COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE.

QUESTO BLOG UTILIZZA COOKIES ,ANCHE DI TERZE PARTI.SCORRENDO QUESTA PAGINA ,CLICCANDO SU UN LINK O PROSEGUENDO LA NAVIGAZIONE IN ALTRA MANIERA ,ACCONSENTI ALL'USO DEI COOKIES.SE VUOI SAPERNE DI PIU' O NEGARE IL CONSENSO A TUTTI O AD ALCUNI COOKIES LEGGI LA "COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE".

05 luglio 2011

1)Il Governo favorisce il carbone con legge “ad aziendam” 2)Savona vuole partecipare a Roma alla discussione suTirreno Power. .....

Leggi su Rovigo oggi: Il Governo favorisce il carbone .

ECCO IL NUOVO CHE AVANZA " L' INNOVATIVA..... COMBUSTIONE DI CARBONE",NATURALMENTE A SCAPITO DELLA POPOLAZIONE, DEL TURISMO E DELL'AMBIENTE NEL DELTA DEL PO E NON SOLO.....

PER LE ENERGIE RINNOVABILI FORSE IL GOVERNO DEVE ANCORA
VALUTARE ADEGUATAMENTE ..............


Era legittimo aspettarsi un rilancio energetico che tenesse conto del contesto europeo che ci obbliga ad arrivare al 17 per cento di energia da fonti rinnovabili al 2020 triplicando la disponibilità attuale ma in
ITALIA LA LUNGIMIRANZA E LA PIANIFICAZIONE ENERGETICA E' ORMAI DA TEMPO UNA CHIMERA .....


Tratto da" La Voce Dell'Emergenza"

Centrale Porto Tolle: nella manovra finanziaria una vergognosa norma per l’Enel

Nella nuova manovra finanziaria il Governo ha introdotto una norma che favorisce lo smantellamento di centrali alimentate ad olio per trasformarle a carbone.

E’ un perfetto esempio di legge “ad aziendam”,

con la quale non solo si vanifica la sentenza del Consiglio di Stato sulla valutazione di impatto ambientale, ma si decide deliberatamente di ignorare – per fare l’interesse dell’ENEL l’impatto ambientale e sanitario di una centrale a carbone nel cuore di una delle aree, il Delta del Po, più fragili e a rischio del Paese.

Oggi, insieme a Legambiente, WWF e Italia Nostra, abbiamo scritto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano perché impedisca che il Governo aggiri una sentenza “scomoda” sostituendosi ai giudici che hanno già sentenziato sulla incompatibilità ambientale del carbone.

La conversione a carbone della centrale di Porto Tolle comporterebbe l’emissione di oltre 10 milioni di tonnellate annue di anidride carbonica (CO2), il principale responsabile del riscaldamento globale; nonché la movimentazione, in un parco naturale già fragilissimo, di 5 milioni di tonnellate di carbone all’anno e di un altro milione di tonnellate tra calcare, gessi e ceneri.

Tutto questo per salvare meno di 200 posti di lavoro che potrebbero essere assorbiti da un equivalente impianto a gas naturale, ipotesi più razionale visto che accanto al sito della centrale è stato costruito il più importante terminale gasifero off-shore.

I rischi posti dalla conversione a carbone sono quindi evidenti, senza contare che il carbone è tra i fattori che ritardano il lancio, in Italia, di una seria politica di investimenti sulle rinnovabili e l’efficienza che secondo numerose stime (nazionali, internazionali e sindacali) porterebbe nel nostro Paese migliaia di posti di lavoro.

Qui il testo della lettera al Presidente della Repubblica

(Greenpeace)


_________________________________

Articolo pubblicato ,in prima pagina ,su La Stampa di ieri su Savona e Provincia:

IL COMUNE DI SAVONA CHIEDE AL MINISTERO DI POTER PARTECIPARE ALLA CONFERENZA DEI SERVIZI SU TIRRENO POWER.



Inserisci link Leggi anche su Uomini Liberi

SILVESTRO:Albissola Marina faccia sentire la sua voce alla Conferenza dei Servizi sulla centrale termoelettrica Tirreno Power.

.....
Pensiamo che sull'ipotesi di potenziamento della centrale termoelettrica di Vado attraverso la messa in funzione di nuove unità a carbone, l'Amministrazione Comunale di Albissola Marina abbia il dovere di far sentire la propria voce, nel rispetto del voto unanime del suo consiglio comunale del dicembre 2009, e a confrontarsi e coordinarsi con le altre Amministrazioni locali del territorio provinciale e con la Regione Liguria per assumere tutte le iniziative necessarie a tutela della salute e dell'ambiente anche degli albissolesi..

Secondo la citata nota dell’Ordine dei Medici il raggio dell'inquinamento non è limitato ai comuni su cui insiste l’impianto (Vado e Quiliano) ma “l’impatto sulla salute di una centrale a carbone è massimo entro le 30 miglia (48 Km) dalle ciminiere”....

è di assoluta evidenza che le decisioni sul potenziamento della centrale in oggetto riguardano direttamente i Comuni da loro amministrati quali “destinatari di impatti ambientali” così come citati nella Sentenza del Consiglio di Stato, V, 17/05/2005, n°2460 che considera “Comuni interessati alla procedura di impatto ambientale e quindi legittimati a parteciparvi, oltre a quelli nel cui territorio viene localizzato l'impianto, quelli destinatari di impatti ambientali, non essendo pertanto di per sé decisivo il criterio di prossimità dell'opera”.
...
e) Nel succitato “piano di risanamento e tutela della qualità dell’aria” della regione Liguria, a pag. 67 la cartina che riporta il biomonitoraggio degli effetti dell’inquinamento atmosferico evidenzia come le zone di maggiore sofferenza corrispondano al raggio di massimo impatto sulla salute riportato nella citata nota dell’Ordine dei medici.
Leggi tutto

Leggi su Savona News

Tirreno Power: i comuni di Spotorno, Noli, Bergeggi e Vezzi vogliono esserci

La conferenza dei servizi "conclusiva" sul dubbio ampliamento a carbone della centrale di Vado è prevista tra due settimane. I quattro sindaci dei paesi vicini alle note ciminiere - Calvi, Borgo, Repetto e Revello - scrivono al ministero dell' "ambiente"


Leggi su Savona News

Il Comune di Spotorno su Tirreno Power

Leggi su Savona News

Anche il Comune di Finale Ligure vuol essere presente alla conferenza servizi conclusiva su Tirreno Power

L' ordine del giorno è stato approvato all'unanimità per tutelare la salute dei finalesi ed il settore turistico dal danno derivato dalla cattiva qualità dell'aria.

Leggi tutto
_______________________

Tratto da GreenReport

Tre miliardi di dollari per l'energia pulita e chiusura delle centrali a carbone più inquinanti

L’Australia verso il carbon price e l’Ets

Il governo australiano sta mettendo insieme un pacchetto da 3 miliardi di dollari (3,2 miliardi di dollari Usa) per promuovere l'energia pulita e pagare la chiusura delle più inquinanti centrali a carbone. La misura farebbe parte del carbon price scheme che dovrebbe essere presentato entro pochi giorni.

Il governo laburista ha annunciato che svelerà i particolari dei suoi piani il 10 luglio e la premier Gillard ieri ha detto che il suo gabinetto, il committee of government per il global warming, i suoi alleati dei Greens ed indipendenti, «Stanno lavorando al progetto, ed ultimeranno i restanti dettagli della carbon tax alla fine di questa settimana».

The Australian scrive che le grandi utilities elettriche australiane, che comprendono colossi come International Power (Australia) ed Origin Energy, si trovano ora ad affrontare la svalutazione del patrimonio, le perdite di capitale per gli azionisti e l'incapacità di richiedere prestiti a causa della carbon tax «Avranno bisogno di rifinanziare prestiti tra 9 e 10 miliardi di dollari australiani nei prossimi cinque anni, dato che la tassa avrà effetto dal primo luglio del prossimo anno, per la transizione nel 2015 ad un Emissions trading scheme».Leggi tutto,

___________________

Tratto da PeacelinK
Comunicato stampa
AIA Ilva: non è quella per cui abbiamo lottato.
Prova ne è il recente dato allarmante del benzo(a)pirene misurato dall'Arpa

5 luglio 2011 - Biagio De Marzo, Alessandro Marescotti (Altamarea - Coordinamento di cittadini e associazioni)

L'AIA che sta per essere varata non è l'autorizzazione che contiene le prescrizioni obbligatorie per cui abbiamo lottato e per cui abbiamo inviato centinaia di pagine di osservazioni tecnicamente molto puntuali.

A confermare la nostra tesi ci sono i dati Arpa sul benzo(a)pirene (apparsi oggi sul sito web dell'ARPA).

Sono tali da confermare l'allarme su questo pericoloso cancerogeno.

.....E' assolutamente evidente che l'origine del benzo(a)pirene nell'area industriale è l'Ilva.

Questo dimostra che il parere istruttorio conclusivo dell'AIA dell'Ilva ha ignorato sostanzialmente la gravità del problema.

L'AIA andrebbe resa molto più prescrittiva sul benzo(a)pirene. Avevamo chiesto un limite emissivo dalla cokeria di 150 ng/m3 dal piano coperchi che la commissione AIA tuttavia non ha accolto con motivazioni inconsistenti.Leggi tutto


Tratto da "La Repubblica"
.......Ilva, sì all'Aia per lo stabilimento ma è scontro con gli ambientalisti: "Spiace che la Regione Puglia abbia sottoscritto una simile indecenza. I Verdi in nome del popolo inquinato presenteranno un ricorso al Tar per impugnare questo atto che non tutela nè la salute nè l'ambiente. Quest'autorizzazione arriva nel momento in cui la Procura della Repubblica di Tranto ha contetato il reato di disastro colposo e doloso e mentre il nucleo operativo ecologico ha chiesto il sequestro dell'impianto. È una Aia vergognosa, perchè non sono previsti limiti alla fonte di emissione per quanto riguarda sostanze dannose per la salute come il cadmio, cromo esavalente, mercurio e i metalli pesanti - spiega il leader ecologista -. È previsto un aumento della produzione dell'acciaio fino a 15 milioni di tonnellate ossia tre volte la produzione attuale".
Leggi tutto
____________


Leggi su La Repubblica
Di Antonio Cianciullo

Se le rinnovabili diventano farsa

Come è noto, la produzione di energia è questione che richiede investimenti di lungo periodo, visione strategica, capacità di fare sistema. Il futuro energetico va immaginato nell’arco dei prossimi decenni e organizzato nell’arco dei prossimi anni.
Il governo Berlusconi fin dall’inizio ha avuto una visione stagionale dell’energia: gli sgravi fiscali per le misure di efficienza nella ristrutturazione delle case sono stati inseriti e tolti più volte, fino a subire un ultimo dimezzamento (i benefici sono stati spalmati in un arco di tempo doppio rispetto a quello fissato dal precedente governo).
Ma dall’inizio di quest’anno, con il capitolo rinnovabili, l’incertezza è diventata farsa. Nel gennaio 2010 entra in vigore il terzo conto energia: a marzo viene cancellato. A maggio si prova a rimediare con il quarto conto energia: a fine giugno si propone il taglio del 30 per cento degli incentivi pluriennali appena approvati.
Pochi giorni fa – dopo una sollevazione che aveva visto scendere in campo tutte le associazioni di categoria interessate – il consiglio dei ministri annuncia il ritiro dell’emendamento che prevede il taglio del 30 per cento.
Adesso una nota del senatore Francesco Ferrante informa che nella bozza del decreto sulla manovra il taglio è stato inserito di nuovo.
Al di là dell’esito di questo braccio di ferro resta un dato di fatto: il mancato rispetto delle regole, la noncuranza con cui si cancellano certezze garantite dal governo a cittadini e investitori, l’inaffidabilità delle decisioni di Palazzo Chigi agli occhi del sistema creditizio internazionale costituiscono un danno gravissimo per il paese. Dopo aver puntato – e perso – una scommessa nucleare che nei piani governativi valeva un quarto della torta elettrica, era legittimo aspettarsi un rilancio energetico che tenesse conto del contesto europeo che ci obbliga ad arrivare al 17 per cento di energia da fonti rinnovabili al 2020 triplicando la disponibilità attuale.
L’inadeguatezza totale di fronte alla necessità di una programmazione disegna un’ombra e una preoccupazione che vanno al di là della questione energetica.



Nessun commento: