IL SERIAL KILLER DEL CLIMA
Ogni giorno Enel viene colta con le mani nel sacco: un sacco di
carbone, tanto, tantissimo, con cui si sporca la coscienza senza remore,
continuando a compiere indisturbata i suoi crimini contro il clima.
Se, a parte le associazioni e i comitati localmente impegnati, qualcuno
non se ne è ancora accorto, è perché Enel agisce nell’ombra. Ma ora è
arrivato il momento di fare luce su tutta questa sporca vicenda.
Le centrali a carbone sono la principale fonte di emissione di anidride carbonica, anche nota come CO2.
È questo il passaggio chiave.
Il carbone, infatti, è responsabile a livello globale di oltre il 40% del totale delle emissioni di CO2 e rappresenta il modo peggiore e più inquinante di produrre energia elettrica.
In Italia le centrali a carbone producono il 14% dell’energia elettrica totale, ma emettono il 30% dei gas serra del settore termoelettrico.
Si parla di 37,3 milioni di tonnellate soltanto nel 2010. Di queste, oltre 26 milioni per colpa di Enel. Ciò rende Enel il clima killer n°1 e il carbone una delle armi più letali contro l’equilibrio climatico di tutto il Pianeta.
Enel e altri produttori di energia amano parlare di “carbone pulito” ma di pulito il carbone non ha proprio nulla e la CO2 è solo la “punta dell’iceberg”.
Le centrali a carbone producono sessanta differenti sostanze inquinanti che comportano pesanti conseguenze ambientali e sanitarie per i territori circostanti gli impianti. Un impianto di 1000 Megawatt di potenza produce quasi 6 milioni di tonnellate di CO2 all’anno oltre a ossidi di zolfo, ossidi di azoto, metalli pesanti come il nichel, il cadmio, mercurio, arsenico o il piombo, isotopi radioattivi come l’uranio e le famose polveri sottili, responsabili di malattie sempre più diffuse, sopratutto nelle città.
Come se non bastasse, a pagare siamo sempre e soltanto noi cittadini, vittime e complici inconsapevoli. Enel, insieme a tutto il resto dell’industria del carbone, non sostiene i costi economici collegati a questi impatti, che ricadono sulle comunità locali e sulla società in genere.
Questa assoluta irresponsabilità è l’unico modo per mantenere basso il prezzo di mercato del carbone.
Se i costi di questi danni sanitari e ambientali venissero contabilizzati, il mercato si orienterebbe definitivamente verso le fonti rinnovabili come il solare o l’eolico.
Con il tuo aiuto possiamo disarmare Enel, ovvero costringere l’azienda ad abbandonare l’uso del carbone per adottare un nuovo piano industriale, che segni un forte investimento sulle fonti rinnovabili.......
Le centrali a carbone sono la principale fonte di emissione di anidride carbonica, anche nota come CO2.
L’alta concentrazione di CO2
nell’atmosfera è la principale causa dei cambiamenti climatici in corso.
Carbone >> CO2 >> Cambiamenti climatici. È questo il passaggio chiave.
Il carbone, infatti, è responsabile a livello globale di oltre il 40% del totale delle emissioni di CO2 e rappresenta il modo peggiore e più inquinante di produrre energia elettrica.
In Italia le centrali a carbone producono il 14% dell’energia elettrica totale, ma emettono il 30% dei gas serra del settore termoelettrico.
Si parla di 37,3 milioni di tonnellate soltanto nel 2010. Di queste, oltre 26 milioni per colpa di Enel. Ciò rende Enel il clima killer n°1 e il carbone una delle armi più letali contro l’equilibrio climatico di tutto il Pianeta.
Enel e altri produttori di energia amano parlare di “carbone pulito” ma di pulito il carbone non ha proprio nulla e la CO2 è solo la “punta dell’iceberg”.
Le centrali a carbone producono sessanta differenti sostanze inquinanti che comportano pesanti conseguenze ambientali e sanitarie per i territori circostanti gli impianti. Un impianto di 1000 Megawatt di potenza produce quasi 6 milioni di tonnellate di CO2 all’anno oltre a ossidi di zolfo, ossidi di azoto, metalli pesanti come il nichel, il cadmio, mercurio, arsenico o il piombo, isotopi radioattivi come l’uranio e le famose polveri sottili, responsabili di malattie sempre più diffuse, sopratutto nelle città.
Come se non bastasse, a pagare siamo sempre e soltanto noi cittadini, vittime e complici inconsapevoli. Enel, insieme a tutto il resto dell’industria del carbone, non sostiene i costi economici collegati a questi impatti, che ricadono sulle comunità locali e sulla società in genere.
Questa assoluta irresponsabilità è l’unico modo per mantenere basso il prezzo di mercato del carbone.
Se i costi di questi danni sanitari e ambientali venissero contabilizzati, il mercato si orienterebbe definitivamente verso le fonti rinnovabili come il solare o l’eolico.
Con il tuo aiuto possiamo disarmare Enel, ovvero costringere l’azienda ad abbandonare l’uso del carbone per adottare un nuovo piano industriale, che segni un forte investimento sulle fonti rinnovabili.......
Leggi
Il caos climatico in Italia: una sporca vicenda.
Tratto da Ecoblog
GREENPEACE.Facciamo luce: caccia ai killer del clima
Greenpeace lancia una campagna aggressiva contro Enel. ......denuncia l’immissione in atmosfera di 26 milioni di tonnellate di CO2 da parte del colosso dell’energia. Scrive Greenpeace su Facciamo luce su Enel:
Enel, infatti, è il primo utilizzatore di carbone come fonte di produzione termoelettrica (72,1% del carbone per usi elettrici nel 2010) in Italia.
Al di la del folclore scelto per comunicare questa campagna c’è un
fatto che mi lascia perplessa: perché tenere fuori dalle responsabilità
il governo che avalla questo genere di industria? E anzi la sovvenziona
pure? Va bene denunciare i killer, ma ai mandanti nessuno ci pensa?
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