"NESSUN' ALTRA TERRA"...DIFENDIAMO QUESTA.
E' il messaggio di uno spot di Greenpeace Italia.
di Emanuela Gialli
E’ andato in onda in
questi giorni sulle reti Rai uno spot di Greenpeace Italia per
sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della difesa del pianeta
Terra.
.......Quello
che volevamo far emergere parlando delle caratteristiche degli altri
pianeti del sistema solare era l’unicità del pianeta Terra. Quello che a noi interessava dunque era far risaltare la
condizione ideale del pianeta Terra, dove si è formata la vita e dove la
stessa ha potuto raggiungere quel sofisticato livello che stiamo
conoscendo. Nel fare questo abbiamo voluto e vogliamo ricordare come la
vita sia un bene raro e prezioso.
E’ stato anche un modo per riportare a terra gli scienziati? No. Nel senso che è stato un modo per riportare a terra non solo gli scienziati, ma tutti noi, in particolare chi ci rappresenta.
E’ stato anche un modo per riportare a terra gli scienziati? No. Nel senso che è stato un modo per riportare a terra non solo gli scienziati, ma tutti noi, in particolare chi ci rappresenta.
Il problema
che oggi stiamo vivendo, al di là della questione ambientale specifica,
è che si ragiona sempre in termini di tempo molto, molto breve. Si
cerca spesso un vantaggio immediato, un guadagno immediato, senza
pensare alle conseguenze nel lungo termine.
E la problematica dei cambiamenti climatici, la più grossa che l’uomo si trovi ad affrontare in questi tempi, ne è la dimostrazione. ...
E la problematica dei cambiamenti climatici, la più grossa che l’uomo si trovi ad affrontare in questi tempi, ne è la dimostrazione. ...
Secondo Greenpeace dunque i cambiamenti climatici vi sono e sono anche piuttosto visibili..........Qui non si tratta di discutere dell’eccezionalità o meno di eventi specifici, va invece sottolineato che l’origine di questi eventi, il fatto che si ripetano con maggiore frequenza, è qualcosa che è già stato previsto dai climatologi stessi. Partiamo da dati scientifici incontrovertibili
. Il primo è che le
temperature del pianeta sono aumentate in questi ultimi decenni. Il
secondo fatto certo è che le concentrazioni di gas-serra, in particolare
di anidride carbonica e metano, sono aumentate in maniera abnorme negli
ultimi 50 anni. Questi dati non si possono mettere in discussione.
Terzo elemento che conosciamo è che i
gas-serra alterano l’effetto-serra, o meglio, più sono concentrati, più
aumenta la capacità dell’atmosfera di catturare il calore.
Noi stiamo lottando affinché i
cambiamenti climatici si fermino a quelli che abbiamo visto finora e che
non vadano ancora avanti.
Che non si peggiori la situazione, insomma.
......... Possiamo permetterci che certe isole vadano sotto? Possiamo
permetterci che le persone debbano abbandonare le loro case? Oppure
ondate di caldo, con morti? Possiamo permetterci le migrazioni delle
colture? Tutte cose queste che potrebbero avvenire nei prossimi 50 anni.
Quindi noi chiediamo che sulla base della ricerca scientifica, non
contro la ricerca scientifica, i politici, i responsabili delle aziende,
chi prende decisioni in campo energetico, pensi a proteggere il
pianeta. Quanto ritenete utili allora come Greenpeace gli studi sull’esplorazione di Marte, considerato anche il loro costo?
Non
c’è competizione tra i viaggi su Marte e l’ambiente. Mentre c’è un vero
contrasto tra la protezione dell’ambiente e tutti i soldi che sono
stati dati, o che ancora vengono dati, ad aziende che non offrono
soluzioni utili a tutelare l’ambiente e che anzi lo danneggiano. ......Io penso che sia
necessaria una risoluzione di tipo ecologico del nostro sistema
economico ed energetico. Non è più possibile che vengano non sanzionate,
o addirittura finanziate, produzioni energetiche che contribuiscono a
provocare il riscaldamento globale.
Questa è la vera sostanza del
problema...... .
Leggi tuttoRiscaldamento globale: il popolo delle Maldive sfrattato dall’innalzamento del mare
Nel giro di pochi anni le Maldive verranno cancellate dalla lista dei Paradisi tropicali. Non perché non siano più attraenti, ma perché rischiano di non esistere più. Quello che fino a qualche anno fa sembrava un sospetto, oggi è realtà: il livello del mare si è alzato talmente tanto da mettere a rischio la popolazione che lì ci vive. L’ufficializzazione è arrivata nei giorni scorsi direttamente dalla bocca del Presidente delle Maldive che sta cercando un accordo con il Governo australiano per far emigrare il suo popolo nel Paese oceanico prima che sia troppo tardi.
Purtroppo questa volta non si tratta di previsioni ma della dura
realtà.
Alcune parti del Paese sono già rese inospitali, le spiagge sono
state inghiottite dal mare e sempre meno terra è disponibile per la
popolazione. Per avere un’idea di ciò che sta accadendo, basti leggere
cosa scrive il Sydney Morning Herald:Queste le tremende parole del Presidente maldiviano che sta preparando il mondo alla catastrofe da anni, da quando cioè chiede ai Paesi ricchi di fare qualcosa contro i mutamenti climatici, nel completo disinteresse generale. ......e per questo sta cercando un modo, seppur molto duro, per tentare di salvare il salvabile.Il presidente di quello che potrebbe essere il primo Paese al mondo perduto per i cambiamenti climatici ha esortato l’Australia a prepararsi ad una ondata di massa di rifugiati climatici alla ricerca di un nuovo posto dove vivere. Il presidente delle Maldive, Mohamed Nasheed, ha detto che il suo Governo sta considerando l’Australia come una casa nuova possibile se il minuscolo arcipelago scomparisse sotto i mari. ”E’ sempre più difficile mantenere le isole inalterate come sono sempre state”, ha detto in un’intervista all’Herald [...] ”Se le nazioni non faranno del bene a se stesse, devono cercare di fare del bene agli altri, semplicemente nel loro stesso interesse e penso che sia davvero necessario per gli australiani e per ogni Paese ricco capire che questo è diverso da qualsiasi altra cosa sia mai successa prima”.
[Fonte: Treehugger]
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