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15 aprile 2011

1)VADO LIGURE- QUILIANO:IN ATTESA DELL'AIA. 2) I SINDACI POSSONO ESPRIMERE UN PARERE VINCOLANTE

CENTRALE TIRRENO POWER AGGIORNAMENTO.

DA IERI MATTINA I DUE GRUPPI A CARBONE PARREBBERO FERMI E SEMBREREBBE IN FUNZIONE IL SOLO GRUPPO A TURBOGAS.
MANOVRE STRATEGICHE, MANUTENZIONE O ALTRO?

NON E' DATO SAPERE ASPETTIAMO GLI EVENTI.

MA DA ANNI SIAMO IN ATTESA CHE IL PROCEDIMENTO DI AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE VENGA FINALMENTE ULTIMATO.
PER CHI SI VOLESSE DOCUMENTARE ECCO IL COLLEGAMENTO AL SITO DEL MINISTERO dove si possono leggere anche tutte osservazioni alla procedura in corso.

E'STATA FATTA RICHIESTA DI RINNOVO l' 8 FEBBRAIO 2007 E DA ALLORA IL PROCEDIMENTO E' "IN CORSO".
SUL SITO DEL MINISTERO DELL'AMBIENTE LEGGIAMO
:

INFORMAZIONI RELATIVE ALL'ITER
04/04/2011 Richiesta integrazioni Commissione IPPC

RIMANIAMO IN ATTESA.
_________________________________
Tratto da Il Faro
“Tutela ambientale: il presupposto delle attività economiche”
Il Faro on line - “La tutela ambientale è il presupposto delle attività economiche e per quanto riguarda il mare, per conciliare le varie esigenze, occorre rilanciare la gestione integrata della fascia costiera secondo i principi della Convenzione Internazionale di Barcellona”.

Questo il messaggio espresso dal Presidente del Parco Nazionale del Circeo, Gaetano Benedetto, al convegno “Blue Economy per il Mediterraneo” tenutosi oggi a Gaeta.
Benedetto ha illustrato le principali problematicità che affliggono il Mare Nostrum ed ha documentato come molte di queste in realtà hanno un’origine terrestre.
La gran parte dell’inquinamento marino deriva infatti dal mancato controllo degli scarichi che, anche attraverso i fiumi, hanno aumentato i carichi inquinanti......


CONSIDERAZIONE DI "UNITI PER LA SALUTE"
FONDAMENTALE AVERE RISPOSTE DA CHI DI COMPETENZA AI NOSTRI DUBBI:
VIENI TUTELATO A DOVERE IL NOSTRO MAR LIGURE?
E........IL SANTUARIO DEI CETACEI?
GLI SCARICHI SONO CONTROLLATI A NORMA DI LEGGE?
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Tratto da PeacelinK
Ilva,DI TARANTO autorizzazione integrata ambientale (AIA)

AIA, dossier di Altamarea

I sindaci di Taranto e Statte possono esprimere un parere vincolante
9 aprile 2011 - Alessandra Congedo

«Ieri abbiamo mandato al Ministero dell’Ambiente una sintesi delle principali criticità ambientali dello stabilimento Ilva e delle incredibili incongruenze della Commissione Ippc. A Roma devono sapere che siamo determinati a contrastare con ogni mezzo qualunque Aia annacquata». Le parole di Biagio De Marzo, dette a nome di Altamarea, nel corso di una conferenza stampa tenuta insieme a Luigi Boccuni, sono spinte da un forte timore: «Non vorremmo che il Governo ci riservasse un altro scherzetto, come il decreto sul benzo(a)apirene approvato nello scorso mese di agosto che ha, di fatto, prorogato la scadenza per il rispetto dei limiti di emissione».

Questi sono giorni cruciali per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale al siderurgico.........

«A distanza di un mese e mezzo non si ha alcuna notizia di tavoli tecnici o altro – ha sottolineato l’ing. De Marzo – dopo aver espresso assoluto dissenso sul parere istruttorio conclusivo perché erroneo, ingannevole e del tutto inadeguato al rilascio dell’Aia, denunciamo all’opinione pubblica l’operato della Commissione Ippc e le sue lungaggini che permettono all’Ilva di continuare a gestire gli impianti senza apportare riduzioni effettive del carico inquinante»
.

Sono tanti i punti critici evidenziati da Altamarea nel documento inviato ieri al Ministero dell’Ambiente

Le fonti di maggiore preoccupazione indicate dagli ambientalisti sono due: le cokerie e i parchi minerali.

«In nessuna parte del mondo è possibile mettere le cokerie vicino ai centri abitati – ha detto l’ingegnere – per questo motivo chiediamo che venga realizzato un piano operativo per la loro delocalizzazione. Se questo problema non verrà risolto, l’Ilva potrà andare incontro a brutte sorprese, anche da parte della Magistratura, come accaduto qualche anno fa». L’altro fronte caldo è quello dei parchi minerali tuttora scoperti nonostante l’estrema vicinanza al rione Tamburi: «Per intervenire in questo ambito l’azienda dovrebbe mettere mano al portafogli per importi considerevoli – ha evidenziato l’esponente di Altamarea – finora, però, ha dimostrato di non avere alcuna intenzione di farlo».

In una nota inviata al Ministero dell’Interno – Direzione Regionale Puglia, lo scorso 5 aprile, Altamarea ha chiesto chiarimenti su un un’altra questione: «Dall’esame di due documenti ufficiali dei Vigili del Fuoco del 2008 e del 2009, abbiamo rilevato che l’Ilva di Taranto, nonostante sia assoggettata alla direttiva Seveso, continua a funzionare da anni senza il Certificato Prevenzione Incendi e il nulla osta in materia di Rischio di Incidente Rilevante – ha spiegato De Marzo – il Comitato Tecnico Regionale, dopo aver respinto più volte il Rapporto di Sicurezza del gestore, lo aveva ritenuto validabile a condizione che entro il 31/12/2009, fossero soddisfatte 15 prescrizioni e 6 raccomandazioni. ...

Alla luce di tutti questi elementi, gli ambientalisti hanno lanciato un accorato appello alle istituzioni nazionali e locali affinché non acconsentano al rilascio di un Aia e di un Piano di Monitoraggio e Controllo "annacquati", deleteri per un territorio già gravemente provato a livello ambientale e sanitario.

«Al Ministero dell’Ambiente chiediamo di assumersi direttamente la responsabilità della bozza. Mentre ai sindaci di Taranto e Statte ricordiamo che sono loro gli unici a poter esprimere un parere vincolante sul rilascio dell’Aia. Facciano valere il peso di questo potere e prendano una posizione precisa prima che sia troppo tardi».

Leggi l'articolo integrale

Conferenza stampa di Altamarea

Preoccupazioni di AltaMarea per l'AIA a Ilva SpA stabilimento di Taranto

Di seguito riportiamo gli appunti relativi alla conferenza stampa del 9 Aprile 2011
12 aprile 2011 - Altamarea

Ilva

Allegati

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