Tratto da QualEnergia
Bollette, quei 2,4 milioni al giorno sprecati per le fossili
Milioni di euro al giorno dagli oneri di
dispacciamento in bolletta sprecati a vantaggio dei produttori
tradizionali e a danno di tutti. .....
19 aprile 2012
Milioni di euro al giorno presi
direttamente dalle bollette degli italiani e regalati ai produttori da
fonti convenzionali. In queste settimane in cui le rinnovabili sono sul
banco degli imputati, accusate di essere il responsabile principale dei
rincari in bolletta, vogliamo raccontarvi la storia di come, in certe
giornate, oltre 2,4 milioni di euro, che vanno a pesare sulla voce oneri di dispacciamento delle nostre bollette, vengano bruciati in un'inefficienza del sistema che dà non pochi vantaggi ai grandi dell'energia tradizionale e danneggia tutti gli altri.
Un fenomeno che rende più cara l'elettricità
non solo per questo gruzzolo che dalla voce oneri di dispacciamento va a
finire diretto nelle tasche dei produttori di elettricità da fonti
convenzionali, facendogli pure risparmiare combustibile, ma anche perchè
azzoppa l'effetto "taglia-bolletta" delle fonti pulite, fotovoltaico in
testa.
Il meccanismo dello spreco è questo: la previsione della produzione da rinnovabili non programmabili, soprattutto quella sul FV, comunicata al mercato del giorno prima (MGP) e al mercato infragiornaliero (MI) della Borsa elettrica, viene sistematicamente sottostimata di percentuali notevoli: spesso del 30-40%. Capita
così che il giorno successivo, sul mercato per il servizio di
dispacciamento (MSD), ci si trova con troppa elettricità rispetto a
quella prevista e acquistata da Terna; il gestore di rete, visto che le
rinnovabili hanno priorità di dispacciamento, deve così chiedere agli impianti termoelettrici, dai quali ha già acquistato l'elettricità sul mercato del giorno prima, di produrre meno.
Questi non restituiscono per intero la somma ricevuta sul mercato del giorno prima, bensì incassano la differenza tra il prezzo sul MGP (più caro) e quella sul MSD: una cifra che solitamente si aggira sui 100 euro a MWh.
Ed
ecco da dove vengono i circa 2,4 milioni di euro al giorno di cui
parlavano: è l'ammontare che in una giornata di media produzione da
fotovoltaico (60mila MWh), in cui questa sia stata sovrastimata del 40%,
finisce nelle tasche di quei produttori da fossili chiamati a diminuire
la produzione il giorno stesso. Produttori che così per di più nemmeno devono spendere in combustibile.
La
stima di quanto possa costarci questo fenomeno in un anno non è facile..... Tuttavia, utilizzando con un approcio conservativo i dati che
ci hanno fornito nostre fonti molto ben addentro alla questione (che
non possiamo citare per il ruolo istituzionale che ricoprono) possiamo
ipotizzare uno spreco dai 300 ai 600 milioni di euro l'anno.
Per fare un confronto esemplificativo, è circa la stessa cifra che il
nuovo quinto conto energia destinerebbe alle risorse aggiuntive per
incentivare il fotovoltaico in 5 semestri: 500 milioni.
Un fenomeno che, come anticipavamo, non ha solamente l'effetto di appesantire la componente oneri di dispacciamento della bolletta, sulla quale pesa la differenza intascata dai produttori fossili spiegata sopra, ma anche quello di mantenere il prezzo dell'energia più alto di
quello che potrebbe essere se concorrenza e apporto di elettricità a
costo marginale zero da rinnovabili potessero dispiegare a pieno il
proprio potenziale (l'ormai famoso effetto peak shaving grazie al quale il solo fotovoltaico nel 2011 ha tagliato di 400 milioni di euro la bolletta, vedi Qualenergia.it).........
Restano da capire le ragioni di questo errore di previsione,
che smorza l'effetto di riduzione della bolletta che le rinnovabili già
hanno, ci fa importare più energia e si riflette in un aumento degli
oneri di dispacciamento in bolletta che finisce nelle casse di chi ha
gli impianti termoelettrici chiamati a produrre meno.
In
un modo o nell'altro, l'importante è che questo fenomeno, finora
confinato nei discorsi di pochi addetti ai lavori e in documenti tecnici
dell'Aeeg, venga eliminato al più presto.
Diversamente sarebbe imbarazzante per la stessa Autorità, per Confindustria e per una parte del Governo continuare a sollevare la questione del peso in bolletta delle rinnovabili, che per quanto relativamente costosi alcuni benefici li danno, mentre si tace su questo spreco di denaro che di vantaggi ne porta solo a pochi produttori da fonte fossile.
Diversamente sarebbe imbarazzante per la stessa Autorità, per Confindustria e per una parte del Governo continuare a sollevare la questione del peso in bolletta delle rinnovabili, che per quanto relativamente costosi alcuni benefici li danno, mentre si tace su questo spreco di denaro che di vantaggi ne porta solo a pochi produttori da fonte fossile.
19 aprile 2012
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19 aprile 2012
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