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05 ottobre 2011

1)Bambini (+tutti noi) e inquinamento ambientale 2)Inquinamento ambientale, salute umana e alimentazione Congresso internazionale all’Università di Siena



Bambini (+tutti noi) e inquinamento ambientale

Stop alle sostanze neurotossiche nell´infanzia

“Difficilmente le nuove generazioni ci perdoneranno per questo suicidio ambientale”
 
(Prof. Lorenzo Tomatis, 1929-2007)
Oggi i bambini sono sottoposti al rischio dell’esposizione a più di 15 mila sostanze chimiche sintetiche, senza contare l’inquinamento dell’aria, il traffico, la contaminazione di acqua e cibo, le radiazioni (RF e EMF, radiofrequenze e campi elettromagnetici) e altre fonti sulle quali vi è ancora “dibattito”.
Sono i bambini di oggi, gli adulti di domani, a fare le maggiori spese per l’attuale situazione ambientale odierna. ........

Non c´era una volta…

Se vuoi saperne di più leggi tutto su:

  "Lettere dalla GERMANIA": 

prima e seconda parte

  Ne riportiamo le conclusioni: 

Consapevolezza,  lotta, speranza....

.....Nelle battaglie individuali quotidiane, questa della salute, per noi stessi e per le generazioni future, sarebbe da mettere in cima alla lista delle prioritá attraverso un modus operandi e vivendi, tradizionale e moderno allo stesso tempo.

Se siamo a questo punto di una degenerazione morale, ambientale e politica é dipeso da ciascuno di noi come attore, maggiore o minore, del sistema programmato ai piani alti (come sempre nei secoli).

Serviranno millenni per rimettere le cose a posto, sarebbe ora di essere coerenti nel quotidiano, a partire anche da pochi come al solito. ignorando il “sistema”.

I risultati arriveranno. Siamo già in cammino!


 Tratto da  Siena news.it

Inquinamento ambientale, salute umana e alimentazione Congresso internazionale all’Università di Siena

Gli effetti dell’inquinamento ambientale sulla salute umana e il ruolo dell’alimentazione nella prevenzione delle malattie ad esso associate saranno i temi protagonisti della “Second International Conference on environmental stressors in Biology and Medicine”, che si terrà all’Università di Siena dal 5 al 7 ottobre, presso il Centro Didattico del Policlinico Le Scotte.
Il convegno internazionale è organizzato dall’Ateneo senese in collaborazione con l’Università di Ferrara e il Ministero dell’Ambiente.
“Negli ultimi decenni, l’industrializzazione e la modernizzazione dello stile di vita hanno aumentato le specie e la quantità di agenti xenobiotici ai quali gli organismi viventi sono giornalmente esposti” – spiegano gli organizzatori del convegno, Concetta Gardi e Mario Comporti, docenti dell’Università di Siena, e Giuseppe Valacchi, professore dell’Università di Ferrara. 
“Questo ha determinato una sempre più crescente preoccupazione sugli effetti tossici che l’inquinamento ambientale ha sulla salute umana. L’inquinamento – proseguono i professori – è stato associato a circa 200 malattie diverse che vanno da danni a livello cerebrale, atrofia testicolare, più di 37 tipi di tumore diversi, fino a malattie croniche del sistema respiratorio, cutaneo e cardiovascolare. Inoltre, l’inquinamento ambientale e l’uso massivo di pesticidi ha ulteriormente aggravato l’incidenza di malattia anche per la presenza di tali contaminanti nel cibo. D’altra parte, e’ stato proposto e anche dimostrato dalle agenzie internazionali di controllo dell’alimentazione che l’uso di una corretta dieta ricca di frutta e verdure, può contrastare l’incidenza di tali malattie. Sulla base di tale emergenza ambientale – concludono gli organizzatori -  è sicuramente necessario fare un punto della situazione per cercare di capire i meccanismi patogenetici indotti dai fattori di stress ambientali, le strategie difensive messe in atto dagli organi bersaglio e come aumentare la difesa dell’organismo all’esposizione cronica ad inquinanti. Questo congresso darà l’occasione alla comunità scientifica e ai partecipanti di capire meglio la complessità del ruolo degli ossidanti ambientali nelle patologie e i meccanismi patogenetici alla base di tali disturbi”.
Facendo riferimento alle diverse fonti di inquinamento (fisico, chimico ed alimentare) e le malattie ad esse associate (COPD, tumore, sindrome metabolica, dermatiti etc) le tematiche saranno affrontate e discusse da un punto di vista biochimico, molecolare, clinico ed epidemiologico, per dare una visione completa della problematica, con i maggiori esponenti scientifici nel campo.


Il programma completo del congresso è on line  all’indirizzo:  http://www.oxyclubcalifornia.org/Siena2011/siena11.php.

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Tratto da Rinnovabili.it

La Cina irrigidisce i limiti di PM2.5

Pechino decide di irrigidire i livelli di PM2.5 permessi. Pericoloso inquinante, il particolato fine è presente in alta percentuale nell’aria del nord industriale della Cina 

(Rinnovabili.it) – La Cina inasprirà gli standard relativi all’inquinamento dell’aria concentrandosi anche su monitoraggi costanti che valuteranno attentamente i livelli delle sostanze dannose. In particolare verrà messo sotto indagine il PM2.5 (particolato fine), un fattore responsabile di malattie polmonari, attacchi cardiaci e della fastidiosa foschia atmosferica, che verrà aggiunto ad una lista di indicatori di qualità dell’aria non appena verrà compilata la revisione delle norme nazionali in fatto di smog.
Queste polveri ultrasottili in Cina rappresentano pià della metà delle polveri di derivazione industriale prodotte nel nord del paese e gli attuali indici di inquinamento ne celano le percentuali e quindi la pericolosità, mettendo a rischio la salute dei cittadini che si trovano a convivere con un’aria che definiscono densa e irrespirabile. “Al momento, i sentimenti della popolazione sulla qualità dell’aria sono diversi rispetto ai dati del monitoraggio” ha affermato il vice ministro Zhou Jian Per evitare la foschia dovremo migliorare gli standard di qualità dell’aria il più presto possibile, includendo il PM2.5.”
Partendo da una selezione di città, l’indice riveduto di PM2.5 permesso potrebbe essere presto introdotto a livello nazionale nell’ambito del piano quinquennale, accanto all’attenzione posta all’inizio dell’anno del governo nei riguardi della riduzione dei livelli di azoto. La maggior parte del PM2.5 viene rilasciato dalle automobili ed è talmente sottile da riuscire ad accumularsi nei polmoni con estrema facilità, arrivando ad intaccare anche il sistema circolatorio.

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