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18 giugno 2011

1)Veleni alla foce del Quiliano, Caviglione: "L'assessore Briano cade dal pero ma... " 2) Lettera aperta del Comitato di Spotorno-Noli

Tratto da Savona News

Veleni alla foce del Quiliano, Caviglione: "L'assessore Briano cade dal pero ma..."


Ora che i grandi giornali pubblicano gli studi sui veleni "dimenticati" nella rada di Vado, la pioggia di pere è un'alluvione....

Così dichiara il consigliere provinciale Marco Caviglione (Medico, IdV) "La Briano cade (o finge di cadere) dal pero, ma nel consiglio provinciale dello scorso febbraio (8/2/2011) avevo esposto un'interpellanza in proposito (con lo studio Arpal in allegato), preparata oltre 2 mesi prima, alla quale come al solito, Paolo Marson ha dato una "non risposta", confondendo inoltre l'acqua di scarico di Tirreno Power (sotto accusa) con quelle di raffreddamento, e scambiando la foce del Quiliano con quella del torrente Segno."
Va aggiunto per la cronaca che l'argomento era stato pubblicamente illustrato nel merito e dettagliatamente anche durante l'ultimo pubblico convegno al Teatro Chiabrera, organizzato della Onlus Uniti per la Salute

Guarda il video su You tube
Della serata e dei suoi contenuti,
diversi giornali offrirono al pubblico dovuto resoconto, anche quelli minori e semisconosciuti al Grande Pubblico degli assessori regionali "all'ambiente" come Striscia La Notizia, e Savonanews.it con un pezzo del 19 febbraio 2011 titolato "Uniti per la Salute" consultabile QUI. Just in case of pears.
A proposito: che fine ha fatto l'inchiesta su Arpal?
Leggi l 'articolo integrale su Savona News e le news collegate


Leggi anche la lettera del Comitato di Spotorno-Noli del 13 mrzo 2011

LETTERA APERTA del 13/03/2011 all' Assessore all'Ambiente della Regione Liguria e p. c. al Presidente della Regione Liguria "

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Se REAMENTE ci volgiamo all'efficienza energetica e affidiamo il nostro futuro alle energie rinnovabili altri 50 anni di carbone non ci servono proprio.....Anche perchè in Liguria produciamo già oggi un surplus di energia

Tratto da Agi

ENERGIA: REGIONE LIGURIA, 21 MLN PER NUOVI IMPIANTI RINNOVABILI


(AGI) - Genova, 17 giu. - Ammontano a 21 milioni di euro le risorse messe a disposizione dalla Regione Liguria per incentivare la produzione di energie da fonti rinnovabili e promuovere l'efficienza energetica. Lo hanno comunicato oggi il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, insieme agli assessori allo Sviluppo Economico e all'Ambiente, rispettivamente Renzo Guccinelli e Renata Briano, il giorno prima dell' inaugurazione a Stella, nel savonese, del nuovo campo eolico e all'indomani del referendum sul nucleare. "Il divario tra la Liguria e le altre regioni - ha chiarito l'assessore Guccinelli - e' significativo anche per la conformazione del nostro territorio, ma nei prossimi anni assisteremo ad un forte recupero, grazie anche agli investimenti attivati e a una nuova politica di semplificazione delle procedure per fare in modo che le aziende abbiano meno vincoli".
A questo proposito, la Giunta regionale sta rivedendo le norme tecniche della VIA, la valutazione di impatto ambientale, per innalzare la soglia di applicazione per gli impianti fotovoltaici situati sui tetti e nelle pertinenze degli edifici, dagli attuali 20 kW a 200.
Anche sul fronte dei procedimenti abilitativi per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, verranno introdotte modifiche per snellire l'iter autorizzativo.......Leggi l'articolo integrale
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...... E IL CARBONE CONTINUA A MIETERE VITTIME INNOCENTI


Tratto da Noalcarbone

Bambini come ratti nelle miniere di carbone, documentario di Pierre Monégier

"Les enfants rats des mines", documentario vince il Premio Luchetta 2011, "Per aver descritto con la forza delle immagini e l’efficacia del linguaggio il dramma dei bambini costretti a lavorare nelle miniere di carbone otto ore al giorno per meno di un euro.

Clicca qui per vedere un estratto

E’ la storia dei “bambini talpa” di Meghalaya, una remota provincia del nord est dell’india. E’ il lato oscuro della nuova fiorente economia Indiana.
In questo territorio dimenticato, circa 70.000 bambini dai 9 ai 14 anni vengono costretti a lavorare nelle miniere di carbone in condizioni estremamente pericolose. Le stime delle ONG riferiscono che circa una cinquantina di bambini hanno perso la vita nelle miniere nel 2009. Lavorano sette giorni su sette, otto ore al giorno, 70 metri sotto terra in tunnel strettissimi che i minatori chiamano le “tane dei topi”. Questi bambini provengono dalle aree più povere del Nepal e del Bangladesh e vengono portati a Meghalaya (India) da intermediari che promettono loro di guadagnare molti soldi, ma poi invece rischiano la vita per 1 euro al giorno. La presenza di organizzazioni internazionali come l’Unicef in quest’area è vietata, c’è soltanto una piccola organizzazione locale che sta lottando per i loro diritti e ha portato il caso davanti alla Corte Suprema dell’India."
Fonte

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