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Protesta davanti alla Credit Suisse |
Centrale a carbone, dalla Svizzera alla Calabria solo problemi per Repower
Da nord a sud i problemi della Repower aumentano sempre più.Iniziando dalla Svizzera dove è sempre più diffusa la contrarietà al progetto della centrale a carbone di Saline Joniche, alla censurabile disinformazione sul progetto e alle bugie sulla sua pericolosità, all’acquisizione del consenso popolare attraverso il foraggiamento degli pseudo comitati del si, per i quali scriveva i comunicati stampa.
Tutto questo ha portato il presidente del Gran Consiglio Grigionese, azionista di maggioranza di Repower, Martin Schmid a dichiarare: “attività di disinformazione della popolazione e dei media non possono essere tollerate non è nemmeno compito dell’impresa versare soldi e offrire sostegno a gruppi coinvolti nella formazione dell’opinione pubblica e politica in Italia”...
Ma non è solo il fronte meridionale a rendere insonni le notti della dirigenza di Repower.
A Milano si è verificato un episodio di frode, si parla di cifre a sei zeri sottratte all’azienda, mentre il titolo in borsa crolla in borsa a ritmi vertiginosi.
E mentre nel Cantone dei Grigioni vengono raccolte oltre 4400 firme per bloccare la costruzione delle centrali a carbone sul territorio di Saline Joniche e Brunsbüttel in Germania, e le associazioni elvetiche protestano davanti alle banche per impedire il finanziamento alla Repower, ....
Promette la favola dei posti di lavoro e della centrale a carbone sicura per l’ambiente e per l’uomo, guardandosi bene dal confrontarsi con la popolazione che con forza e determinazione rigetta lo scellerato progetto della SEI-Repower. Le sue parole irreali cozzano con la concretezza delle ricerche mediche, come quella dell’ A.I.O.M. (Associazione Italiana di Oncologia Medica) che nelle sue conclusioni afferma:
“Gli studi condotti sulle popolazioni residenti nei pressi di
centrali a carbone hanno dimostrato un aumento dell’incidenza di tumori
di laringe, polmoni e vescica. Gli studi di stima di impatto ambientale
dimostrano uno stretto rapporto fra livelli di emissioni, numero di
persone esposte e danni sanitari, compreso il cancro. Sono inoltre
segnalati aumenti dell’incidenza di cancro della cute non melanoma e di
cancro dello stomaco.”
Leggi tutto Tratto da "Il Tempo"
Il carbone inquina e non serve all'Italia, bisogna fermarlo. Parola di Legambiente
Roma,
16 dic.- (Adnkronos) - Dopo il nucleare bisogna fermare il carbone.
Parola di Legambiente che, dopo aver scongiurato il pericolo dell'atomo,
si prepara ad una nuova stagione di mobilitazioni. "Oggi puntare sul
carbone è una scelta energetica vecchia e incontro tendenza con gli
accordi internazionali" commenta all'Adnkronos, Giorgio Zampetti
dell'Ufficio Scientifico Nazionale di Legambiente, Ad oggi sono 13 le
centrali a carbone in Italia, che, sottolinea l'associazione, emettono
in totale circa 37 milioni di tonnellate di Co2 all'anno. "A fronte di
una produzione del 14% di elettricità gli impianti a carbone hanno
emesso il 30% dei gas serra del settore termoelettrico" e sforato i
limiti europei per le emissioni di Co2: "nel 2009 il parco delle
centrali a carbone ha sforato questi limiti di 3, 6 milioni di
tonnellate". Secondo l'associazione ambientalista, inoltre, puntare sul
carbone oltre ad essere dannoso per l'ambiente è anche inutile visto
che "oggi il nostro paese ha più centrali di quelle che servono: ci sono
impianti per 110 mila Mw, ma i picchi di consumo non sono mai andati
oltre i 57 mila Mw".
Secondo Zampetti "l'Italia si deve prefissare al
2050 il 100% di produzione da fonti rinnovabili. E' un obiettivo
realizzabile che si è posto anche la Germania". Bisogna mandare in
pensione "la fonte fossile che emette più Co2". Quanto all'applicazione
Quanto al cosiddetto carbone 'pulito', aggiunge Zampetti, "ad oggi la
tecnologia Ccs (Carbon Capture and Storage), di confinamento
dell'anidride carbonica nel sottosuolo, ancora non ha una valenza
industriale. Quando sarà disponibile si potrà valutare. Ad oggi però non
ci sono modelli applicati che ci possono garantire che il carbone sia
una fonte pulita".
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