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13 aprile 2011

1) WWF LIGURIA: FORMALE RICHIESTA ALL 'ARPAL per l' inquinamento del Fondale Marino2)GLI ESPOSTI SIAMO NOI

Tratto da Savona News

Il documento reso pubblico sul sito web di ARPAL indica per l'area marina della stazione di Vado ligure , elevate presenze di inquinanti

Il Presidente della Sezione Regionale WWF della Liguria Piombo Marco, ha inviato una formale richiesta ad ARPAL Liguria (i cui vertici risulterebbero tuttora indagati ndr), per conoscere quali sono stati i provvedimenti intrapresi a seguito della presenza di inquinanti nell'area marina della stazione di Vado ligure (macro area ministeriale 2, Savona-Vado ligure).

I dati di tali inquinanti sono emersi esaminando il Programma di monitoraggio di ARPAL per il controllo dell'ambiente marino costiero ligure, periodo di controllo: Agosto 2008- Luglio 2009, RELAZIONE SULL'ATTIVITA' DI MONITORAGGIO E RISULTATI OTTENUTI. Gennaio 2010.

Il documento reso pubblico sul sito web di ARPAL indica per l'area marina della stazione di Vado ligure (macro area ministeriale 2), elevate presenze di inquinanti, in particolare:

– classe ELEVATA del valore medio attuale di TRIX , eccetto quella rilevata a Febbraio 2009 a VAD3 ;
– mentre le comunità fitoplanctonica e zooplanctonica, studiate nell'area C, risulterebbero conformi; la stazione di monitoraggio di Vado ligure risulterebbe caratterizzata a llivello sedimentario ad elevata criticità, con presenza di elevata frazione pelitica e con presunto accumolo di elevate quantita' di inquinanti che supererebbero i valori di SQA – MA;
concentrazioni elevate di metalli rilevate in sedimenti profondi, in particolare cadmio e mercurio:
– le concentrazioni di IPA (idrocarburi policiclici aromatici) nei sedimenti (frazione profonda) risulterebbero nella stazione di Vado ligure, le più alte nel territorio ligure;
valori superiori anche per PCB, TBT, TOC;
– le indagini sulle concentrazioni mitili avrebbero rilevato una concentrazione di PB superiore al limite fissato dal regolamento CE 1881/2006.


WWF Sezione Liguria
Il Presidente Sezione Regionale
Piombo Marco

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Guardate il NOSTRO POST del 4 dicembre 2010 e relativi GRAFICI

VALERIA ROSSI :Com’è profondo il (livello di inquinamento) del Nostro mare Ligure

Ne riportiamo solo uno stralcio , il piu' eclatante che riguarda le IPA totali e le conclusioni del post:


Lo riportiamo perché è particolarmente interessante quel numerino (53,7) in alto, accanto alla linea rossa: significa che, se questa linea fosse stata riprodotta interamente per il valore riportato, sarebbe occorso un foglio TRE VOLTE PIU’ GRANDE di quello previsto per il diagramma.
E naturalmente vi invitiamo ancora una volta ad osservare dove sta la linea orizzontale, quella dei limiti previsti dalla legge.( dovrebbe essere prossima ALLO 0) E anche dove stanno i valori relativi al torrente Lerone, quello dell’”inquinamento da record”.

Come può succedere?
Come può andare tutto avanti così, tranquillamente?
Semplice: si va avanti così perché nessuno dice niente.

........E perché, se finora siamo stati calmi, tranquilli e innocui, saremo costretti a cominciare a mordere (legalmente, sia chiaro) ora che si parla addirittura di volere RADDOPPIARE ......


Perché anche alla calma (e alle prese per i fondelli) c’è un limite.

LEGGI L'ARTICOLO INTEGRALE

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"GLI ESPOSTI SIAMO NOI......."

"E la scelta non può essere tra carbone e carbone, visto che IL METANO C'E' GIA', ED INQUINA DECISAMENTE MENO. Quasi nessuno vuol vivere senza corrente elettrica com'è logico, ma ridurre il più possibile i rischi per la salute anzichè negarli fa parte delle responsabilità imprescindibili di ogni azienda, di ogni Amministrazione, di ogni Politica."


Alla Regione Liguria che avra' l'immensa Responsabilita' di decidere per il futuro nostro e del nostro territorio e a chi........ vuole condannarci a altri 50 anni di carbone arrivano molte risposte dalla societa' civile che non vuole piu' subire ancora ulteriore carbone.
Ecco alcune delle tantissime risposte all' accorato appello ai politici della LIBRERIA UBIK e di SAVONA NEWS.


Tratto da SAVONA News

Varazze? No, Cornigliano! E il turismo dove va a finire?

Ancora carbone? E la salute? E gli albergatori, bagni marini e commercianti, si rendono conto che ci stanno bruciando la terra sotto i piedi? Che tra qualche anno qui non ci verrà più nessuno, perché nessuno va in vacanza a Cornigliano!

È stato tutto un teatrino tra il presidente Burlando e la proprietà della centrale per far credere alla gente che la TP si è piegata ai voleri della politica (quindi della gente), in realtà la Tirreno Power ha, per ora, ottenuto quello che voleva , ossia il raddoppio dei gruppi e il mantenimento del tipo di combustibile usato: il carbone ed eventualmente ...immondizia.

Questo nonostante l’Ordine dei Medici, l’Istituto Nazionale per la ricerca sul cancro, il Ministero della Salute e la Confederazione Agricoltori di Savona, abbiano fortemente criticato e messo in guardia la TP e la Regione stessa sull’uso e la combustione di questo pericoloso minerale. In campagna elettorale Burlando e il PD si erano schierati contro l’uso del carbone, oggi chissà perché,hanno cambiato idea….che strano comportamento ! e che vile tradimento verso gli elettori !

Attualmente la centrale di Vado ha utili (belli puliti) per cento milioni di euro l’anno e in cambio ci sta inquinando aria, terra e mare in maniera irreversibile. I prodotti che stiamo coltivando nella nostra campagna non sono puri come pensiamo, anzi probabilmente sono pericolosi. A essere saggi sarebbe meglio non bere il vino che ricaviamo dalle nostre vigne e non mangiare il pesce pescato qua in giro. Ho visto un diagramma fornito dall’ARPAL in cui ammettono che il mare intorno a Vado è molto ma molto più inquinato del tratto davanti alla Stoppani di Cogoleto. Notate che il mare “intorno” a Vado non ha confini precisi…… e i veleni scaricati in acqua (come in cielo) hanno nomi terribili che vanno dall’arsenico a minerali radioattivi.
Attualmente si bruciano circa 17.000 tonnellate all’anno di carbone (dati sempre forniti dalla TP) e posso assicuravi che si tratta di tonnellate di veleno che ci respiriamo allegramente. Ma tutto ciò è giusto?

Cosa fa la politica?

Strizza l’occhio a chi ha i soldi e può foraggiare le campagne elettorali? E i sindaci che per legge controllano la salute della popolazione? Stanno controllando o si fanno belli alle premiazioni delle gare della melanzana ?
E gli albergatori, bagni marini e commercianti, si rendono conto che ci stanno bruciando la terra sotto i piedi? Che tra qualche anno qui non ci verrà più nessuno, perché nessuno va in vacanza a Cornigliano!
La Tirreno Power guadagna 100 milioni l’anno, mentre noi siamo destinati a morire (in tutti i sensi)."

Stefano Vallerga
Gente Comune Varazze

Nota di UNITI PER LA SALUTE.

Abbiamo due precisazioni da fare :

DALLA DICHIARAZIONE AMBIENTALE di Tirreno Power in realtà il carbone bruciato nel 2008 è stato un milione quattrocento-sessantaduemila tonnellate.

I DUE SINDACI DI QUILIANO E DI VADO LIGURE FERRANDO E CAVIGLIA SI STANNO CONCRETAMENTE BATTENDO CONTRO L' AMPLIAMENTO A CARBONE DELLA CENTRALE, CON COERENZA NEL RISPETTO DEGLI IMPEGNI PRESI NEI CONFRONTI DEI CITTADINI .

AUSPICHIAMO CHE TUTTI I CITTADINI E LE AMMINISTRAZIONI DEI MOLTISSIMI COMUNI CHE SI SONO SCHIERATI UFFICIALMENTE CONTRO IL POTENZIAMENTO INTENSIFICHINO IN TUTTE LE SEDI L' IMPEGNO A TUTELA DELLA SALUTE DEI CITTADINI E DEL RISPETTO DI TUTTE LE LEGGI E DI TUTTE LE NORME VIGENTI.

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Tratto da Savona News

I Verdi: SI all'esposto contro Tirreno Power

I verdi sono assolutamente contrari al raddoppio di Tirreno Power ...
Il carbone come fonte di energia va abbandonata perché anche se le emissioni fossero ridotte a zero ( e ne siamo ben lontani) è la fonte più inquinante per il riscaldamento globale a causa della produzione di CO2 .
La produzione di CO2 è proporzionale al combustibile bruciato ossia alla potenza della centrale e non esistono filtri in grado di ridurre la CO2.
L' Italia ha ratificato un protocollo europeo che prevede la diminuzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020. Dovremmo quindi occuparci della chiusura delle centrali a carbone invece a Vado Ligure stiamo discutendo di aprirne una nuova.
Ci stiamo muovendo direzione contraria ai paesi più avanzati. A fine 2010 la Danimarca ha annunciato che entro il 2050 dirà addio ai combustibili fossili (petrolio, carbone, metano) riducendo le emissioni di gas serra del 80-95%.
In Liguria le scelte del PD in Regione e del segretario provinciale Di Tullio condanneranno la provincia di Savona a respirare Carbone per i prossimi 50 anni. Questo contro il volere della popolazione....
I verdi sostengono con convinzione i cittadini contro l' inquinamento dovuto al carbone e aderisco all'appello dei comitati firmando l' esposto sia personalmente che come partito.

Simona Simonetti

Leggi l'articolo integrale su Savona News

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Tratto da Savona News

MoVimento 5 Stelle: Sosteniamo l'esposto - denuncia contro il Carbone. Non solo, siamo tra i firmatari

"Il MoVimento 5 Stelle di Savona non può che essere d’accordo sull’esposto presentato da cittadini e comitati per evidenziare la situazione critica della centrale Tirreno Power, tanto più che uno dei nostri candidati è tra i sottoscrittori dell’esposto stesso

La problematica del carbone come combustibile solo “falsamente” economico, in realtà obsoleto e pericoloso, è ormai evidente a gran parte del mondo industrializzato.

La nostra situazione locale è aggravata dal fatto che le pretese dell’Azienda sono quasi esclusivamente dovute a richiesta di maggior profitto, puro e semplice. Né esigenze energetiche, né occupazionali, giustificano un così abnorme ampliamento e investimento a carbone, fuori tempo e fuori luogo.

Il futuro, anche considerando la drammatica odissea giapponese, è altrove: verso l’energia prodotta con mezzi meno inquinanti, risparmiata e non trattata come una merce, distribuita in modo oculato e diffuso secondo il sistema delle smart grid.
E’ la sopravvivenza del mondo stesso che ce lo chiede, e l’Europa sta provando ad adeguarsi, dichiarando (all’opposto di chi minaccia perdite occupazionali se non si cede ai progetti più devastanti) che questo produrrà sviluppo e posti di lavoro, oltre che maggior benessere per la comunità.

Per una volta, una volta tanto, vogliamo smetterla di arrenderci alle sirene del profitto che ci trascinano a peso morto in un nefasto passato, e iniziare a investire invece nel futuro?”

MoVimento 5 Stelle - Savona

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Tratto da Savona News

Tirreno Power: anche il nazionale di Legambiente boccia la proposta "inaccettabile e offensiva per la Liguria"

"Bisogna uscire definitivamente dal carbone, in Liguria e nel resto d’Italia", sostiene Stefano Sarti, presidente di Legambiente

Una proposta inaccettabile e addirittura offensiva per la Liguria. Per Legambiente, l’ampliamento della centrale a carbone di Vado Ligure prospettato ieri dal direttore generale della Tirreno Power - che prevede il rifacimento integrale dei due vecchi gruppi a carbone da 330 megawatt ciascuno, come richiesto dalla giunta Burlando, e la costruzione di un nuovo gruppo da 460 megawatt, portando l’investimento sulla centrale a 1,4 miliardi di euro – non è una strada percorribile.

“La Liguria ha già tre grosse centrali a carbone e un livello elevato di emissioni di gas serra - commenta il presidente di Legambiente Liguria Stefano Sarti -. Non può certo permettersi di ampliare il proprio parco termoelettrico a carbone, incrementando ulteriormente la produzione di gas climalteranti invece di ottemperare agli accordi di riduzione presi in sede europea.

Per lo stesso motivo - prosegue Sarti – riteniamo sbagliata anche la decisione della giunta regionale, che apre la strada a un nuovo gruppo a carbone. I due gruppi esistenti non hanno ancora ottenuto l’Aia e questo è il problema vero. Sono fuori da tutti gli standard tecnologici europei, e andrebbero sostituiti con gruppi a metano, senza ampliare la produzione a carbone”.

Il carbone, propagandato come pulito ed economico, è, infatti, il combustibile fossile che produce più emissioni e rappresenta il maggiore pericolo che il nostro Paese ha di fronte se vuole raggiungere gli obiettivi previsti dall’Unione europea che impone all’Italia una riduzione vincolante del 5,2% rispetto al 1990 da raggiungere entro il 2020.

Legambiente ricorda che nel 2009 le 12 centrali a carbone attive in Italia, a fronte di una produzione di solo il 13% di elettricità, hanno emesso il 30% dell’anidride carbonica prodotta complessivamente dal settore termoelettrico, circa 36 milioni di tonnellate (Mt) di CO2 sul totale di circa 122, risultando il settore industriale peggiore rispetto agli obblighi di riduzione previsti da Kyoto.

“Sul carbone in Italia si continua a millantare e a omettere tutti i problemi connessi al suo uso – aggiunge Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente - È arrivato il momento di fermare la politica energetica autolesionistica del nostro Paese per rilanciare il sistema di produzione di energia, l’industria, i trasporti e l’edilizia, partendo dall’innovazione e dalle tecnologie pulite”.

NOTA DI UNITI PER LA SALUTE.

PRENDIAMO SICURAMENTE ATTO DELLA ATTUALE FORTE PRESA DI POSIZIONE E AUSPICHIAMO CHE COLLABORINO CON IL TERRITORIO PER SUPERARE QUESTA POLITICA ENERGETICA AUTOLESIONIOSTICA DEL NOSTRO TERRITORIO E DELL' ITALIA IN GENERALE)

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