Giovedì 16 dicembre Conferenza dei Servizi sul progetto di potenziamento della Centrale Termoelettrica Tirreno Power
tuttavia , come ci è abituale, è necessario dire la verità e la verità è che si è assistito ad un consesso di persone serie, consapevoli, che hanno dimostrato con parole e con atti, di avere come unico interesse il bene di quel popolo che li ha eletti quali suoi rappresentanti. Una sensazione di sobria serietà che riconcilia i cittadini, almeno qui, con la Politica .
Un no al potenziamento quindi assolutamente non pregiudiziale ma sottolineato da argomentazioni che sono apparse forti e difficilmente confutabili , con l’unica finalità della tutela dei cittadini.
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Tratto da Savona e PonenteAnche per Vaccarezza: ” SI all’ampliamento di Tirreno Power, purché gli asini volino”
di VALERIA ROSSI – Conferenza stampa, oggi alle ore 12, in Provincia, convocata dal Presidente della Provincia “riguardo la Tirreno Power” (questo il tema ufficiale della conferenza). Andiamo, ovviamente interessatissimi.
Ci viene subito presentato il risultato di un sondaggio quantomeno atipico: ma perché atipico?
Tanto per cominciare, perché è stato eseguito dalla SWG, ditta che si presenta dal suo sito con questo slogan: “Dal 1981 non facciamo sondaggi: vi diamo risposte!”.
E potrebbe anche sembrare un slogan carino, se non ci rendesse poi conto, leggendo il sondaggio sulla Tirreno Power, che la frase va intesa in senso letterale.
Infatti, quando hanno chiesto un’opinione ai savonesi sull’ampliamento, i signori della SWG hanno già fornito una risposta preconfezionata.
Guardare per credere (ci scusiamo per foto un po’ stortignacchera, ma riprende proprio la diapositiva orgogliosamente proiettata sullo schermo della Provincia). Il succo della domanda posta è stato all’incirca il seguente ( nella foto trovate la versione letterale): “Tirreno Power intende investire 800 milioni sul territorio, di cui 200 in rinnovabili: darà 300 posti di lavoro in più e abbatterà le emissioni del 5%. Secondo voi il progetto può essere realizzato, se aggiungiamo anche un bel monitoraggio costante da parte degli enti pubblici?”
E chi poteva rispondere di no? Nessuno! Se questi fossero stati i VERI presupposti, avremmo detto tutti di sì… anzi, meraviglia il fatto che abbia risposto positivamente “solo” il 54% degli intervistati (ma un 17% ha risposto “sì, subito, di corsa, anche senza monitoraggio”).
La terza ipotesi era a sua volta, una domanda “con risposta incorporata”. Ovvero: realizzereste sto progetto soltanto in parte e rinunciando ai posti di lavoro?
E del tutto logicamente ha risposto “sì” soltanto il 13%: la stessa percentuale che ha risposto “NO, a nessun conto, Tirreno Power ci sta proprio sulle palle e basta”.
Ma a fronte di queste rispost… pardon, domande, era quasi impossibile pensare che ci fossero posizioni molto diverseQuesto si chiama, testualmente, “indurre” delle risposte, anziché chiedere effettivamente un parere senza cercare di influenzare l’intervistato.
Però la SWG lo dichiara chiaro e tondo: “Non facciamo sondaggi, diamo risposte”.
E allora va bene così (ci chiediamo però per quale motivo giornali locali e la stessa Provincia ce l’abbiano presentato come sondaggio.........Ma andiamo avanti.
Di fronte alle (ovvie) perplessità generali su un presunto “favore popolare” ottenuto con una domanda fuorviante, il Presidente Vaccarezza vira di bordo e ci informa che “comunque il sondaggio non c’entra nulla, è un di più, non è di questo che si voleva parlare”.
Benissimo: allora veniamo al punto, quello vero.E il punto vero è il seguente: la Provincia di Savona intende dire SI al progetto di ampliamento della Tirreno Power a tre condizioni:a) che ci sia un consistente miglioramento ambientale, addirittura al di sotto degli attuali limiti di legge (non l’avevamo già sentita, questa? Ma sì… l’ha detta praticamente identica Paladini di IDV al Secolo XIX. Ma tu guarda come collimano maggioranze e opposizioni liguri: praticamente alla lettera!);
b) che si investa anche sulle rinnovabili, in particolare procudendo il fotovoltaico a Ferrania;
c) che ci sia una consistente ricaduta occupazionale e soprattutto che Tirreno Power accetti di impiegare i cassintegrati della Ferrania.
Obiezione numero uno: ma se Tirreno Power sta incentivando l’esodo volontario, come può essere che intenda assumere tutta quella gente?
Risposta: nella situazione attuale c’è esubero, perché c’è ristagno… ma con l’ampliamento ci sarebbe movimento e quindi nuove assunzioni!
Capito. Ma questo, com’è che si chiamava, una volta?
Ah, sì… ricatto occupazionale.Obiezione numero due: l’investimento sulle rinnovabili (da bilancio ufficiale Tirreno Power) per l’anno scorso è stato di ZERO euro.
Quanto al miglioramento ambientale, una perizia giurata ha decretato che NON potrebbe assolutamente esserci in base all’attuale progetto, ma che ci sarebbe anzi un vistoso peggioramento.
Quindi due su tre delle condizioni poste al “SI” della Provincia risultano, al momento, impossibili da realizzare.
Dobbiamo intendere anche questo come un “SI, purché gli asini volino?”Risposta: per un lungo momento, nessuna....
.Il SI è subordinato o meno al volo degli asini?
Ribadiamo la richiesta, ma le risposte restano molto vaghe.....
.
Così come restiamo (quasi) senza risposte per quanto riguarda un altro punto contestato. Infatti sia Vaccarezza e Marson hanno dato entrambi per scontato che le prescrizioni di cui si parlava nell’autorizzazione sianostate rispettate.
A noi, invece, risulta che ci siano ancora parecchi dubbi in proposito......Leggiamo i documenti ufficiali:
Il Ministero dello Sviluppo Economico, nella nota di convocazione della conferenza dei Servizi per il 16 dicembre 2010 (prot. 0021272 del 12/11/2010), ricorda che nel decreto DSA-DEC-2009-0000941 del 29.07.2009 del Ministero dell’Ambiente alla prescrizione C2 è riportato “i lavori di realizzazione degli interventi oggetto del presente decreto potranno avere inizio solo a seguito della comunicazione da parte della Direzione Generale per la Salvaguardia Ambientale del Ministero dell’Ambiente … della positiva conclusione delle attività di ricognizione dello stato di attuazione delle prescrizioni di cui al provvedimento n. 1054/VIA/A.0.13.B del 8 ottobre 2001.”
Esistono documenti in grado di dimostrare che questa “positiva conclusione” ci sia stata? No.
Nella stessa nota del Ministero dello Sviluppo Economico è ancora scritto” Ciò premesso, la scrivente Amministrazione … auspica una definizione degli adempimenti di competenza della Regione Liguria in materia prescrittiva….”“Auspica”, e quindi NON SA se le prescrizioni sono state ottemperate. Nonostante questo, sono TRE ANNI che l’impianto a ciclo combinato è tranquillamente in esercizio.Infine, gli stessi sindaci di Vado Ligure e Quiliano, con lettera del 19 febbraio 2010, dichiarano che “hanno già contestato agli enti competenti il mancato o inadeguato adempimento di alcune prescrizioni”.
E questi Enti, hanno risposto? Non che ci risulti.
Quindi la certezza dell’ottemperanza alle prescrizioni, chi ce l’ha? Dove sta?
A chiunque si chieda (Ministero stesso, Regione, Provincia, Comuni), nessuno sembra in grado di fornire risposte – ovvero documenti – ufficiali.
In compenso oggi Vaccarezza ci ha informato che “la Regione ha comunicato che parebbe tutto a posto”.PARREBBE?
A questo punto, sondaggi pilotati o meno, cambi di fronte e/o di idea o meno,crediamo che prima di ogni altro pronunciamento, anche in sede di Conferenza dei Servizi,
debba essere data pubblica conferma della ottemperanza delle citate prescrizioni,con la produzione della documentazione comprovante la verifica di ciascuna prescrizione, debitamente firmata dal funzionario pubblico responsabile incaricato delle verifiche, completa delle date in cui dette verifiche sono state effettuate, nonché i verbali dei relativi sopralluoghi.
In mancanza di questa documentazione, saremo nuovamente di fronte a palesi lacune amministrative.E tutto questo, ovviamente, SOLO per quanto riguarda le condizioni poste dalla Provincia: perché poi ci sarebbero anche quelle poste dai cittadini, ai quali frega pochino di leggi, leggiucole e burocrazia varia, mentre sono profondamente interessati alla propria SALUTE.
Salute della quale nessuno parla (al massimo si parla di “emissioni”, ma la parola “cancro”, per esempio, oggi non è mai stata pronunciata), ma per la quale esiste una tutela – obbligatoria per legge – che spetta un po’ a tutti gli amministratori.E siccome ci risulta che la salute NON sia tutelata oggi, né che ci siano elementi per pensare che verrebbe tutelata domani in caso di ampliamento della centrale (anzi!), i cittadini, NON supportati da alcune istituzione, si stanno muovendo per conto loro con diversi esposti.
Ed è proprio di oggi la notizia che quello presentato qualche tempo fa all’ Unione Europea è stato accolto e protocollato in data 7 dicembre 2010
(numero di protocollo: CHAP(2010)03739)
E tra pochi giorni verrà presentato anche quello diretto alla Procura di Savona.
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