Tratto da "Il Governo informa"
Il Nuovo Piano Sanitario per gli anni 2011-2013
Presentazione
Il Piano Sanitario Nazionale (PSN) 2011-2013 approvato, su proposta del Ministro della salute, dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 21 gennaio 2010, è basato sui principi di responsabilità pubblica per la tutela del diritto di salute della comunità e della persona; di universalità, di eguaglianza e di equità d’accesso alle prestazioni; di libertà di scelta; di informazione e di partecipazione dei cittadini; di gratuità delle cure nei limiti stabiliti dalla legge, di globalità della copertura assistenziale come definito dai livelli essenziali di assistenza (LEA)
Il Piano evidenzia come macro obiettivo del Servizio Sanitario Nazionale la promozione del “benessere e della salute dei cittadini e delle comunità”, nella consapevolezza che “la vera ricchezza del sistema sanitario è la salute dei cittadini”.
Esso si basa dunque sui principi di:
- responsabilità pubblica per la tutela del diritto di salute della comunità e della persona;
- eguaglianza ed equità d’accesso alle prestazioni;
- libertà di scelta;
- informazione e partecipazione dei cittadini;
- gratuità delle cure nei limiti stabiliti dalla legge;
- globalità della copertura assistenziale come definito dai livelli essenziali di assistenza (LEA).
Consulta:
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“La costruzione e l'esercizio degli impianti nucleari sono considerate attività di preminente interesse statale e come tali soggette ad autorizzazione unica che viene rilasciata, su istanza dell'operatore e previa intesa con la Conferenza unificata, con decreto del Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, secondo quanto previsto nel presente decreto legislativo”. Per la Consulta però non è sufficiente per dare il via libera alle centrali. Manca un passaggio importante che, guarda caso, è sfuggito al governo. Quale?
Secondo i giudici costituzionali, l’articolo fa difetto “nella parte in cui non prevede che la Regione interessata, anteriormente all'intesa con la Conferenza unificata, esprima il proprio parere in ordine al rilascio dell'autorizzazione unica per la costruzione e l'esercizio degli impianti nucleari”. Chiaro, dunque: non basta l’intesa con la Conferenza unificata, che è la sede congiunta della Conferenza Stato-Regioni e della Conferenza Stato-Città ed autonomie locali, ma occorre prima acquisire il “parere” della Regione nella quale verrà realizzato l'impianto. Siccome la norma in questione “non lo prevede”, la Corte Costituzionale ne ha dichiarato “l'illegittimità costituzionale”. La sentenza.
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