Gruppo francese non esclude salire in ex Genco oltre il 50% (Il Sole 24 Ore Radiocor) -
Parigi, 22 set - Il gruppo GdF-Suez, che in Italia detiene una partecipazione del 50% di Tirreno Power (ex Genco dell'Enel) non esclude di poter incrementare la sua quota del 50%qualora glie lo chiedessero. "Se ci chiedono di incrementare la nostra partecipazione - ha affermato Stephane Brimont, presidente e d.g. di GdF-Suez Energy Europe nel corso di un incontro con la stampa italiana nella sede parigina del gruppo - valuteremo la proposta". Brimont ha sottolineato l'importanza della presenza del gruppo francese in Tirreno Power dove condivide il controllo con Energia Italiana, controllata a sua volta per il 78% da Sorgenia (gruppo Cir) e per il restante 22% da Hera e da Iren. Proprio quest'ultima ha recentemente dichiarato la sua disponibilita' a cedere la sua quota nella ex Genco.
Tratto da NOALCARBONE
Inquinamento atmosferico e rischio di infarto
del Dottor Giovanni GhirgaLa ricerca medica spiega in modo sempre più chiaro la relazione tra patologie umane e inquinamento. E' doveroso preoccuparsi per le conseguenze dell'inquinamento originato dalle centrali, dal porto, nonché dall'ultimo incendio avvenuto a TVN.
"Concentrazioni elevate di inquinanti atmosferici aumentano le probabilità di avere un infarto entro 6 ore dall'esposizione alle polveri sottili (Pm10).
La ricerca è firmata da Krishnan Bhaskaran e colleghi della London School of Hygiene and Tropical Medicine ed è stata pubblicata sull’ultimo numero della nota rivista internazionale: The British Medical Journal (BMJ 2011;343:d5531 doi: 10.1136/bmj.d5531).
Gli autori hanno esaminato una casistica di 79.288 attacchi di cuore registrati dal 2003 al 2006 e, parallelamente, hanno indagato sull'esposizione oraria allo smog. In particolare, utilizzando i dati del UK National Air Quality Archive è stato analizzato l'andamento di particolato Pm10, monossido di carbonio (CO), biossido d'azoto (NO2), biossido di zolfo (SO2) e ozono (O3).
Livelli elevati di questi inquinanti sono prodotti dalla combustione dei fossili nelle centrali elettriche (carbone, olio combustibile e gas), dal traffico navale/autoveicolare/aereo e dalla combustione dei rifiuti.
Il nuovo studio ha voluto vedere gli effetti dell’ inquinamento in un ristretto lasso di tempo. Gli effetti sono stati studiati entro intervalli di tempo di 1-6, 7-12, 13-18, 19-24, 25-72 ore dall’esposizione.
I risultati hanno messo in evidenza che il rischio di infarto aumenta nelle sei ore successive all’esposizione.
L'associazione fra elevate concentrazioni di inquinanti e morte prematura è stata comunque già ampliamente dimostrata, così come sono già emerse con chiarezza evidenze scientifiche sul rapporto diretto tra l'inquinamento e vari indicatori di salute, compresa "la mortalità per tutte le cause e per cause respiratorie e cardiovascolari".
Quanto sopra giustifica nel modo più assoluto la preoccupazione della popolazione sia per l’inquinamento causato dalle navi che per la nube sprigionatasi in seguito all’incendio a Torre Valdaliga Nord ma, in particolare, motiva l’intervento della Procura della Repubblica di Civitavecchia a salvaguardia della salute pubblica.
Giovanni Ghirga
International Society of Doctors for the Environment (Alto Lazio) It
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