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09 aprile 2011

REGIONE LIGURIA PAESE DEL TERZO MONDO?

REGIONE LIGURIA PAESE DEL TERZO MONDO?BUONA LETTURA..........e MEDITATE

Tratto da Buone Notizie.it

Banca Mondiale: stop alle centrali elettriche a carbone

Il principale colosso mondiale attivo nell’ambito della ricostruzione e dello sviluppo ha dichiarato un decisivo stop ai finanziamenti per la costruzione di nuove centrali elettriche a carbone. La decisione tira le fila di un percorso piuttosto lungo: già nel 2009 la Banca Mondiale aveva iniziato a riconsiderare le proprie strategie per il decennio 2011-2021 e Robert Zoellick (attuale presidente) aveva più volte espresso la necessità di riallineare i criteri di finanziamento con gli obiettivi del cambiamento climatico.

Ciononostante – e nonostante la costante partecipazione della banca ai summit sul clima – (non è un caso che l’attuale decisione sia stata resa nota parallelamente alla Conferenza di Bangkok), lo stop al finanziamento alle centrali inquinanti si è fatto attendere a lungo: ne sono stata una spia più che esauriente le frequenti manifestazioni ambientaliste davanti alle sedi del colosso bancario a Roma, Parigi, Madrid, Londra, Berlino e Washington.

La risoluzione attuale ha suscitato reazioni tutt’altro che univoche: se – da una parte – la dichiarazione marca un significativo giro di vite, dall’altra uno dei suoi corollari ha suscitato aspre critiche. Robert Zoellick ha infatti specificato che verranno operate delle eccezioni per le centrali elettriche dei paesi più disagiati: in pratica, sarà ancora possibile per la World Bank, finanziare la costruzione di centrali elettriche inquinanti nei paesi del terzo Mondo.L’eccezione è stata motivata in base alla necessità di garantire accesso all’elettricità a popolazioni che non dispongono delle risorse necessarie per sviluppare sistemi basati su fonti di energia alternative.

Le organizzazioni ambientaliste hanno però sottolineato che questa politica consentirebbe a World Bank di attuare delle eccezioni particolarmente consistenti, considerata l’attenzione che il gruppo bancario ha sempre riservato alle imprese del Terzo Mondo... Questo, unito al fatto che nel 2010 World Bank abbia stanziato 6,6 miliardi di dollari (cioè il 116% in più rispetto all’anno precedente) per la costruzione di centrali elettriche inquinanti, getta qualche ombra sulla recente risoluzione pubblicizzata da Zoellick, giustificando lo scetticismo con cui è stata accolta la decisione.

Nonostante le inevitabili zone d’ombra – tuttavia – la decisione di World Bank si configura come un risultato altamente positivo, non solo per le conseguenze concrete che determinerà (in questo campo, la strada da percorrere è ancora lunga), ma anche perché testimonia in modo esauriente quanto possa essere concretamente determinante la pressione esercitata da una diffusa coscienza civile.

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CONSIDERAZIONI DI UNITI PER LA SALUTE

Questo articolo ci porta a fare alcune amare considerazioni:

In Liguria,dove in un piccolo fazzoletto di terra operano ben 3 inquinanti centrali elettriche a carbone,GENOVA-SAVONA- LA SPEZIA e dove A SAVONA si vorrebbe autorizzare un nuovo gruppo a carbone (E POI ..UN SECONDO) possiamo CONSIDERARCI PAESI DEL TERZO MONDO?

ANCHE IN LIGURIA ABBIAMO la necessità di garantire accesso all’elettricità a popolazioni ( popolazione Italiana nel complesso)che non dispongono delle risorse(intellettive o economiche....)necessarie per sviluppare sistemi basati su fonti di energia alternative?

IN LIGURIA PERO' IL VOLER PERSEVERARE CON IL CARBONE NONOSTANTE CHE NELLA POPOLAZIONE VI SIA "una posizione maggioritaria che punta al superamento del carbone " testimonia in modo lampante quanto non sia concretamente e democraticamente determinante la pressione esercitata da una diffusa coscienza civile.

COME NEL TERZO MONDO ANCHE PER NOI CI SARANNO ALTRI 40 ANNI DI CARBONE?

NON ABBIAMO PAROLE PER DESCRIVERE IL NOSTRO DISAPPUNTO... PER NOI E PER LORO.

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Tratto da ASCA

UE: E' LA GOVERNANCE AMBIENTALE LA NUOVA GRANDE EMERGENZA
L'emergenza nucleare in Giappone ha costretto anche i cittadini e i governi meno attenti a un doloroso bagno di realta'. Il vento radioattivo di Fukushima - spiega Gianni Pittella, vice presidente vicario del Parlamento Europeo - e' passato alto e indebolito sui cieli d'Europa ma ha lasciato al contrario tracce profonde nella nostra societa'. In Germania non sono l'immigrazione e le vicende giudiziarie di un politico le prime emergenze che i cittadini chiedono di affrontare alla politica, ma l'abbandono dell'atomo e il risanamento dell'ambiente. Un orientamento maturato nel tempo e accelerato dal nuovo incidente nucleare sta portando il partito ambientalista a divenire la prima formazione politica tedesca.
A 25 anni esatti dal disastro di Cernobyl e dopo le piccole e grandi catastrofi recenti dovute all'inquinamento del mare per l'immissione incontrollata di idrocarburi, la lezione si ripete. Per il controllo del clima sempre piu' surriscaldato e l'inquinamento, i confini geografici e politici non contano. L'acqua, l'aria che respiriamo, le risorse del pianeta non possono essere considerati dei beni privati che ciascuno di noi puo' utilizzare, sprecare, deteriorare a suo piacimento. Le conseguenze di incidenti verificatisi anche a decine di migliaia di chilometri di distanza attraverso l'ecosistema si propagano velocemente in tutto il mondo e nessuno puo' dirsi al sicuro.
Ecco perche' - sottolinea quindi Pittella - la governance ambientale comune e' divenuta, dopo quella economica conseguente all'altra globalizzazione, della finanza e del credito, la seconda grande emergenza entrata nell'agenda dell'Unione europea.
La spinta dell'opinione pubblica davanti all'enormita' del rischio prodotto dal verificarsi di un incidente nucleare, sotto gli occhi di tutti dopo quello che e' accaduto in un paese da questo punto di vista tecnologicamente avanzato, dovrebbe spalancare le porte allo sviluppo di energie alternative ed ecosostenibili e a una moratoria sulle centrali.

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