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14 aprile 2012

Da BRINDISI :Noi non dobbiamo e non vogliamo rassegnarci più a convivere per sempre con il carbone!


Tratto  da BRUNDISIUM



Musio, Ancora e Manca su ambiente 
 
.........E’ indubbio che l’inquinamento del territorio sanpietrano sia largamente dovuto ai veleni provenienti dall’apparato industriale brindisino, oggi individuato soprattutto nella centrale a carbone di Cerano, così come in un non lontano passato e fino agli anni ’80, era legato ai veleni generati dal polo petrolchimico.
E’ inconfutabile che i veleni di ieri, sommati a quelli di oggi, stanno imprigionando la fascia Sud della Terra di Brindisi, e San Pietro Vernotico in prima fila, in un “accumulo sanitario” di patologie divenuto medio tempore insostenibile; e tale assunto è di tal evidenza da non richiedere ulteriori indagini epidemiologiche di conferma, ove mai non fossero sufficienti quelle effettuate nel tempo dal Ministero della Salute e quelle recenti locali, di indubbio pregevolezza scientifica.
Ovviamente, qualunque ulteriore contributo, organizzato, sollecitato e/o offerto, idoneo a monitorare la condizione della salute della popolazione dell’area a rischio di crisi ambientale, va adeguatamente sostenuto.
Ma bisogna, preliminarmente, azzerare una costante “ipocrisia di Stato”, che continua a riverberare effetti perversi anche sull’area a rischio di Brindisi!
C’è da chiedersi se, per esempio, era proprio necessario attendere l’indagine sanitaria promossa dalla Procura, per ritenere Taranto un problema ambientale e sanitario nazionale!
.........

A noi preme invece l’aspetto politico e sociale e ci chiediamo come affrontare e risolvere il problema del carbone!
Suggeriamo perciò al Sindaco di leggere e/o di rileggere le due sentenze emesse dal Tar di Lecce in decisione del giudizio tra Edipower ed Enel contro la Provincia di Brindisi (N.4090/2006 e N.617/2007). In esse si puntualizza in modo definitivo che la disciplina dell’esercizio delle centrali termoelettriche, e i relativi limiti di emissione, sono materie di esclusiva potestà legislativa statale.
E poiché a noi sembra prioritariamente opportuno preoccuparci del carbone che respiriamo, più che del mero risarcimento dei danni che esso produce , a condizione che esso non diventi moneta di scambio per una ulteriore legittimazione del consumo attuale di carbone -....

 
A tal punto, chiediamo pubblicamente al Sindaco perché sino ad oggi non ha inteso sostenere – così come non l’ha sostenuta, per la verità, nessun consigliere provinciale - la proposta del Presidente della Provincia di metanizzare un gruppo della centrale, al fine di ridurre sensibilmente il consumo di carbone, chiamando a raccolta, per questo obiettivo, tutte le associazioni, i Sindaci e le popolazioni della zona?!
Noi non dobbiamo e non vogliamo rassegnarci più a convivere per sempre con il carbone! Basta!
Crediamo che sia un nostro diritto pretendere il metano a Cerano, stanchi dei disastri procurati per anni e anni da tanto carbone!
Ma per rivendicare questo diritto – si rammenti - occorre costruire un fronte politico, istituzionale e sociale che funga da valido impulso verso istituzioni e potentati economici, indubbiamente refrattari ad ogni iniziativa fonte di maggior costo di impresa. 

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