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07 novembre 2010

1)Diossina.2)Brindisi protesti a Bari contro la politica energetica regionale.3)Ai sindaci :NON ALIMENTARE RIFIUTI E INQUINAMENTO: SI PUO’ E SI DEVE!

Tratto da Ecologiae

Diossina

La diossina è una delle sostanze chimiche più tossiche conosciute al giorno d’oggi
. Una ricerca pubblicata nel 1994 dalla US Environmental Protection Agency descrive chiaramente la diossina come una minaccia grave per la salute umana.
Secondo il rapporto EPA non sembra esserci nessun livello “sicuro” di esposizione alla diossina, dunque non ha senso porre un limite di legge sotto il quale la presenza di diossina possa essere accettabile.La diossina è un termine generico che descrive un gruppo di centinaia di sostanze chimiche (419 calcolate fino ad oggi) che sono altamente persistenti nell’ambiente.
Il composto più tossico è la 2,3,7,8-tetraclorodibenzo-p-diossinao TCDD. La tossicità delle diossine e altre sostanze chimiche simili che agiscono come diossina sono misurate in relazione alla TCDD.
La diossina si forma come un involontario sottoprodotto di numerosi processi industriali che coinvolgono il cloro, come l’incenerimento dei rifiuti, produzione di agenti chimici e pesticidi, nella fabbricazione della pasta di legno e nello sbiancamento della carta.
La diossina provoca il cancro.
Il rapporto EPA ha confermato che la diossina è un rischio per gli esseri umani.

Leggi tutto l’articoloSalute » 06/11/2010

Tratto da Brundisium.net
Brindisi protesti a Bari contro la politica energetica regionale.

Di Maurizio Portualuri

Ci sono molte buone ragioni perché chi ha avuto a cuore in questi anni a Brindisi la tutela della salute e dell’ambiente partecipi alle manifestazioni di protesta verso la politica energetica in Puglia previste il 13 ed il 18 novembre prossimi a Bari.
Da tutta la regione in quelle date si riuniranno a Bari, infatti, tutti i movimenti che in questi anni hanno protestato contro le centrali a biomasse, gli inceneritori, le discariche ed i parchi fotovoltaici i quali, unica possibilità in Italia, si stanno sostituendo all’impiego agricolo dei nostri campi facendo, così spazio ad una speculazione finanziaria senza pari.
A che serve dirsi contro il nucleare se non si è contro le altre nocività?
Questo laissez-faire non ha previsto, in cambio, a parzialissimo ristoro, una riduzione della produzione di energia da combustibile fossile.
Tanto che oggi la Puglia produce due volte e mezzo il suo fabbisogno energetico con tasse ed utili diretti fuori regione.

Mentre la produzione energetica da combustibili fossili ed in particolare da carbone genera costi esterni calcolabili ma incalcolati per l’inerzia delle istituzioni locali, alcuni esponenti governativi regionali propongono leggi che si focalizzano, guarda caso, su un leitmotiv della propaganda aziendale, cioè l’intombamento della CO2, procedura che capterebbe porzioni infinitesime della CO2 prodotta, mentre nulla si dice sulla ricerca e l’abbattimento di ben più serie nocività emesse dalla combustione del carbone, i cui effetti incontrastati sono noti da decenni.

Tra i costi esterni bisogna comprendere la salute dei lavoratori sulla quale è scesa, anche con il silenzio-diniego della Regione sulla proposta di rianalisi della coorte del petrolchimico, una spessa coltre di ipocrisia. Dopo aver affidato alle aziende la sorveglianza medica dei lavoratori, alla ASL controlli solo a richiesta, la medicina del lavoro non esiste più trasformata come è in servizio di prevenzione solo per i lavoratori interni.
A chi possono rivolgersi i lavoratori ammalati?
A Brindisi ci sarebbe qualche motivo in più per aderire a questa manifestazioni di protesta.
Nessuna istituzione si oppone ufficialmente alla combustione del Combustibile da Rifiuti (CDR) nella centrale di Cerano; la raccolta differenziata non parte lasciando al palo speranze di maggiore occupazione e rinforzando la “necessità” di inceneritori e discariche con il loro negativo impatto sulla salute.
Su carbone e rifiuti è giunto il momento di usare la stessa determinazione messa in campo contro il rigasificatore.

Maurizio Portaluri


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Tratto da Trucioli Savonesi

Di Antonia Briuglia

LETTERA AI SINDACI DELLA PROVINCIA DI SAVONA
SUI RIFIUTI

NON ALIMENTARE RIFIUTI E INQUINAMENTO:

SI PUO’ E SI DEVE!


«Se teniamo al 40 per cento la soglia da raggiungere per la differenziata, la termovalorizzazione non la faremo mai... Quindi se è vostra intenzione, maggioranza e opposizione, dovete abbassare la quota della differenziata»

La Regione spinge verso la raccolta differenziata? Ecco i soldi stanziati per ogni Provincia.

Il 5 giugno 2010 la Regione Liguria ha stanziato i finanziamenti a favore delle Province riguardanti l’incentivazione alla raccolta differenziata, assegnando 1 milione 900 mila euro alle Province liguri per interventi in materia di gestione e riduzione dei rifiuti, per la raccolta “porta a porta” e per la differenziata.
Il provvedimento prevede un riparto sulla base della dimensione demografica.

Alla Provincia di Imperia ------ 390 mila 466 euro

All’Amministrazione Provinciale di Savona--- 420 mila e 833

Per la Provincia di Genova ------ 697 mila 463

Per quella della Spezia -------- 391 mila 238.

Sarebbe interessante sapere quali procedure siano state concretamente attivate dalle provincie e, in particolare, come quella di Savona abbia ripartito tali contributi nei Comuni savonesi e su quali reali progetti presentati dagli stessi...........

C’è invece chi non brucia, chi ricicla ed è veramente un Comune virtuoso : il Comune di Vedelago i cui cittadini non sanno cosa sia la tassa sui rifiuti.

Questo video ci fa capire cosa si può fare e quanta strada abbiano già fatto gli altri

http://vimeo.com/16388179

ANTONIA BRIUGLIA

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Tratto da Noalcarbone

Immagini dalla manifestazione contro il carbone a Saline Joniche (RC)

Un resoconto da TeleReggioCalabria

Un migliaio di persone hanno partecipato stamani, a Saline Ioniche, alla manifestazione indetta da associazioni, comitati e movimenti contro la realizzazione della centrale a carbone nell'area dell'ex impianto della Liquichimica. Nella palestra comunale si è svolto un confronto cui hanno partecipato vari rappresentanti, anche istituzionali. Oltre 630 sono state le firme di adesione al Comitato contro la centrale a carbone e mille magliette, con la scritta "No al carbone", realizzate dagli studenti di Melito Porto Salvo, sono state distribuite ai partecipanti. Tante le bandiere e gli striscioni, con slogan gridati in piazza prima dell'inizio del confronto. Numerosi i rappresentanti del mondo associativo presenti al dibattito, rappresentanti di partiti, consiglieri regionali e amministratori locali di tutti gli schieramenti.........Una spruzzata di energia pulita lanciata contro l'insano disegno di realizzare nel territorio di Saline una di quelle centrali a carbone bandite da tutte le convenzioni del pianeta: da Kyoto a Copenaghen e da tutte le nazioni del mondo. Dal pronunciamento corale dei cittadini è emerso come la lotta non è soltanto per il 'no', ma rappresenta la richiesta di avere investimenti non inquinanti e di qualità per quest'area, a cominciare dal recupero e dalla riconversione del porto, assieme a tanti altri investimenti innovativi. Questo il messaggio che da Saline abbiamo fatto partire nei confronti delle autorità regionali e nazionali". Domani, intanto, il centro di Saline Ioniche sarà una delle "100 piazze d'Italia per il clima". Nel corso della mattinata partirà una petizione a Parlamento e Governo contro il nucleare ed il carbone ed a favore della diffusione delle energie rinnovabili.

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