GIORNO ZERO:
FERMIAMO IL CARBONE
FERMIAMO IL CARBONE
Ci siamo  OGGI 
29 OTTOBRE  
 UNITI PER LA SALUTE
SARA' PRESENTE AL PRESIDIO DI VADO LIGURE E CON UNA DELEGAZIONE AD ADRIA.
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   Riceviamo da Fermiamo il carboneSARA' PRESENTE AL PRESIDIO DI VADO LIGURE E CON UNA DELEGAZIONE AD ADRIA.
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Cari e care,
per chi domani non potrà partecipare alla manifestazione ad Adria (Ro) 
contro la centrale di Porto Tolle potrà seguirla in diretta sui siti:
 www.fermiamoilcarbone.it; 
www.globalproject.info; 
La partenza del corteo è prevista per le 15,00, gli interventi dal palco 
per le 16,30 circa. Con il palco di Adria si collegheranno i presidi di Saline 
Joniche, Brindisi, La Spezia (corteo), Vado Ligure, Civitavecchia. 
I programmi dei vari presidi li trovate su 
www.fermiamoilcarbone.it. Sul 
sito cominciano ad esserci diversi approfondimenti ed è partita la discussione 
sul blog.
Nell' immagine   il comunicato stampa nazionale.
Buona manifestazione a tutti, le adesioni continuano ad arrivare: è solo l'inizio.
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                 (ANSA) - CATANZARO, 28 OTT - Il WWF si rivolge, con una
lettera aperta, ai presidenti di sette Regioni chiedendo loro di
rinunciare alle centrali a carbone ''come richiesto dall'Unione
europea''.
    
''L'iniziativa - afferma il WWF - e' stata presa alla vigilia della mobilitazione nazionale di domani 'Fermiamo il carbone', nell'assenza di chiari indirizzi governativi sulle scelte energetiche da parte del Governo, dopo la batosta referendaria sul nucleare, e di una strategia energetica nazionale attesa dal dicembre 2008''.
    
La lettera e' indirizzata ai presidenti di Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna e Veneto ''che sono quelle interessate - afferma l'associazione ambientalista - dalla riconversione a carbone o dal potenziamento di centrali esistenti, dalla presenza di centrali sul proprio territorio o dalla costruzione di nuove''.
    
Il WWF sottolinea che ''l'Unione Europea ha approvato un pacchetto di tre obiettivi obbligatori, che impegnano anche l'Italia, finalizzati alla riduzione delle emissioni dei gas climalteranti al 2020 (meno 20% rispetto ai livelli del 1990); all'incremento della percentuale di energia derivante dalle fonti rinnovabili (piu' 20%) e alla riduzione dei consumi e degli sprechi attraverso un miglioramento dell'efficienza energetica e dell'innovazione tecnologica. L'Italia non ha bisogno del carbone: oggi ci sono troppe centrali che lavorano per un terzo della loro potenzialita'. La potenza energetica istallata nel nostro Paese e' il doppio del massimo picco di domanda mai raggiunto: le centrali esistenti a tutto il 2010 sono infatti in grado di erogare una potenza massima di circa 106,5 GW contro una richiesta massima storica di circa 56,8 GW''. (ANSA).
''L'iniziativa - afferma il WWF - e' stata presa alla vigilia della mobilitazione nazionale di domani 'Fermiamo il carbone', nell'assenza di chiari indirizzi governativi sulle scelte energetiche da parte del Governo, dopo la batosta referendaria sul nucleare, e di una strategia energetica nazionale attesa dal dicembre 2008''.
La lettera e' indirizzata ai presidenti di Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna e Veneto ''che sono quelle interessate - afferma l'associazione ambientalista - dalla riconversione a carbone o dal potenziamento di centrali esistenti, dalla presenza di centrali sul proprio territorio o dalla costruzione di nuove''.
Il WWF sottolinea che ''l'Unione Europea ha approvato un pacchetto di tre obiettivi obbligatori, che impegnano anche l'Italia, finalizzati alla riduzione delle emissioni dei gas climalteranti al 2020 (meno 20% rispetto ai livelli del 1990); all'incremento della percentuale di energia derivante dalle fonti rinnovabili (piu' 20%) e alla riduzione dei consumi e degli sprechi attraverso un miglioramento dell'efficienza energetica e dell'innovazione tecnologica. L'Italia non ha bisogno del carbone: oggi ci sono troppe centrali che lavorano per un terzo della loro potenzialita'. La potenza energetica istallata nel nostro Paese e' il doppio del massimo picco di domanda mai raggiunto: le centrali esistenti a tutto il 2010 sono infatti in grado di erogare una potenza massima di circa 106,5 GW contro una richiesta massima storica di circa 56,8 GW''. (ANSA).
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Riceviamo e pubblichiamo dagli amici di SpeziaViaDalCarbone
Comunicato Stampa  
n 25 – 27 Ottobre 2011 
Sabato 29 Ottobre 
2011
Mobilitazione nazionale contro il 
carbone: per la prevenzione di tutte le calamità
In occasione della mobilitazione 
nazionale contro il carbone che si terrà Sabato 29 Ottobre 2011 ad 
Adria (Rovigo) sono 
previste iniziative organizzate dai movimenti attivi nei siti italiani 
che ospitano/potrebbero dover ospitare centrali termoelettriche alimentate a 
carbone: a Brindisi, 
Civitavecchia, La Spezia, Saline Joniche, Vado Ligure. 
Ognuno 
e insieme, i movimenti si 
battono per la chiusura o l’ambientalizzazione delle centrali a carbone, 
attraverso l’adozione di combustibili e tecnologie compatibili con l’ambiente e 
in considerazione delle specificità socio-ambientali e sanitarie dei siti in cui 
sono ubicate.
A Spezia, la mobilitazione coincide con la conclusione di un 
percorso che ha visto il Comitato 
SpeziaViaDalCarbone impegnato in un’intensa campagna di informazione e 
sensibilizzazione dei Cittadini. Tutte la azioni del Comitato sono state 
supportate dall’approfondimento degli aspetti normativi, tecnici, sanitari, 
socio-ambientali del procedimento relativo all’Autorizzazione Integrata 
Ambientale (aspetti considerati ed aspetti omessi, negli atti amministrativi sin 
qui elaborati dalle istituzioni). Tutti i documenti prodotti dal Comitato sono 
stati pubblicati e inviati al Ministero dell’Ambiente, oltre che illustrati alle 
Commissioni Ambiente del Comune 
e della Provincia 
della Spezia nel corso delle audizioni della scorsa settimana. 
Siamo consapevoli del grave momento che vive il 
territorio spezzino: devastati dalla furia del fuoco prima e da quella 
dell’acqua poi, abbiamo subìto perdite umane e ingenti danni, morali, economici 
e ambientali. Riteniamo tuttavia che non si possa ogni volta ricorrere solo alle 
categorie dell’emergenza e della calamità per spiegare tali perdite. La 
giornata di mobilitazione contro il carbone (e l’inquinamento che produce in 
atmosfera e nelle acque del Golfo) sarà un’occasione di solidarietà e confronto 
con e tra tutti coloro che ritengono che solo attraverso la salvaguardia 
dell’ambiente e l’azione di prevenzione di tutte le calamità si possa 
salvaguardare e tutelare la salute, la sicurezza e la vita delle persone. In 
nome di un sistema economico ormai chiaramente imploso, a difesa di posti di 
lavoro apparentemente unici, non altrimenti sostituibili e chissà come 
garantiti, continuiamo a tollerare cementificazione selvaggia e insediamenti 
produttivi e industriali insalubri. Anche la grave situazione sanitaria spezzina 
è una calamità? Oppure, anche, è frutto di anni di mancata prevenzione primaria 
e misurazione degli inquinanti? L’esondazione del Magra e la cassa integrazione 
già richiesta per le attività che insistevano sulle sue sponde dimostrano che, 
in qualche modo, nessun abuso ambientale resta impunito e, alla fine, è pagato 
dai Cittadini..
La 
manifestazione potrà essere seguita in streaming: 
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Intervento 
      di oggi di Jacopo Fo
sulla 
      centrale a carbone di Vado
in 
      occasione della giornata nazionale di sabato 29 ottobre contro il 
      carbone
“Compagni del Pd, io vi imploro!
abbiamo 
      bisogno di regole chiare, di stroncare finalmente l’orgia dei cavilli, dei 
      “ma anche”, delle ambiguità. I cavilli sono la sabbia che blocca il 
      motore, sono il veleno che toglie fiducia alla gente. 
      
Faccio 
      un esempio semplice: la media nazionale della mortalità per tumori ai 
      polmoni ogni 100 mila uomini è di 54 decessi in Italia, 97 a Savona e 112 
      a Vado. Un dato allucinante: a Vado si muore più del doppio del resto 
      d’Italia. Vado non è la succursale dell’Inferno, ma un comune vicino a 
      Savona dove la centrale elettrica brucia ogni giorno tonnellate di 
      carbone. 
Nel 
      PD c’è anche un apparato che, grazie a una serie di sofismi, bizantinismi 
      e maanchismi, appoggia la costruzione di una terzo gruppo a carbone ..(insieme al Pdl). E la cosa che rende ancor 
      più assurda la situazione è che la scelte delle centrali a carbone, oltre 
      ai costi umani, non è conveniente neppure dal punto di vista 
      economico….”
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