Tratto da Reuters.com
Enel, ministero autorizza conversione a carbone di Porto Tolle
ROMA, 5 gennaio (Reuters) - Il ministero dello Sviluppo economico ha autorizzato la conversione a carbone della centrale termoelettrica Enel (ENEI.MI: Quotazione) di Porto Tolle, in provincia di Rovigo. Il provvedimento è stato emanato a seguito del positivo giudizio di compatibilità ambientale e dell'intesa con la Regione Veneto.Lo rende noto un comunicato del ministero.
Con il nuovo assetto, la centrale potrà operare con tre sezioni alimentate a carbone e, parzialmente, a biomasse (contro le attuali quattro alimentate a olio combustibile denso, da 660 MW elettrici ciascuna), per una potenza elettrica lorda nominale complessiva di 1.980 MW. L'approvvigionamento del combustibile e lo smistamento dei materiali avverranno principalmente per mare e per le vie fluviali, utilizzando un sistema di stoccaggio e movimentazione implementato su una nave "storage" appositamente attrezzata, ancorata al largo del delta del Po.
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Difatti, tale ipotesi pare essere pervicacemente prevista nella sconosciuta bozza di Convenzione con l’Enel,nonostante in questi anni siano cresciute le contrarietà del territorio, soprattutto da parte di movimenti di cittadinanza attiva, come il Comitato 8giugno e, recentemente, di partiti, come il PD di San Pietro Vernotico, oltre che del consigliere regionale Romano e del PD provinciale, e oltre qualche singolo circolo di singoli partiti e qualche singola personalità politica…
Chi sta decidendo? Chi sta confezionando questa massa di capotici regali della befana, che oltre alla solita cenere e al solito carbone, ci porterebbe pure il CdR e la conseguente montagna di diossine, oltre a tutti gli altri veleni ai quali siamo abitutati?
Sono le domande sospese nell’aria inquinata da otto milioni di tonnellate di carbone che producono 14 milioni di tonnellate di CO2, giacchè veleni e clima alterazione sono fisicamente indissolubili!, legati come sono dalle quantità di carbone, al di là di ogni “cattura” di qualche tonnellata di CO2, lontana o prossima a venire!
E se “la normativa regionale non prevede la presenza di termovalorizzatori” sul territorio brindisino, men che meno dovrebbe prevedere la combustione del CDR in impianti non dedicati!....
Quest’anno abbiamo da chiedere un solo regalo dalla Befana: donarci la felicità di avere torto!
Ernesto Musio
dell’Assemblea Prov.le PD e Coord.Comitato 8 giugno
La USB farà tutto il possibile per impedire che la centrale di Torrevaldaliga Nord arrivi a bruciare rifiuti, sia che provengano da Roma che dal nostro territorio, e si adopererà affinché maturi tra i lavoratori elettrici la più ampia contrarietà al riguardo".
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PRECISAZIONE DI UNITI PER LA SALUTE
A questo punto a noi di Uniti per la Salute viene spontanea una riflessione.IL nuovo gruppo a carbone promosso con forza dagli INDUSTRIALI, dai SINDACATI,dalla PROVINCIA DA .......CHE PORTEREBBE MENO INQUINAMENTO.......(ma quando mai?)NON E' PROBABILMENTE LA CILIEGINA SULLA TORTA CHE PERMETTEREBBE ANCHE QUI DI BRUCIARE CDR IN CENTRALE.
Sicuramente negli attuali obsoleti gruppi A CARBONE non è remunerativo bruciare cdr ma nel Nuovo gruppo da 460 MEGAWATT SI POTREBBE OLTRE AL CARBONE SMALTIRE UNA CERTA QUANTITA' DI CDR ............CON DIOSSINA A GO-GO.
E CHI CI PUO' GARANTIRE CHE NON ACCADRA'?
LE ISTITUZIONI CHE DA OLTRE 3 ANNI NON CI HANNO GARANTITO IL RISPETTO DELLO PRESCRIZIONI CONDIZIONANTI ALLA MESSA IN FUNZIONE DEL TURBOGAS?
FORSE sarebbe bene che i cittadini e le forze politiche e sociali avverse ad una simile eventualità iniziassero con forza a far sentire la propria voce PRIMA CHE I POTENTATI ECONOMICI RIESCANO A INFILARCI TUTTI NELLE LORO RETI DA CUI DIFFICILMENTE RIUSCIREMO A SFUGGIRE......
PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI A BRINDISI,COME A CIVITAVECCHIA COME A SAVONA.......
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