Tratto da Affari Italiani.it
Campania, dall'emergenza rifiuti all'emergenza tumori
di Francesco Bertolucci
Aumento del 20 per cento delle patologie oncologiche dovute all'inquinamento,
aspettativa di vita di due anni inferiore al resto d'Italia, tumori
alla mammella registrati anche sotto i 20 anni: questa è Napoli e la
Campania. Spenti i riflettori sull'emergenza rifiuti – eccezion fatta
per le news sullo smaltimento che avverrà in Olanda – dei problemi
napoletani si è smesso di parlare. E soprattutto, di cosa abbia
comportato l'emergenza rifiuti e il conseguente inquinamento nella
popolazione, si è detto poco.
Per capire il danno che l'inquinamento ha causato ai cittadini campani,
abbiamo chiesto lumi al professor Antonio Marfella, tossicologo e
oncologo dell'Ospedale Pascale di Napoli. “Soltanto negli ultimi anni le
patologie oncologiche dovute con ogni probabilità agli sversamenti
tossici sono aumentate del 20 per cento – spiega il professore – i
cancri alla mammella nelle donne sono il doppio rispetto al resto
d'Italia come sono aumentati in modo esponenziale i carcinomi al
testicolo negli uomini campani che detengono ora il triste primato di
avere il minor numero di spermatozoi di tutti i maschi del Belpaese. Le
donne campane non hanno alcun vantaggio nel fare lo screening alla
mammella sopra i 40 anni visto che più di una donna su 7 ha il cancro
prima dei 40 anni e spesso addirittura sotto i 20 anni. A questo
proposito trovo vergognoso che oncologi come Umberto Veronesi inneggino
alle grandi capacità della medicina e non piangano sul fatto di dover
registrare questi dati a causa dell'inquinamento”.
I dati non finiscono qui visto che le percentuali di tumori infantili sono
il doppio rispetto ad esempio alle medie degli Stati Uniti mentre di
quelli al polmone, così come dei tumori alla vescica, la città ne
detiene il triste primato italiano insieme al Piemonte. “Studi eseguiti e
conclusi nel giugno del 2011 dal professore Antonio Giordano della
Sbarro Healt Research Organization di Philadelfia – osserva Marfella –
hanno sottolineato come l'aumento di tumori nel napoletano sia correlato
ai rifiuti tossici. Il ricercatore del Cnr di Pisa Alfredo Mazza lo
aveva già detto nel 2004 e nell'ottobre dello scorso anno il dottor
Fusco dell'Istituto Superiore di Sanità ha confermato la correlazione
tra le discariche illegali e l'aumento di tumori. Questi studi sono
conferme. Già 3 anni fa i rapporti dell'Istituto Superiore di Sanità
confermavano un aumento sino all’83 per cento delle malformazioni
neonatali ad apparato urogenitale e sistema nervoso nei cittadini
campani residenti in prossimità di discariche sia autorizzate che
abusive.......
Già anni fa dicevamo che c'era un problema ma
nessuno ci ascoltava e non potevamo affidarci ai dati dato che non
avevamo un registro dei tumori regionale né laboratori per misurare la
diossina o analizzare il patrimonio zootecnico come la mozzarella”.
L'accordo con l'Olanda per bruciare i rifiuti nei Paesi Bassi può far migliorare la situazione.
“E' una amara considerazione ma è vero – ammette – dato che i fumi
tossici che avrebbero appestato la Campania ora se ne andranno nelle
cittadine olandesi. In più, azzera il gioco della camorra di sversare e
bruciare i rifiuti negli inceneritori campani.
Insomma, posso solo dire
'Viva l'Olanda'”.Leggi l'articolo integrale
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