA FATTO NELLA MANIERA PIU' OPPORTUNA E CON LA MASSIMA TRASPARENZA.
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"Un'altro fotogramma della nostra.... Italia"
Tratto da "La nuova Sardegna"
Benzene in mare, dal 1988 tutti sapevano dei veleni, nessuno ha fatto nulla
Tutti sapevano, fin dal 1988, che un fiume di benzene dalla zona industriale veniva riversato in mare. È emerso nel processo sull’inquinamento a Porto Torres. I valori del benzene superano fino a diciottomila volte i limiti di legge. Per preservare la salute dei lavoratori, il sindaco Beniamino Scarpa ha chiuso la darsena
di Daniela Scano
SASSARI. È come se qualcuno avesse lasciato aperto un enorme rubinetto che continua a perdere. Ventiquattr'ore su ventiquattro, tutti i giorni, per anni. Si chiama benzene l'ultima emergenza ambientale di Porto Torres. Fiotti di idrocarburi pompati nelle vene della terra dove si miscelano con l'acqua di una falda e compongono un miscuglio tossico che emerge nella Darsena Servizi, porto industriale. Il cocktail finisce in mare, ma in parte evapora rendendo l'aria mefitica. I valori del benzene superano fino a diciottomila volte i limiti di legge. Per preservare la salute dei lavoratori, il sindaco Beniamino Scarpa ha chiuso la darsena.
Le aziende che operano in quel fazzoletto di cemento sono state invitate a traslocare. Un ordine per il loro bene, ma a loro spese. L'ordinanza è finita nel fascicolo della udienza preliminare che vede imputati quattro fra manager e dirigenti dei colossi chimici Syndial, Sasol e Vinyls Italia. Tutti accusati di avere autorizzato scarichi in mare di cadmio, mercurio, cianuri, diossine e altre sostanze cancerogene. Comportamenti che il pm Michele Incani traduce nei reati di disastro ambientale e avvelenamento di sostanze destinate all'alimentazione. Reato, quest'ultimo, di competenza della corte d'assise.
Quella scattata dal pubblico ministero è una foto del 2006, anno della perizia eseguita da due tecnici dell'Icram e dal Magistrato delle Acque di Venezia. Ora nel fascicolo processuale c'è una nuova istantanea, fatta l'estate scorsa dagli esperti dell'Arpas e dello Spresal. Ciò che accade oggi non è oggetto di contestazione ai quattro imputati Gianfranco Righi, Guido Safran, Diego Carmello e Francesco Maria Appeddu. Il gup Gianni Delogu ha deciso di acquisire comunque la nuova documentazione prodotta dall'avvocato Pasqualino Federici, parte civile per una famiglia di maestri d'ascia che lavora in quel punto del porto. Ma che adesso deve traslocare a sue spese, come le altre aziende del resto, e cercare nuovi lidi per provare a lavorare
Le aziende che operano in quel fazzoletto di cemento sono state invitate a traslocare. Un ordine per il loro bene, ma a loro spese. L'ordinanza è finita nel fascicolo della udienza preliminare che vede imputati quattro fra manager e dirigenti dei colossi chimici Syndial, Sasol e Vinyls Italia. Tutti accusati di avere autorizzato scarichi in mare di cadmio, mercurio, cianuri, diossine e altre sostanze cancerogene. Comportamenti che il pm Michele Incani traduce nei reati di disastro ambientale e avvelenamento di sostanze destinate all'alimentazione. Reato, quest'ultimo, di competenza della corte d'assise.
Quella scattata dal pubblico ministero è una foto del 2006, anno della perizia eseguita da due tecnici dell'Icram e dal Magistrato delle Acque di Venezia. Ora nel fascicolo processuale c'è una nuova istantanea, fatta l'estate scorsa dagli esperti dell'Arpas e dello Spresal. Ciò che accade oggi non è oggetto di contestazione ai quattro imputati Gianfranco Righi, Guido Safran, Diego Carmello e Francesco Maria Appeddu. Il gup Gianni Delogu ha deciso di acquisire comunque la nuova documentazione prodotta dall'avvocato Pasqualino Federici, parte civile per una famiglia di maestri d'ascia che lavora in quel punto del porto. Ma che adesso deve traslocare a sue spese, come le altre aziende del resto, e cercare nuovi lidi per provare a lavorare
Federici ha voluto dimostrare che le vittime sono le sole a pagare, anche materialmente, le conseguenze di una situazione che l'avvocato ha definito kafkiana. Quella di Federici è stata una mossa a sorpresa che l'avvocato Carlo Federico Grosso, legale della Syndial, ieri ha inutilmente cercato di bloccare sostenendo che non fosse pertinente.
Tra i documenti prodotti c'è anche una relazione che prova che la Regione, fin dal 1988, era a conoscenza della presenza «della formazione occasionale di una polla contaminante da composti organici». Si tratta del piano di bonifica dei siti inquinanti allegato, nel 2003, al piano regionale di gestione dei rifiuti. Non si sa se quella polla sputasse benzene fin da allora. Quel che sembra certo, invece, è che la Regione sapeva almeno da ventidue anni dell'inquinamento conclamato nella darsena servizi. E non ha fatto niente di concreto......
L'udienza preliminare per i veleni disciolti nel mare del porto industriale prosegue. Sono le prime schermaglie, la battaglia deve ancora cominciare. Impossibile prevederne i tempi.Leggi l'articolo integrale
Tra i documenti prodotti c'è anche una relazione che prova che la Regione, fin dal 1988, era a conoscenza della presenza «della formazione occasionale di una polla contaminante da composti organici». Si tratta del piano di bonifica dei siti inquinanti allegato, nel 2003, al piano regionale di gestione dei rifiuti. Non si sa se quella polla sputasse benzene fin da allora. Quel che sembra certo, invece, è che la Regione sapeva almeno da ventidue anni dell'inquinamento conclamato nella darsena servizi. E non ha fatto niente di concreto......
L'udienza preliminare per i veleni disciolti nel mare del porto industriale prosegue. Sono le prime schermaglie, la battaglia deve ancora cominciare. Impossibile prevederne i tempi.Leggi l'articolo integrale
(19 ottobre 2010)
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