COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE.

QUESTO BLOG UTILIZZA COOKIES ,ANCHE DI TERZE PARTI.SCORRENDO QUESTA PAGINA ,CLICCANDO SU UN LINK O PROSEGUENDO LA NAVIGAZIONE IN ALTRA MANIERA ,ACCONSENTI ALL'USO DEI COOKIES.SE VUOI SAPERNE DI PIU' O NEGARE IL CONSENSO A TUTTI O AD ALCUNI COOKIES LEGGI LA "COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE".
Visualizzazione post con etichetta Lorenzo Tomatis. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Lorenzo Tomatis. Mostra tutti i post

30 luglio 2019

Alcuni articoli di Patrizia gentili da Il Fatto Quotidiano

Patrizia Gentilini
Tratto da Il Fatto Quotidiano         Patrizia Gentilini

Medico oncologo ed ematologo, membro di Isde

Sono un medico oncologo ed ematologo, ho lavorato per oltre 30 anni nel reparto di Oncologia di Forlì.Ho cominciato ad interessarmi fattivamente delle problematiche ambientali oltre 10 anni fa, in occasione del raddoppio di potenzialità dei due inceneritori della mia città, Forlì. Con 409 medici della mia città facemmo una petizione per chiedere una diversa gestione dei rifiuti tale da evitare l’ampliamento degli impianti: purtroppo, nonostante anche lo strenuo impegno da parte di cittadini ed associazioni, l’obiettivo non fu raggiunto.
In una delle tante iniziative fatte in quel periodo, esattamente per un Consiglio Comunale aperto il 24 novembre 2005, era stato invitato Lorenzo Tomatis ed io, come tanti altri cittadini di Forlì, mai potremo dimenticare quanto il Prof. Tomatis ci disse prendendo la parola: “le generazioni a venire non ci perdoneranno i danni che noi stiamo loro facendo”.
Queste parole sono state pietre miliari per me e per tanti colleghi perché ci hanno fatto capire che non era più sufficiente dedicarsi solo al versante della diagnosi/terapia, ma era di estrema importanza ridurre le fonti di inquinamento. Sono infatti centinaia e centinaia le sostanze tossiche presenti nei nostri corpi e che passano anche al feto durante la gravidanza, compromettendo non solo la nostra salute, ma anche quella delle generazioni future, che non hanno alcuna colpa dei veleni che lasciamo loro in eredità.
L’amicizia che mi ha in seguito legato a Lorenzo Tomatis fino alla sua prematura scomparsa, l’insegnamento e la testimonianza che ci ha lasciato per una Scienza ed una Medicina che siano sempre e comunque al servizio dell’Uomo e della sua dignità, rappresentano un’eredità tanto preziosa quanto impegnativa.
Con altri colleghi abbiamo raccolto questa sfida e ci sforziamo, a nostra volta, di testimoniare questo impegno promuovendo il concetto che, se vogliamo salvaguardare la salute, dobbiamo operare per ridurre l’esposizione delle popolazioni alle sostanze tossiche e cancerogene.
Questa è la Prevenzione Primaria, che “non porta fama o denari, ma protegge tanto il povero quanto il ricco” e che richiede che strumenti di conoscenza, indipendenti e scientificamente validi, vengano messi a diposizione dei cittadini, questo è quanto cerco di fare impegnandomi nel Comitato Scientifico della Associazione dei Medici per l’Ambiente e in Medicina Democratica.

Leggi :

5G, i dati parlano chiaro: i timori sono fondati. Siamo sicuri si tratti di progresso?



Leggi tutto su Il Fatto Quotidiano 

15 agosto 2018

Osservatoriodiritti: Inquinamento ambientale: ecco cosa succede alla nostra salute

Inquinamento ambientale: ecco cosa succede alla nostra salute

Maggiori probabilità di ammalarsi di tumore. Patologie di ogni tipo in aumento. E i più colpiti sono soprattutto i bambini. Ecco che cosa provocano i vari tipi di inquinamento sulla salute in Italia

I bambini e i ragazzi che vivono in un ambiente inquinato, magari vicino a una discarica, a un inceneritore, a un polo industriale o petrolchimico che rilasciano sostanze tossiche, hanno il 9% in più di probabilità di ammalarsi di tumore rispetto ai coetanei. Lo dimostrano i dati raccolti dall’Istituto superiore di sanità e pubblicati a giugno nell’ultimo aggiornamento dello studio Sentieri. Un documento che monitora gli effetti che l’inquinamento ha avuto sulla popolazione italiana fino al 2013.
In tutto, da quanto emerge dall’indagine, sono circa 6 milioni gli italiani che vivono vicino a zone altamente inquinate, molte delle quali sono Siti di interesse nazionale. Ma gli effetti delle sostanze nocive si fanno sentire su una fascia ben più ampia di popolazione. E a farne le spese sono soprattutto i giovani e i giovanissimi, come dimostra l’aumento dei casi di tumori nella fascia 0-24 anni. E i numeri non lasciano spazio ai dubbi.

inquinamentoInquinamento: tumori in crescita tra bambini e giovani

Rispetto alle medie regionali, gli under 24 che abitano in zone contaminate contraggono molto più frequentemente leucemie (+66%) e linfomi (50%). Aumentano del 36% anche i tumori al testicolo e del 62% i sarcomi. Questi ultimi sono considerati patologie “sentinella” dell’esposizione alle diossine, rilevate anche tra gli adulti che risiedono nelle stesse aree. Segnale che l’inquinamento ha effetti importanti sulla salute di tutta la popolazione e che diventano devastanti sui giovani e giovanissimi. Ma c’è di più. Le sostanze tossiche iniziano a colpire durante la gravidanza.

L’inquinamento ambientale colpisce i bambini: i casi di Emilia Romagna e Umbria

Una ricerca del 2017 dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) di Lione effettuata in 62 Paesi, comparsa su Lancet Oncology, dimostra come la media mondiale dei tumori tra pazienti fino a 14 anni, tra gli anni ‘80 e il 2010, sia passata da 124 a 140 casi su un milione.
L’Italia ha partecipato con i dati raccolti da 15 registri dei tumori regionali. Significativa è la situazione in Emilia Romagna: 200 casi sono stati registrati a Modena, Parma, Forlì, dove, come racconta Patrizia Gentilini, medico che per 30 anni ha lavorato nel reparto di oncologia della città e che fa parte del comitato scientifico dell’associazione dei Medici per l’Ambiente e di Medicina Democratica, in 15 anni il registro dei tumori segnala un importante incremento di pazienti giovanissimi. A inizio 2000 i ragazzini in cura erano 18, mentre nel 2016 i nuovi ammalati erano 46. Numeri analoghi sono stati registrati anche in Umbria.

Inquinamento e bambini: aumentano tutte le patologie

minori che vivono nelle aree più inquinate del Paese finiscono spesso in ospedaleanche per altre patologie. Il primo ricercatore dell’Iss, dottor Ivano Iavarone, sottolinea come ci siano ricoveri «in eccesso del 6-8% di bimbi e ragazzi per qualsiasi tipo di malattia rispetto ai loro coetanei residenti in zone non contaminate».
Situazione che non risparmia nemmeno i piccolissimi. Infatti «per quanto riguarda il primo anno di vita – sottolinea l’esperto – c’è un eccesso di ricoveri del 3% per patologie di origine perinatale rispetto al resto dei coetanei e un eccesso compreso tra l’8 e il 16% per le malattie respiratorie acute e asma».

Inquinamento: difficile certificare cause comuni di tumori

Dati allarmanti, certo, ma non sufficienti a certificare l’impatto dell’inquinamento ambientale su bambini e ragazzi. Al momento, infatti, non è possibile certificare una causa comune per tutti i tumori riscontrati, non esistono studi epidemiologici sistematici e spesso non vengono eseguiti monitoraggi puntuali da pare delle Ats regionali e i registri tumori non vengono aggiornati puntualmente.
«Le generazioni a venire non ci perdoneranno i danni che noi stiamo facendo loro».
Era questo il motto dell’oncologo Lorenzo Tomatis, scomparso nel 2017, pioniere della ricerca sugli effetti della diossina sul corpo umano. Proprio a lui si devono i primi studi pubblicati una quarantina di anni fa sui rischi per i bambini di contrarre, durante la gestazione, malattie intrauterine legate a sostanze cancerogene. Responsabili, per Tomatis, sono i metalli pesanti con i quali le mamme entrano in contatto e che durante la gravidanza sono presenti anche all’interno dell’utero e della placenta.
Le conferme arrivano anche da uno studio americano del 2004, pubblicato dal sito PubMed e condotto su 268 donne incinte: nelle loro urine o nel sangue c’erano ben 168 diverse sostanze chimiche, che vanno dal mercurio al cadmio.

Inquinamento: ricerca indaga gli effetti sui neonati

A marzo l’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Ircss) Burlo Garofolo di Trieste ha iniziato uno studio sui primi 1.000 giorni dei neonato, dal concepimento al compimento del secondo anno di vita, per vedere quanto incida l’esposizione a inquinanti ambientali come pesticidi e metalli pesanti.
inquinamento
«Obiettivo primario dello studio è stilare una mappa, per ora in cinque regioni italiane pilota, del carico di esposizione ambientale delle donne in gravidanza e dei neonatifino a 24 mesi», spiega Luca Ronfani, pediatra epidemiologo del Burlo e responsabile scientifico del progetto.
«I dati che produrremo serviranno ai decisori politico-sanitari per pianificare interventi di prevenzione in sanità pubblica». I prossimi due anni saranno necessari per raccogliere informazioni e dati fondamentali per predisporre un metodo di lavoro sia per i pediatri sia per tutto il personale medico degli ospedali oncologici.

Inquinamento atmosferico, dell’acqua, dell’aria, del suolo: i danni dei metalli pesanti sulla salute

Anche i dati raccolti dalla Federazione internazionale dei ginecologi e ostetrici dimostrano come la presenza di metalli pesanti presenti nella placenta, dovuti all’inquinamento ambientale, porti ad alti tassi di morte fetaleparti prematuri e basso peso dei neonati alla nascita.
«Spesso i bambini presentano anche danni cognitivi, per curare i quali ogni anno in tutta Europa vengono spesi 194 miliardi di euro», sottolinea la dottoressa Gentilini, in base alle stime degli oncologi europei.
Tutti rischi a cui i bambini, da Aosta a Trapani, sono stati esposti per anni e continuano a essere esposti. Magari senza saperlo. Negli ultimi mesi, infatti, ci sono stati diversi incendi in discariche autorizzate e non, da Nord a Sud. Gli ultimi, in ordine di tempo, sono divampati a Macerata e a Muggiano, in provincia di Milano. In entrambi i casi, i sindaci hanno invitato la popolazione a non aprire per alcune ore le finestre, non spostarsi se non per motivi di emergenza e a non comprare cibo fresco proveniente dalla zona subito dopo i roghi.

Leggi anche:
Inquinamento: viaggio tra le vite devastate da un ambiente malato
Cambiamenti climatici: bimbi denunciano Stati a Corte diritti dell’uomo
La difesa dell’ambiente uccide: il nuovo report di Global Witness

07 ottobre 2014

Spezia Polis -Porto Tolle e le altre: sappiamo bene cos'è nocivo, anche senza contare i morti

Tratto da SpeziaPolis


segue da qui 

Porto Tolle e le altre: la pubblica incolumità prima del business


"In caso di conflitto tra due beni di rango costituzionale quali l'iniziativa economica ed il diritto alla salute, deve necessariamente prevalere il secondo".
Così è scritto nella sentenza con cui sono stati condannati i vertici Enel  - Francesco Tatò e Paolo Scaroni - per la mala-gestione della centrale a olio combustibile di Porto Tolle che ha causato un disastro ambientale doloso.
"agli imputati è stato contestato di avere, mediante l'emissione di sostanze inquinanti, cagionato un pericolo per la pubblica incolumità, consistente nel pericolo di insorgenza o di aggravamento di malattie respiratorie e cardiovascolari nella popolazione pediatrica tra O e 14 anni, dal 1998 al luglio 2009; con l'aggravante, dal 1998 al 31.12.2002, che il disastro avvenne, essendosi verificato, per i bambini tra O e 14 anni residenti nei comuni di Porto Tolle, Rosolina, Taglio di Po, Porto Viro, Ariano nel Polesine, Loreo, Mesola, Corbola e Coro, un aumento dei ricoveri ospedalieri per patologie respiratorie".
Contrariamente a quanto cercano di fare coloro che contestano la validità scientifica delle stime di  patologie e morti aggiuntive (vedi qui) - causate dalle maggiori emissioni dovute a violazioni e deroghe delle norme ambientali - il tribunale di Rovigo ha ritenuto che
"in applicazione dei principi stabiliti dalla sentenza Franzese, una volta rapportate ad eventi collettivi, le inferenze epidemiologiche possono reputarsi accreditate da un'alta probabilità logica o da un'elevata credibilità razionale nella misura in cui sono congruenti con i dati analizzati e non vengono smentite da ipotesi alternative."
La valenza scientifica degli studi epidemiologici deve essere sufficientemente coerente e non smentita da studi che dimostrino il contrario. Quanto basta, dunque. Anche perchè, ed è ciò che più importa, finalmente si è riconosciuto che le evidenze scientifiche che testimoniano della nocività di alcune produzioni e di alcuni agenti inquinanti - queste sì riconosciute  e sostenute dalla comunità scientifica internazionale - sono di per sè sufficienti ad attestare
"un collegamento eziologico fra remissione delle sostanze inquinanti prodotte dalla CTE di Porto Tolte {ossidi di zolfo, ossidi di azoto, polveri, particolato, metalli tra cui il vanadio) ed il pericolo di insorgenza o di aggravamento di malattie respiratorie (meglio elencate nel capo di imputazione) e cardiovascolari nella popolazione dell'area circostante, ed in particolare in quella pediatrica".
La consulenza citata nella sentenza, e che avvalora questa tesi, è del 2007 ed era stata redatta da Lorenzo Tomatis, noto epidemiologo e oncologo impegnato nella prevenzione primaria (vedi qui) della cui scuola fa parte Paolo Crosignani, epidemiologo e perito che ha contato gli eccessi di patologie  e morti sia a Porto Tolle sia a Vado Ligure.

Tomatis e le leggi scientifiche di copertura 

Richiamando numerosi studi svolti a livello internazionale il dott. Tomatis aveva evidenziato che

"dagli anni '90 è emerso in modo incontrovertibile un ruolo causale dell'inquinamento atmosferico nell'aumento di frequenza di patologie cardio-circolatorie e respiratorie, sia acute che croniche. In particolare, determinante negli effetti negativi sulla salute è la parte più piccola del particolato atmosferico (e specialmente il PM10 e il PM2.5, ovvero le particelle di diametro inferiore ai 10 micron e ai 2,5 micron), derivante dalla condensazione nell'atmosfera di numerose sostanze generate dai processi di combustione, soprattutto di combustibili fossili (quale quella attuata nella CTE di Porto Tolle)."
Tomatis già nel 2007 aveva confermato che "all'aumento dell'inquinamento, aumentano altresì le patologie respiratorie ed i decessi e ciò è assodato nella letteratura scientifica" 
mentre un'altra consulenza (Di Marco e Maggiore) confermava che
"le particelle inferiori a 10 micron possono penetrare nell'organismo umano, assorbendo e portando con sé sostanze tossiche o cancerogene, così aggravando le malattie croniche come l'asma, la bronchite e l'enfisema, soprattutto nei soggetti più vulnerabili come gli anziani ed i bambini".
E ancora l'Ing Arru, di Ispra, nel 2013 aggiunge agli effetti acuti gli effetti a lungo termine "osservabili dopo esposizioni di lunga durata ed a distanza di anni dall'inizio (aumento dell'incidenza di malattie respiratorie e cardiovascolari croniche, variazioni permanenti nella funzione respiratoria, tumore polmonare, mortalità respiratoria e cardiovascolare).

E ancora, dice

"il biossido di zolfo ha effetti sul metabolismo umano e, già a basse concentrazioni, è irritante per gli occhi, per la gola ed il tratto superiore delle vie respiratorie; a concentrazioni elevate, può dar luogo ad irritazioni delle mucose nasali, bronchiti e malattie polmonaril'esposizione prolungata ad alcuni milligrammi al metro cubo di SO2 può indurre l'insorgere di faringiti, affaticamento e disturbi a carico dell'apparato sensorio. In presenza di nebbia, il biossido di zolfo, solubile in acqua, può penetrare più a fondo nell'apparato polmonare, inducendo patologie gravi quali la bronco costrizione, l'irritazione bronchiale e la bronchite acuta.
Il monossido di azoto (NO) ha effetti dannosi sull'emoglobinail biossido di azoto (NO2) è fortemente irritante per gli occhi, le mucose ed i polmoni; è responsabile di molteplici patologie dell'apparato respiratorie, quali bronchiti, allergie, irritazioni, edemi polmonari, soprattutto sui soggetti più esposti come i bambini e gli asmatici."
Tutte queste valutazioni - considerate finalmente all'interno di un procedimento giudiziario, anche a prescindere dagli effetti puntuali dell'inquinamento nel contesto considerato - sono infine state accettate e sostenute anche ai livelli istituzionali più elevati. Alla fine del 2013 la IARC ha finalmente inserito lo smog tra le sostanze cancerogene certe e la UE ha infine accertato che prevenire le malattie - riducendo le emissioni inquinanti - è più economico che curarle. Che non è poco considerato che ogni anno circa 400.000 persone muoiono in Europa per l'inquinamento atmosferico (qui); che è tantissimo considerando che l'aumento delle patologie ambiente correlate - dei relativi costi - è proporzionale all'aumento dei profitti delle imprese che non fanno gli investimenti in MTD e manutenzioni (vedi qui).
E comunque, oltre alle leggi scientifiche generali, ci sono poi circostanze di contesto che amplificano i danni causati dalle produzioni inquinanti:l'ubicazione in centro abitato (Vado Ligure e Spezia); la forza e direzione dei venti; l'inversione termica; barriere naturali che impediscono la dispersione degli inquinanti.
Tutte considerazioni che dovrebbero essere fatte in fase di autorizzazione iniziale e ri-considerate ad ogni rinnovo, chiedendo alle imprese di monitorare e ri-dimostrare la non-nocività dell'impianto e non - al contrario - pretendendo che i cittadini o i magistrati presentino il conto dei morti perchè si possa valutare se davvero è il caso di sospendere la produzione

Peraltro, come previsto dalle stesse leggi vigenti citate nelle primissime pagine di ogni autorizzazione e disattese in quelle immeditamente successive (vedi qui).
 Nel dubbio, vale sempre l'applicazione del principio di precauzione.

05 ottobre 2011

1)Bambini (+tutti noi) e inquinamento ambientale 2)Inquinamento ambientale, salute umana e alimentazione Congresso internazionale all’Università di Siena



Bambini (+tutti noi) e inquinamento ambientale

Stop alle sostanze neurotossiche nell´infanzia

“Difficilmente le nuove generazioni ci perdoneranno per questo suicidio ambientale”
 
(Prof. Lorenzo Tomatis, 1929-2007)
Oggi i bambini sono sottoposti al rischio dell’esposizione a più di 15 mila sostanze chimiche sintetiche, senza contare l’inquinamento dell’aria, il traffico, la contaminazione di acqua e cibo, le radiazioni (RF e EMF, radiofrequenze e campi elettromagnetici) e altre fonti sulle quali vi è ancora “dibattito”.
Sono i bambini di oggi, gli adulti di domani, a fare le maggiori spese per l’attuale situazione ambientale odierna. ........

Non c´era una volta…

Se vuoi saperne di più leggi tutto su:

  "Lettere dalla GERMANIA": 

prima e seconda parte

  Ne riportiamo le conclusioni: 

Consapevolezza,  lotta, speranza....

.....Nelle battaglie individuali quotidiane, questa della salute, per noi stessi e per le generazioni future, sarebbe da mettere in cima alla lista delle prioritá attraverso un modus operandi e vivendi, tradizionale e moderno allo stesso tempo.

Se siamo a questo punto di una degenerazione morale, ambientale e politica é dipeso da ciascuno di noi come attore, maggiore o minore, del sistema programmato ai piani alti (come sempre nei secoli).

Serviranno millenni per rimettere le cose a posto, sarebbe ora di essere coerenti nel quotidiano, a partire anche da pochi come al solito. ignorando il “sistema”.

I risultati arriveranno. Siamo già in cammino!


 Tratto da  Siena news.it

Inquinamento ambientale, salute umana e alimentazione Congresso internazionale all’Università di Siena

Gli effetti dell’inquinamento ambientale sulla salute umana e il ruolo dell’alimentazione nella prevenzione delle malattie ad esso associate saranno i temi protagonisti della “Second International Conference on environmental stressors in Biology and Medicine”, che si terrà all’Università di Siena dal 5 al 7 ottobre, presso il Centro Didattico del Policlinico Le Scotte.
Il convegno internazionale è organizzato dall’Ateneo senese in collaborazione con l’Università di Ferrara e il Ministero dell’Ambiente.
“Negli ultimi decenni, l’industrializzazione e la modernizzazione dello stile di vita hanno aumentato le specie e la quantità di agenti xenobiotici ai quali gli organismi viventi sono giornalmente esposti” – spiegano gli organizzatori del convegno, Concetta Gardi e Mario Comporti, docenti dell’Università di Siena, e Giuseppe Valacchi, professore dell’Università di Ferrara. 
“Questo ha determinato una sempre più crescente preoccupazione sugli effetti tossici che l’inquinamento ambientale ha sulla salute umana. L’inquinamento – proseguono i professori – è stato associato a circa 200 malattie diverse che vanno da danni a livello cerebrale, atrofia testicolare, più di 37 tipi di tumore diversi, fino a malattie croniche del sistema respiratorio, cutaneo e cardiovascolare. Inoltre, l’inquinamento ambientale e l’uso massivo di pesticidi ha ulteriormente aggravato l’incidenza di malattia anche per la presenza di tali contaminanti nel cibo. D’altra parte, e’ stato proposto e anche dimostrato dalle agenzie internazionali di controllo dell’alimentazione che l’uso di una corretta dieta ricca di frutta e verdure, può contrastare l’incidenza di tali malattie. Sulla base di tale emergenza ambientale – concludono gli organizzatori -  è sicuramente necessario fare un punto della situazione per cercare di capire i meccanismi patogenetici indotti dai fattori di stress ambientali, le strategie difensive messe in atto dagli organi bersaglio e come aumentare la difesa dell’organismo all’esposizione cronica ad inquinanti. Questo congresso darà l’occasione alla comunità scientifica e ai partecipanti di capire meglio la complessità del ruolo degli ossidanti ambientali nelle patologie e i meccanismi patogenetici alla base di tali disturbi”.
Facendo riferimento alle diverse fonti di inquinamento (fisico, chimico ed alimentare) e le malattie ad esse associate (COPD, tumore, sindrome metabolica, dermatiti etc) le tematiche saranno affrontate e discusse da un punto di vista biochimico, molecolare, clinico ed epidemiologico, per dare una visione completa della problematica, con i maggiori esponenti scientifici nel campo.


Il programma completo del congresso è on line  all’indirizzo:  http://www.oxyclubcalifornia.org/Siena2011/siena11.php.

_________________________

Tratto da Rinnovabili.it

La Cina irrigidisce i limiti di PM2.5

Pechino decide di irrigidire i livelli di PM2.5 permessi. Pericoloso inquinante, il particolato fine è presente in alta percentuale nell’aria del nord industriale della Cina 

(Rinnovabili.it) – La Cina inasprirà gli standard relativi all’inquinamento dell’aria concentrandosi anche su monitoraggi costanti che valuteranno attentamente i livelli delle sostanze dannose. In particolare verrà messo sotto indagine il PM2.5 (particolato fine), un fattore responsabile di malattie polmonari, attacchi cardiaci e della fastidiosa foschia atmosferica, che verrà aggiunto ad una lista di indicatori di qualità dell’aria non appena verrà compilata la revisione delle norme nazionali in fatto di smog.
Queste polveri ultrasottili in Cina rappresentano pià della metà delle polveri di derivazione industriale prodotte nel nord del paese e gli attuali indici di inquinamento ne celano le percentuali e quindi la pericolosità, mettendo a rischio la salute dei cittadini che si trovano a convivere con un’aria che definiscono densa e irrespirabile. “Al momento, i sentimenti della popolazione sulla qualità dell’aria sono diversi rispetto ai dati del monitoraggio” ha affermato il vice ministro Zhou Jian Per evitare la foschia dovremo migliorare gli standard di qualità dell’aria il più presto possibile, includendo il PM2.5.”
Partendo da una selezione di città, l’indice riveduto di PM2.5 permesso potrebbe essere presto introdotto a livello nazionale nell’ambito del piano quinquennale, accanto all’attenzione posta all’inizio dell’anno del governo nei riguardi della riduzione dei livelli di azoto. La maggior parte del PM2.5 viene rilasciato dalle automobili ed è talmente sottile da riuscire ad accumularsi nei polmoni con estrema facilità, arrivando ad intaccare anche il sistema circolatorio.

26 marzo 2010

2010703/26 PATRIZIA GENTILINI :I tumori e Berlusconi. Qualche domanda per il premier


I tumori e Berlusconi. Qualche domanda per il premier.Patrizia Gentilini (Oncoematologo Isde)
SCIENZA. Caro presidente Berlusconi, forse Lei, come tanti del resto, non ha ben chiaro il fatto che il cancro di cui indiscutibilmente si guarisce e che quindi nel 100% dei casi è sconfitto, è quello che NON è venuto!

Caro presidente Berlusconi, forse Lei, come tanti del resto, non ha ben chiaro il fatto che il cancro di cui indiscutibilmente si guarisce e che quindi nel 100% dei casi è sconfitto, è quello che NON è venuto! Questo è anche il cancro che ci risparmia il maggior peso di sofferenze personali, che anche Lei certamente ha provato essendone stato colpito, ma anche di di costi per la collettività. Se Lei, o chiunque altro decisore politico, desse finalmente ascolto a ciò che medici e ricercatori indipendenti da decenni affermano, in primis Lorenzo Tomatis, e finalmente si adottassero serie misure di prevenzione primaria, ovvero riduzione della esposizione delle popolazioni ai cancerogeni presenti ormai stabilmente non solo nel nostro habitat ma nel nostro stesso corpo e trasmessi dalla madre al feto, moltissimi tumori sarebbero evitati e quindi Lei (o chi per Lei) potrebbe davvero dire di avere contribuito a sconfiggere il cancro.

Ma come fare in concreto? Qualche consiglio potrà aiutarla.

Ecco dunque qualche suggerimento in proposito.

1) Sono oltre 50 i siti gravemente inquinati nel nostro Paese ed in attesa di bonifiche che non arrivano mai. Perchè non investire i tanti soldi raccolti dalle varie campagne contro il cancro in questo?

2) Lei sa che oltre 1.200.000 cittadini italiani hanno bevuto nel 2008 acqua contaminata da arsenico oltre il limite di legge di 10 microgrammi/litro grazie a deroghe? L’arsenico è un cancerogeno certo per l’uomo e non è che alzando con deroghe i limiti di legge la sua cancerogenicità diminuisce.

3) Lei sa che i controlli per diossine che escono dagli inceneritori vengono - per legge - eseguiti in regime di autocontrollo 3 volte all’anno per complessive 24 ore su 8.000 ore di funzionamento?

4) Lei sa che contro un limite per le diossine che l’Oms raccomanda per gli adulti di 2pg/kg un bambino di Brescia, residente nel sito contaminato della Caffaro ne ha assunto 1200 pg/kg/die con il latte materno, a Taranto 400 pg e in Toscana, in prossimità di un inceneritore circa 80?

5) Perché non si impegna a togliere gli assurdi incentivi alla combustione dei rifiuti (prassi già stigmatizzata dalla Federazione nazionale degli Ordini dei Medici), che droga pesantemente il mercato ed impedisce il decollo di una corretta filiera di trattamento?

6) Sa che i rifiuti possono essere gestiti innanzitutto riducendoli e poi differenziandoli per riciclarli e recuperare materia senza alcun bisogno di ricorrere a processi di combustione nè a discariche, con creazione di posti di lavoro e benefici per la comunità tutta?

7) Sa che in Svezia, dove 30 anni fa sono stati vietati alcuni pesticidi, si registra una riduzione dell’incidenza dei linfomi?

8) E' a conoscenza del fatto che in Italia da 0 a 14 anni i linfomi crescono del 4.6% annuo vs una media europea dello 0.9% e che nel 2007 sono state distribuite sul suolo agricolo italiano 1534000 tonnellate di fitofarmaci?

9) Sa che il 57.3% dei 1123 campioni delle acque italiane è contaminato da pesticidi e che nel 36.6% dei casi si superano i limiti di legge?

10) è a conoscenza del fatto che i processi produttivi ed industriali possono essere riconvertiti in cicli chiusi in modo da ridurre drasticamente i quintali di cancerogeni che ogni anno riversiamo - a norma di legge - in aria ed acqua e di cui forse le sfugge l’entità?

Le riportiamo sotto una tabellina riassuntiva fatta con i dati ufficiali (fonte: http://www.eper.sinanet.apat.it/site/itIT/Registro_INES/Ricerca_per_inquinante/RicercaInquinanti.html) su alcuni degli inquinanti immessi “a norma di legge” in aria ed acqua in Italia nel 2005:

• Arsenico (As) e composti = 8.016,6 Kg
• Cadmio (Cd) e composti = 3.033,0 Kg
• Cromo (Cr) e composti = 140.026,6 Kg
• Nichel (Ni) e composti = 80.613,1 Kg
• Benzene, toluene, etilbenzene, xileni =715.567,4 Kg
• Mercurio (Hg) e composti = 3.887,1 Kg
• Piombo (Pb) e composti = 114.967,1
• Diossine (PCDD) + furani (PCDF) = 103,0 g\a


La lista è lunga, credo infinita, ma ci fermiamo qui.

L’articolo 32 della Costituzione - ancora in essere - riconosce la Salute come un diritto individuale ed un bene per la collettività.

Dando ascolto alle nostre voci Lei, presidente Berlusconi, farebbe il più grande regalo, ben più della sua eredità, ai sui figli e ai suoi nipoti.