Pubblichiamo uno stralcio tratto da pag. 146 dell' "interesssantissimo libro"
" Se Fossi una Pecora Verrei Abbattuta?"
di Lilliana Cori
( Consigliamo caldamente la lettura integrale del libro)
......Assieme all' idea di gestire i rischi che esistono per le persone e per l'ambiente ,matura la necessità di affrontarli e prevenirli,...E matura un principio entrato a far parte delle politiche sull'ambiente,e che riguarda molto direttamente i problemi di salute:il principio di precauzione.
Come recita il Principio 15 della Dichiarazione di Rio del 1992:" In mancanza di danni gravi o irreversibili,la mancanza di certezza scientifica assoluta non dovrà servire come motivo per rinviare l'adozione di misure efficaci e sostenibili dal punto di vista economico per prevenire il degrado ambientale.".
Da allora le discussioni sono state innumerevoli e continuano,sia in ambito scientifico sia in ambito amministrativo,tra coloro che devono prendere le decisioni.Le esperienze maturate sono molte ,e il principio di precauzione è utile per chiedere ai responsabili di quei rischi che non si comprendono completamente di prendere provvedimenti per limitarli,e nel contempo di fare tutto il possibile per capire meglio,mettere in piedi ricerche , avviare studi in collaborazione.
Il PRINCIPIO DI PRECAUZIONE è stato adottato nei vari aggiornamenti del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea,dove si sostiene che la politica dell' Unione in materia ambientale mira ad un elevato livello di tutela ed" è fondata sui Principi della precauzione e dell'azione preventiva,SUL PRINCIPIO DELLA CORREZIONE,IN VIA PRIORITARIA, ALLA FONTE,DEI DANNI CAUSATI ALL'AMBIENTE E SUL PRINCIPIO "CHI INQUINA PAGA."
E' CHIARO CHE IL PUNTO DI SVOLTA E' PROPRIO LA DISCUSSIONE SULLE RESPONSABILITA' NEL CAMPO DELLE QUESTIONI AMBIENTALI,DOVE SI POTREBBERO VERIFICARE CONSEGUENZE NEGATIVE PER LA SALUTE,ED E' UN NODO ATTORNO AL QUALE MATURANO CONFLITTI CHE SONO SCIENTIFICI MA ANCHE ECONOMICI.
Un esempio classico è quello dell'amianto,usato ampiamente come isolante:i primi allarmi riguardo alla sua pericolosità c'erano già negli anni Sessanta,se si fosse applicato il principio di precauzione si sarebbe evitato il diffondersi di materiali edili a base di amianto,che hanno provocato numerosissimi casi di asbestosi e mesotelioma polmonare,che si verificano a distanza di molti decenni dall'esposizione.
L' elemento chiave del principio di precauzione,comunque,è la possibilità di discutere le finalità di una tecnologia o di un progetto rivelatisi sorprendentemente pericolosi,di aprire le decisioni a una consultazione pubblica,che coinvolga tanto chi è interessato quanto gli scienziati che devono definire il danno e prevenirlo.
Nelle scelte ce si fanno è essenziale ancora una volta la dimensione individuale o collettiva,chi decide e per che cosa,e il nostro ruolo nelle scelte.......
Nell panorama della gestione e della comunicazione sul rischio ci sono diversi attori in campo,ma voglio sottolineare l'importanza di un protagonista,emerso nella storia della gestione dei rischi:si tratta di quello che Marco biocca ha chiamato il cittadino competente ,che si è guadagnato dei diritti e il ruolo (teorico) di partecipare alle decisioni in maniera informata e consapevole .
Può essere o meno un attivista di associazioni per la promozione dei diritti civili o la protezione dell' ambiente,ma è certamente una persona interessata ,che vuole farsi coinvolgere e che si informa.....
...Il rapporto conclude che effetivamente C'E' UN LEGAME TRA LA FIDUCIA NELLE AUTORITA' DI CONTROLLO E LA PERCEZIONE DELL'ESISTENZA DI UN RISCHIO:QUANTA PIU' FIDUCIA ESISTE VERSO CHI CONTROLLA,TANTO PIU'I CITTADINI SI SENTONO TRANQUILLI E PROTETTI DAI RISCHI.
NEL CASO ITALIANO VEDIAMO CHE LA PERCEZIONE E' PIUTTOSTO NEGATIVA E LA FIDUCIA NELLE AUTORITA' E' PIUTTOSTO SCARSA RISPETTO AD ALTRI PAESI DELL'UNIONE EUROPEA.
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