MANOVRE STRATEGICHE, MANUTENZIONE O ALTRO?
SUL SITO DEL MINISTERO DELL'AMBIENTE LEGGIAMO :
04/04/2011 Richiesta integrazioni Commissione IPPC RIMANIAMO IN ATTESA. |
Questo il messaggio espresso dal Presidente del Parco Nazionale del Circeo, Gaetano Benedetto, al convegno “Blue Economy per il Mediterraneo” tenutosi oggi a Gaeta.
AIA, dossier di Altamarea
«Ieri abbiamo mandato al Ministero dell’Ambiente una sintesi delle principali criticità ambientali dello stabilimento Ilva e delle incredibili incongruenze della Commissione Ippc. A Roma devono sapere che siamo determinati a contrastare con ogni mezzo qualunque Aia annacquata». Le parole di Biagio De Marzo, dette a nome di Altamarea, nel corso di una conferenza stampa tenuta insieme a Luigi Boccuni, sono spinte da un forte timore: «Non vorremmo che il Governo ci riservasse un altro scherzetto, come il decreto sul benzo(a)apirene approvato nello scorso mese di agosto che ha, di fatto, prorogato la scadenza per il rispetto dei limiti di emissione».
Questi sono giorni cruciali per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale al siderurgico.........
Sono tanti i punti critici evidenziati da Altamarea nel documento inviato ieri al Ministero dell’Ambiente
Le fonti di maggiore preoccupazione indicate dagli ambientalisti sono due: le cokerie e i parchi minerali.
«In nessuna parte del mondo è possibile mettere le cokerie vicino ai centri abitati – ha detto l’ingegnere – per questo motivo chiediamo che venga realizzato un piano operativo per la loro delocalizzazione. Se questo problema non verrà risolto, l’Ilva potrà andare incontro a brutte sorprese, anche da parte della Magistratura, come accaduto qualche anno fa». L’altro fronte caldo è quello dei parchi minerali tuttora scoperti nonostante l’estrema vicinanza al rione Tamburi: «Per intervenire in questo ambito l’azienda dovrebbe mettere mano al portafogli per importi considerevoli – ha evidenziato l’esponente di Altamarea – finora, però, ha dimostrato di non avere alcuna intenzione di farlo».
In una nota inviata al Ministero dell’Interno – Direzione Regionale Puglia, lo scorso 5 aprile, Altamarea ha chiesto chiarimenti su un un’altra questione: «Dall’esame di due documenti ufficiali dei Vigili del Fuoco del 2008 e del 2009, abbiamo rilevato che l’Ilva di Taranto, nonostante sia assoggettata alla direttiva Seveso, continua a funzionare da anni senza il Certificato Prevenzione Incendi e il nulla osta in materia di Rischio di Incidente Rilevante – ha spiegato De Marzo – il Comitato Tecnico Regionale, dopo aver respinto più volte il Rapporto di Sicurezza del gestore, lo aveva ritenuto validabile a condizione che entro il 31/12/2009, fossero soddisfatte 15 prescrizioni e 6 raccomandazioni. ...
Alla luce di tutti questi elementi, gli ambientalisti hanno lanciato un accorato appello alle istituzioni nazionali e locali affinché non acconsentano al rilascio di un Aia e di un Piano di Monitoraggio e Controllo "annacquati", deleteri per un territorio già gravemente provato a livello ambientale e sanitario.
«Al Ministero dell’Ambiente chiediamo di assumersi direttamente la responsabilità della bozza. Mentre ai sindaci di Taranto e Statte ricordiamo che sono loro gli unici a poter esprimere un parere vincolante sul rilascio dell’Aia. Facciano valere il peso di questo potere e prendano una posizione precisa prima che sia troppo tardi».
Preoccupazioni di AltaMarea per l'AIA a Ilva SpA stabilimento di Taranto
Allegati
- Appunti conferenza stampa Altamarea Aprile 2011 (269 Kb - Formato doc)
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