Tratto da Zeroemission
Wwf ai presidenti di Regione: ''Decarbonizzate l’Italia''
"Regioni decisive per fermare il
carbone". Così il Wwf in una lettera aperta indirizzata ai Governatori
delle Regioni alla vigilia della mobilitazione nazionale contro il
progetto di riconversione della centrale Enel di Porto Tolle
“Decarbonizzate l’Italia”. Questo
l’appello rivolto dal Wwf in una lettera aperta indirizzata ai
Governatori di Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Puglia,
Sardegna, Veneto, alla vigilia della mobilitazione nazionale di domani
della coalizione “Fermiamo il carbone” .....
L’iniziativa punta a incassare l’appoggio anche dei presidenti di regioni tutte interessate dalla presenza di centrali a carbone sul proprio territorio o dalla costruzione di nuove, oppure dalla riconversione a carbone o dal potenziamento di
impianti esistenti: il loro contributo nell’attuazione
delle politiche europee per il clima e l’energia verde può essere
infatti determinante, “in assenza – scrive il Wwf – di chiari indirizzi
governativi sulle scelte energetiche da parte del Governo, dopo la
batosta referendaria sul nucleare, e di una strategia energetica
nazionale attesa dal dicembre 2008”.
Le Regioni possono in particolare essere decisive nel "fermare il carbone", data la loro capacità di influire sulle scelte nazionali alla luce dei poteri concorrenti, attribuiti loro dall’articolo 117 della Costituzione, “in primis, con riguardo alla tutela della salute e in materia di produzione, trasporto e distribuzione di energia”.
L’iniziativa punta a incassare l’appoggio anche dei presidenti di regioni tutte interessate dalla presenza di centrali a carbone sul proprio territorio o dalla costruzione di nuove, oppure dalla riconversione a carbone o dal potenziamento di

Le Regioni possono in particolare essere decisive nel "fermare il carbone", data la loro capacità di influire sulle scelte nazionali alla luce dei poteri concorrenti, attribuiti loro dall’articolo 117 della Costituzione, “in primis, con riguardo alla tutela della salute e in materia di produzione, trasporto e distribuzione di energia”.
Il Wwf elenca alle Regioni almeno quattro buoni motivi per de-carbonizzare l'Italia:
- “La migliore tecnologia a carbone (impropriamente detto 'pulito') emette livelli di anidride solforosa, malgrado la presenza di desolforatori, ben 140 volte superiori a quelli emessi da un impianto a ciclo combinato a gas;
- le emissioni di polveri fini (PM) risultano ben 71 volte superiori rispetto a quelle di impianti a gas, anche con l'introduzione di filtri a manica;
- la combustione del carbone costituisce una delle principali cause di inquinamento da mercurio, che entrando nella catena alimentare crea gravi danni alla salute umana, e rilascia anche altre svariate decine di sostanze tossiche inquinanti, tra cui arsenico, cromo e cadmio, che sono anch'esse causa di gravi patologie;
- le emissioni di carbonio di una centrale a carbone “pulito” sono praticamente doppie rispetto a quelle di una centrale a ciclo combinato a gas”.
- Ma c’è di più. Secondo l'associazione ambientalista, non servono nuove centrali a carbone. Anzi quelle oggi esistenti “lavorano per un terzo della loro potenzialità.
- La potenza energetica istallata nel nostro paese – conclude il Wwf – è il doppio del massimo picco di domanda mai raggiunto: le centrali esistenti a tutto il 2010 sono infatti in grado di erogare una potenza massima di circa 106,5 GW contro una richiesta massima storica di circa 56,8 GW”.
Leggi su Savona a News
I Partigiani dell'Anpi Savona coerenti nella lotta al carbone, secondo Costituzione
In riferimento alle notizie di stampa circa il presidio di Sabato 29
ottobre, svolto, in concomitanza con la giornata nazionale di lotta
contro l’utilizzo del carbone per produrre energia, nei pressi della
Centrale Tirreno Power di Vado-Quiliano, l’Anpi Provinciale di Savona
ribadisce il proprio coerente impegno in questa giusta battaglia tesa al
rispetto della tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori, così
come previsto dalla Costituzione Italiana LEGGI TUTTO
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L'allarme dell’Onu: sforzi insufficienti sui cambiamenti climatici
28-10-2011
Secondo i dati delle Nazioni unite,
gli sforzi in atto a livello internazionale per contrastare la
progressione del riscaldamento globale sono insufficienti a raggiungere
l'obiettivo di contenere l'aumento della temperatura globale sotto i 2
°C

Tratto da Liquida
The Climate Reality Project
Climate Reality Project è l’ultima campagna di Al Gore – ex vicepresidente degli Stati Uniti e attivo sostenitore della causa ambientalista da oltre trent’anni – per sensibilizzare la popolazione mondiale sulla questione dei cambiamenti climatici, il cosiddetto global warming, a cinque anni da Una scomoda verità, il documentario che gli valse un premio Oscar e in seguito un Nobel per la Pace.
“Sarà solo il primo passo – ha dichiarato Al Gore – di un’azione più ampia che ha lo scopo di svelare le verità sulle crisi indotte dai cambiamenti climatici e denunciare la disinformazione che ascoltiamo ogni giorno su questi temi». Per chiarire meglio le sue intenzioni, Al Gore cita un altro caso di disinformazione planetaria: «Così come le compagnie produttrici di tabacco hanno negato per decenni il fatto che il fumo provoca il cancro, così le multinazionali che lucrano su petrolio e carbone sono determinate a seminare confusione in merito ai risultati scientifici riguardanti il global warming, a ignorarne o sminuirne gli impatti e a creare apatia nei nostri leader politici“.
Tratto da Agi
MALTEMPO: GREENPEACE, POLITICA PRENDA ATTO DI CAMBIAMENTO CLIMA
(AGI) - Roma, 26 ott. - Greenpeace esprime "apprezzamento per le parole del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha ricordato come l'Italia stia subendo l'impatto del cambiamento climatico, su un territorio spesso maltrattato, con un pesante fardello di danni e vite umane".
Greenpeace chiede al Governo italiano quali siano le
ragioni della "contrarieta' ai progetti di ulteriore riduzione
delle emissioni di anidride carbonica nell'Unione europea, che
secondo la Commissione europea potrebbero essere ridotte del 30
per cento entro il 2020",e "vorrebbe conoscere la posizione
che il nostro paese intende assumere tra un mese alla
conferenza delle Nazioni Unite sul clima di Durban".
Greenpeace chiede "l'immediato bando della costruzione di nuove centrali elettriche a carbone, la progressiva e rapida dismissione o conversione di quelle esistenti, l'adozione di nuove misure incentivanti per l'efficienza energetica, la cancellazione della Robin Tax sulle fonti rinnovabili:misure queste che, tra l'altro, favorirebbero la creazione di decine di migliaia di posti di lavoro, proiettando il Paese ai vertici della green economy e contribuendo alla soluzione della crisi attuale".
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FERMIAMO IL CARBONE
Adria 29 ottobre 2011. Don Albino Bizzotto.
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